FolkClub Torino: venerdì 9 novembre, Chiara Civello con il nuovo disco ultimo disco, Eclipse
FolkClub Torino: venerdì 9 novembre, Chiara Civello Eclipse Trio: carisma e talento a piene mani (Ingresso: 25 € ). A distanza di 8 anni dall'ultimo concerto, Chiara Civello torna al FolkClub. Voce splendida e internazionale, Chiara è un’artista cosmopolita: Stati Uniti, Brasile, Francia sono solo alcuni dei paesi in cui ha vissuto e lavorato accanto a giganti della musica come Burt Bacharach, Daniel Jobim, Marc Collin e Gilberto Gil.
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Venerdì 9 novembre, ore 21.30
Chiara Civello Eclipse Trio
Carisma e talento a piene mani
Ingresso: 25 €
A distanza di 8 anni dall'ultimo concerto, Chiara Civello torna al FolkClub. Voce splendida e internazionale, Chiara è un’artista cosmopolita: Stati Uniti, Brasile, Francia sono solo alcuni dei paesi in cui ha vissuto e lavorato accanto a giganti della musica come Burt Bacharach, Daniel Jobim, Marc Collin e Gilberto Gil.
Per il suo ultimo disco, Eclipse, Marc Collin ha perfezionato per Chiara un sound pop inedito, senza basso né batteria, ma con un organo elettrico, una batteria elettronica e un basso sintetico, per meglio esaltare la grana sensuale della voce della cantante. Appassionata di colonne sonore, in questo album, l'artista romana rende omaggio a tre grandi classici - l’Eclisse Twist di Michelangelo Antonioni, Amore Amore Amore di Piero Piccioni e Quello che conta di Morricone, interpretate in maniera magistrale. Giocando con i silenzi e i contrasti come farebbe un regista con la luce, Collin ha creato per ogni titolo delle atmosfere cinematografiche diverse. In questo immaginario in bianco e nero, Chiara è la ragazza di Ipanema: leggera e inebriante, surfa sulla Nouvelle vague di Truffaut, fa ondeggiare delle arie co-composte con la crème dei songwriters italiani (Francesco Bianconi, Pippo Kaballa, Cristina Donà, Diego Mancino, Diana Tejera e Dimartino).
Nata a Roma, Chiara racconta che lo scordatissimo pianoforte verticale della nonna è stato una grande scuola per l’affinamento del suo orecchio musicale. Inizia il suo percorso artistico frequentando una piccola scuola Jazz. A sedici anni, di nascosto da amici e parenti, partecipa alle audizioni della prestigiosa Berklee School di Boston e vince una borsa di studio e dal 1994 si trasferisce quindi negli USA. Alla ricerca di qualcosa di musicalmente più vicino alle sue radici mediterranee, conclusa l’esperienza alla Berklee, nel 1998 si trasferisce a New York, per immergersi nella musica latina, brasiliana in particolare. Compone la sua prima canzone, Parole Incerte, e quando incontra il leggendario produttore Russ Titelman gli lascia un demo del brano. Titelman fa ascoltare Parole Incerte al presidente della mitica Verve, il quale il giorno successivo offre a Chiara un contratto, rendendola la prima italiana nella storia ad incidere per la prestigiosa casa discografica americana che fu di Ella Fitzgerald e Louis Armstrong. Il suo album d’esordio, Last Quarter Moon (2005), prodotto dallo stesso Russ Titelman, contiene la ballad Trouble, composta a quattro mani con il leggendario Burt Bacharach, e le assicura un primo giro del mondo. Billboard Magazine sentenzia: ...la bellezza, lo charme e il carisma del debutto discografico della cantautrice Chiara Civello sono certamente un inizio prommettente e segnalano al mondo la prima rivelazione del nuovo anno... Con il suo secondo album The Space Between (2007) Chiara svela l‘aspetto più interiore di sè. Nel febbraio del 2008 Chiara è a Rio de Janeiro, ospite dell’amico Daniel Jobim. Qui viene folgorata dai sarao, feste/riunioni musicali di grandi artisti in cui la chitarra passa di mano in mano e ognuno canta una canzone. Tanto basta a far scattare una nuova scintilla: collabora e scrive con gli altri e per gli altri.
Il risultato è il CD 7.752, ovvero i chilometri che dividono Rio da New York, le due città chiave di questo suo terzo disco, uscito nel 2010. Ana Carolina -oggi star del pop brasiliano- ne è stata la principale collaboratrice (coautrice di cinque brani e chitarra acustica in tutto il disco). Nel cast di 7.752 compaiono nomi stellari: Marc Ribot alla chitarra elettrica, Jaques Morelenbaum al violoncello e arrangiamento d’archi. Definito dalla critica un disco contagioso, 7.752 è una felice alchimia tra rock anni ‘60, melodia italiana, armonia brasiliana e R&B. La canzone Resta, che Chiara scrive con Ana Carolina, entra a far parte della colonna sonora di una famosa telenovela brasiliana e diventa una hit in Brasile. La Repubblica inserisce Chiara nella sua prestigiosa collana di CD dedicati alle nuove voci del jazz, e Alfredo D’Angese su D–La Repubblica delle Donne dice: ...lo spessore delle sue canzoni, la capacità di mediare tra professionismo statunitense e melodia italiana hanno prodotto un piccolo miracolo. Nel 2012, sulla scia della sua partecipazione al festival di Sanremo, pubblica il suo quarto album Al Posto del Mondo, che contiene la canzone Problemi, vincitrice del premio musicale Multishow Brazilian come miglior canzone del Brasile. Nel 2014 Gilberto Gil, Ana Carolina, Chico Buarque e Esperanza Spalding accettano senza esitazioni di incidere un duetto con Chiara sull’album Canzoni: la cantautrice riprende in quell’album delle torch songs emblematiche del patrimonio italiano, con quel modo tutto suo di coniugare la forza melodica delle canzoni transalpine con le armonie e le ritmiche del jazz, del blue-eyed soul e della bossa nova. Per il suo ultimo disco, Eclipse, Marc Collin le ha perfezionato un sound pop inedito, senza basso né batteria, ma con un organo elettrico, una batteria elettronica e un basso sintetico, come per meglio esaltare la grana sensuale della sua voce. Entrambi adepti di un minimalismo vintage, Marc e Chiara condividono anche la stessa passione per le colonne sonore dei film italiani degli anni ’60 e ’70. Chiara rende anche omaggio a quest’altra dimensione di quello che definisce il suo «retaggio» attraverso tre grandi classici: reinterpreta l’Eclisse Twist di Michelangelo Antonioni su un ritmo affannoso, propone una versione ultraintimista di Amore Amore Amore di Piero Piccioni e conclude con Quello che conta, tema morriconiano che lei sublima con un’infinita dolcezza. Giocando con i silenzi e i costrasti come farebbe un regista con la luce, Marc Collin ha creato per ogni titolo delle atmosfere cinematografiche diverse. In questo immaginario in bianco e nero, Chiara è la ragazza di Ipanema: leggera e inebriante, surfa sulla Nouvelle vague di Truffaut, fa ondeggiare delle arie co-composte con la crème dei songwriters italiani (Francesco Bianconi, Pippo Kaballa, Cristina Donà, Diego Mancino, Diana Tejera e Dimartino), riprende perfino languidamente Parole Parole.
Al FolkClub Chiara Civello (voce e piano) sarà accompagnata da Seby Burgio (tastiere e pianoforte) e Federico Scettri (batteria e elettronica).
L'ingresso al FolkClub è strettamente riservato ai soci.
Info:
FolkClub, Via Perrone 3 bis Torino
Tel. 011 19215162
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