Red Bull Music in collaborazione con Jazz:Re:Found presenta Khalab - sabato 8.12 all' Off Topic di Torino per Jz:Rf Weekender

Red Bull Music in collaborazione con Jazz:Re:Found presenta Khalab - sabato 8.12 all' Off Topic di Torino per Jz:Rf Weekender

Red Bull Music in collaborazione con Jazz:Re:Found presenta Khalab: sabato 8 dicembre Red Bull Music in collaborazione con Jazz:Re:Found porta all' Off Topic di Torino in anteprima nazionale il live show di Khalab, insieme agli ospiti Moses Boyd e Tenderlonious, protagonisti della nuova scena Jazz UK, che sul palco formeranno un autentico 'dream team' e presenteranno in live trio il nuovo album Black Noise 2084. L’appuntamento aprirà la seconda serata di Jz:Rf ‘Weekender’ , una due giorni con alcuni degli artisti che stanno ridefinendo confini, schemi e sonorità della musica elettronica mondiale. 

Smc Europe per Red Bull Music in collaborazione con Jazz:Re:Found 

presentano:

Khalab (live Trio)

Feat. Moses Boyd & Tenderlonious

Sabato 8 Dicembre

Off Topic, Via Pallavicino 35, Torino

Inizio spettacoli ore 21.00

Prevendite disponibili su Mailticket 

Info: jazzrefound.it

Sabato 8 dicembre Red Bull Music in collaborazione con Jazz:Re:Found porta all' Off Topic di Torino in anteprima nazionale il live show di Khalab, insieme agli ospiti d’eccezione Moses Boyd E Tenderlonious, autentici protagonisti della nuova scena Jazz UK, che sul palco formeranno un autentico 'dream team' e presenteranno in live trio il nuovo album Black Noise 2084. 

L’appuntamento aprirà la seconda serata di Jz:Rf ‘Weekender’ , una due giorni con alcuni degli artisti che stanno ridefinendo confini, schemi e sonorità della musica elettronica mondiale. 

Circa una decina d'anni fa comparve a Roma un'entità che mescolava nella sua musica molto di ciò che all'epoca stava nascendo dalla cultura afroamericana. Suoni tribali, voci di strada, beat partoriti dalla mente di chi aveva vissuto nelle grandi metropoli degli Stati Uniti. Una maschera, un totem, il cui nome era Khalab. Nella notte, com'era apparso, improvvisamente scomparve, avvolto da un alone di mistero impenetrabile. Passarono giorni, mesi, anni prima che quella entità si manifestasse nuovamente. Questa volta il messaggio venne diffuso attraverso un disco, ‘Eunuto’, per Black Acre Records, segno del ritorno di questa figura enigmatica, seguito dalla consacrazione di ‘Khalab & Baba’ prodotto con Baba Sissoko, polistrumentista maliano che più di ogni altro aveva compreso il ritmo di Khalab. Il suono che ne nacque ipnotizzò fan e critica al punto che anche Gilles Peterson ne riconobbe l'indiscutibile valore. Era chiaro che nel corso di quegli anni Khalab aveva preso le sue influenze, le aveva raffinate e contaminate con le nuove suggestioni che aveva percepito nella sua spasmodica ricerca. Khalab sembrava non essere più un mistero, eppure scomparve di nuovo, immergendosi stavolta negli archivi dei musicologi che avevano testimoniato la storia della musica africana. Un'eredità da cui Khalab non voleva rimanere escluso, un patrimonio di strumenti e suoni necessario per scoprire cosa ne sarebbe stato del futuro. Fu così che nel 2018 Khalab riemerse dagli archivi portando con sé 'Black Noise 2084', testimonianza e manifesto della sua ricerca incessante dell'afrofuturismo più autentico, progetto in cui coinvolse Shabaka Huntchings, Moses Boyd, Tamar Osborn, Gabin Dabyré, Teenesha, Tommaso Cappellato and Prince Buju. 

Gilles Peterson ne riconobbe l'indiscutibile valore insieme ad altri mostri sacri che supportano la sua musica: Laurent Garnier, Trevor Jackson, Ben Ufo,  Mattew Dear, Andrew Whaterall e Bonobo sono solo alcuni dei nomi che suonano costantemente la musica di Khalab.

Qui per il programma completo di Jz:Rf Weekender: http://www.smceurope.it/ufficiostampa/artista/JZR/newsletter06

 

Sabato 8 Dicembre

Off Topic, Via Pallavicino 35, Torino

Inizio spettacoli ore 21.00

Prevendite disponibili su Mailticket https://www.mailticket.it/evento/19767

Khalab (It)

Quello di Khalab è un viaggio senza soluzione di continuità, dalle tribù più ancestrali al cosmo meno esplorato, dalla giungla nera ai grattacieli, dal subconscio remoto alla più lontana e reale proiezione dell’Africa che sarà. Il suo primo lavoro, ‘Eunuto EP’ - uscito per la Black Acre Records, etichetta indipendente di Bristol che negli ultimi anni ha lanciato protagonisti del calibro di Romare e Clap Clap - lo ha subito reso uno degli artisti più interessanti del panorama internazionale dedicato all'afrofuturismo. I primi veri riconoscimenti arrivano con un lavoro a quattro mani con il griot maliano Baba Sissoko: ‘Khalab e Baba’ - uscito per la newyorkese Whonderweel Records - è un disco che parla dell’incontro tra l’elettronica afrofuturista e la tradizione della musica maliana. Premiato con il ‘Best Track Of The Year’ ai Gilles Peterson’s Worldwide Awards del 2015, ha ricevuto molti consensi dalla stampa di tutto il mondo: BBC, Radio Nova, MPR, Okayafrica, Bandcamp, Vice, I-D-UK, Traxmag France, sono solo alcuni dei media internazionali che hanno inserito questo disco tra i migliori dell’anno. Il nuovo album, ’Black Noise 2084’, è uscito a Luglio 2018 per la On The Corner Records di Londra. Il disco è costruito utilizzando come base di partenza l’archivio di field recordings del Royal Museum For Central Africa di Bruxelles. Da questo lavoro di ricerca, selezione e campionamento durato quasi un anno sono nate le prime idee che sono state poi sviluppate insieme a una serie di musicisti formidabili: Shabaka Huntchings, Moses Boyd, Tamar “the collocutor” Osborn, il maestro Gabin Dabyré, la poetessa Californiana Teenesha The Wordsmith, Tommaso Cappellato e Prince Buju. Il disco, presentato alla stampa in un evento privato a Londra e distribuito in tutto il mondo da !K7, è già arrivato alla terza ristampa ed è stato inserito da molti media come uno dei lavori più importanti dell’anno: The Wire, Straight No Chaser, Modjo, Dj Mag, NTS, KEXP. E’ stato anche disco della settimana su Worldwide Fm, Sounds Of The Universe e su Bandcamp Weekly. Il suono più tradizionale dell’Africa nera, le evoluzioni della musica afroamericana e la ricerca in ambito elettronico dal suono cupo, sciamanico e groovy allo stesso tempo, sono gli elementi di base che hanno dato vita ad un lavoro unico nel suo genere. Proiettato al futuro, Khalab continua la sua ricerca verso nuove formule, mantenendo il punto su un suono molto personale che lo ha reso uno degli interpreti più consapevoli del suo genere.

 

 

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