Jazz Is Dead! Torino - Il mese del festival: artisti, palchi e logistica

Jazz Is Dead! Torino - Il mese del festival: artisti, palchi e logistica

Jazz Is Dead!, “Chi Sei?” Sesta Edizione, Torino: il mese del festival, artisti, palchi e logistica. Dopo il grande successo dell’anteprima del 21 aprile con Eiko Ishibashi & Jim O’Rourke che ha registrato sold out  Jazz is Dead! festival, è pronto a tornare nella sua forma più ricca di tre giorni consecutivi. Quattro location - sette palchi - ventuno formazioni - settantuno artisti - dieci paesi. Un’edizione trasversale e indefinibile, con Eiko Ishibashi & Jim O'Rourke | Irreversible Entanglements | Mabe Fratti | Boris | C'mon Tigre | Pan Daijing | Moin (Raime + Valentina Magaletti) | Shackleton | Sarah Davachi | Lalalar | Nziria | Leya | Brandon Seabrook + Cooper-Moore + Gerald Cleaver | Gabriele Mitelli + John Edwards + Mark Sanders | DayKoda 4tet | Orchestra Pietra Tonale | Upsammy | Marlene Ribeiro | Dualismo Sound & Pho Bho Records | Sunny Levi | Stefania Vos | Emisfero by MagdaClan | Live visual by LSDR

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Tum Torino ufficio stampa per Jazz is Dead! festival

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Jazz Is Dead! Festival

“Chi Sei?” Sesta Edizione, Torino

Quattro location - sette palchi - ventuno formazioni - settantuno artisti - dieci paesi 

Un’edizione trasversale e indefinibile, con

Eiko Ishibashi & Jim O'Rourke | Irreversible Entanglements | Mabe Fratti | Boris | C'mon Tigre | Pan Daijing | Moin (Raime + Valentina Magaletti) | Shackleton | Sarah Davachi | Lalalar | Nziria | Leya | Brandon Seabrook + Cooper-Moore + Gerald Cleaver | Gabriele Mitelli + John Edwards + Mark Sanders | DayKoda 4tet | Orchestra Pietra Tonale | Upsammy | Marlene Ribeiro | Dualismo Sound & Pho Bho Records | Sunny Levi | Stefania Vos | Emisfero by MagdaClan | Live visual by LSDR

Anteprima 21 aprile - Cap10100

Festival 26.27.28 maggio - Bunker

Extra 3 giugno - Cinema Massimo

Epilogo 9 giugno - Planetario Di Torino

Dopo il grande successo dell’anteprima del 21 aprile con Eiko Ishibashi & Jim O’Rourke che ha registrato sold out e accoglienza straordinaria da parte di pubblico e critica, Jazz is Dead! festival, evento organizzato da Arci Torino, TUM e Magazzino sul Po, è pronto a tornare nella sua forma più ricca: i tre giorni consecutivi che quest’anno, all’insegna dello sguardo nuovo che caratterizza questa sesta edizione, mutano verso la complessità della forma e la trasversalità dell’offerta. È altissima la percentuale femminile e di artisti queer, sono dieci i paesi coinvolti, dieci nazionalità diverse che si incontrano a Torino in un confronto generazionale non indifferente: tradizione e giovane avanguardia futurista sembrano convivere in perfetta armonia, strumenti classici e sofisticati software di elaborazione del suono e dell’immagine condividono il palcoscenico senza stonature (se non volute). 

Le tre giornate di Jazz is Dead! festival si sviluppano con il consueto avvicendamento dal vivo - dj set e lo schema sonoro che prevede un venerdì dedicato ai suoni della nuova onda della musica di ricerca e d’avanguardia a tratti neoclassici e neomelodici del contemporaneo con Pan Daijing, Sarah Davachi, Leya, Nziria, Upsammy; la giornata di sabato aperta alle contaminazioni  ai ritmi del mondo, molto suonato e corale con C'mon Tigre, Shakleton, Lalalar, Daykoda 4tet, Marlene Ribeiro; una domenica del tutto libera che dal free jazz letteralmente esplode nel noise rock con  Boris, Moin (Raime + Valentina Magaletti), Brandon Seabrook + Cooper-Moore + Gerald Cleaver, Gabriele Mitelli + John Edwards + Mark Sanders, Orchestra Pietra Tonale. Fondamentale per lo sviluppo delle tre giornate è la nuova conformazione dell’area festival che prevede quattro palchi: Club, Club mini stage Circus e Area merenda. Il punto merchandise gode di un importante ampliamento consentendo a un grande numero di realtà musicali e artigiane del territorio di esporre e presenziare durante il festival. Si conferma infatti la partecipazione del format Sinoria Modificata curata da Dualismo Sound e Pho-Bho Records che porterà i rappresentati di alcune delle label più interessanti del panorama left-field underground italiano ad presentare le proprie uscite e a esibirsi durante gli showcase pomeridiani. L’area food & drink offrirà ristoro e consentirà al pubblico di immergersi appieno della totalità dell’evento, accedendo all’area sin dalle prime ore del pomeriggio (le porte si aprono alle 17 il venerdì e alle 15 il sabato e la domenica). 

Quattro palchi, Quattro esperienze

L’ampliamento dell’area vivibile del festival consente nel 2023 una interessante dislocazione dei concerti e dei dj set, che garantirà acustica ideale e rafforzerà il senso di esperienza. Jazz is Dead! è un festival da vivere. Se nel Club si susseguiranno come sempre le performance che necessitano di un impianto e di un set up consistenti, le due aree esterne e il nuovissimo Club mini stage consentiranno alle sonorità più fresche e delicate di godere del giusto ambiente sonoro: il Circus con uno palco centrale e le gradinate che circondano gli artisti, l’Area merenda con il palco esterno dove si alternano dj set e live azzeccati per una esibizione en plein air e il Club mini stage per i live sussurrati. 

Line Up, chi ascolteremo

Venerdì 26 maggio 

17:00 - 18:30 Sinoira Modificata music selection Area merenda

18:30 - 19:30 Leya Club mini stage

19:30 - 21:00 Sinoira Modificata music selection Area merenda

21:00 - 22:00 Sarah Davachi Club

22:00 - 22:30 Sinoira Modificata music selection Area merenda

22:30 - 23:30 Pan Daijing Club

23:30 - 00:00 Sinoira Modificata music selection Area merenda

00:00 - 01:00 Nziria Club

01:00 - 03:00 Upsammy Club

03:00 - 04:30 Stefania Vos Club

Venerdì le discipline trovano negli artisti occasione di interazione. C’è Pan Daijing che nelle sue creazioni mette insieme arte, musica, opera, teatro, poesia e che nel 2019 ha presentato alla Tate Modern il progetto Tissues scritto, diretto e co-interpretato dalla stessa Daijing, che è il vero estremo, non solo geografico (Pan Daijing proviene dalla Cina), ma dei sensi. Visual artist, sound designer e sperimentatrice sonora, dal Berghain di Berlino alla Tate Modern. Dal rumore ai sussurri. Una performance esclusiva per Jazz is Dead! (quasi) totalmente improvvisata. C’è tanto cinema nella sesta edizione di Jazz is Dead. Leya sono apparsi in I Love You, un film d'arte queer per adulti di 40 minuti diretto dal rapper Brooke Candy e prodotto da Pornhub. Il duo americano ha realizzato la colonna sonora del film ed è apparso sullo sfondo delle scene di sesso posando con i loro strumenti in abiti surrealisti e minimali. Nel 2022, Leya hanno pubblicato il loro progetto più ampio e sperimentale fino ad oggi, il mixtape Eyeline (NNA Tapes) che incanala nuovi ambienti pop e raggiunge anche caverne più sinistre in alcuni punti, facendo perno su un'intensità viscerale che è cresciuta nel corso della carriera del duo che li vede spesso collaborare con Eartheater. Sarah Davachi è l'artista canadese ormai presente in tutte le collezioni di musica colta contemporanea, una nuova concezione di "musica da camera", il suo ultimo album è intitolato Two Sisters ed è uscito nel 2022 per Late Music, è compositrice di diverse colonne sonore tra le quali quella per il recentissimo Sky Peals di Moin Hussain e per il documentario Terra Femme di Courtney Stephens. Nziria, il nuovo progetto sperimentale dell'artista Tullia Benedicta, ha debuttato sull’etichetta di Gabber Eleganza, Never Sleep, con l’album XXYBRID. L’album, registrato durante il lockdown, è stato concepito come un atto psicomagico, volto a riscoprire le sue origini napoletane e a rileggere alcuni dei topoi della cultura partenopea. Nziria si riappropria del dialetto napoletano (il nome stesso, ’nziria, è parola dialettale pressoché intraducibile, che indica il capriccio ostinato e senza motivo dei bambini quando sono stanchi), integra le forme e i temi portanti della canzone neomelodica, rigenerandone tuttavia lo scenario cis-eteronormato. Attraverso un cantato potente e androgino reinterpreta le storie stereotipate, quasi archetipiche, del neomelodico, cantando di amore queer e di tutte quelle identità non statiche ma in continuo divenire. Upsammy, nome d’arte dell’artista olandese Thessa Torsing, ha consolidato una solida posizione nel mondo della musica contemporanea, ha residenza fissa presso la NTS Radio e presso il club di Amsterdam Garage Noord, eroina del Dekmantel grazie ai suoi dj set esplosivi. 

 

Sabato 27 maggio 

15:00 - 17:30 Sinoira Modificata music selection Area merenda

17:30 - 18:30 Marlene Ribeiro Area merenda

18:30 - 19:00 Sinoira Modificata music selection Area merenda

19:00 - 20:00 Daykoda 4tet Club mini stage

20:00 - 21:00 Sinoira Modificata music selection Area merenda

21:00 - 22:00 C’Mon Tigre Club

22:00 - 22:30 Sinoira Modificata music selection Area merenda

22:30 - 23:30 Lalar Club

23:30 - 00:00 Sinoira Modificata music selection Area merenda

00:00 - 01:30 Sunny Levi Club

01:30 - 02:30 Shackleton Club

02:30 - 04:30 Pho Bho Records Club

Un sabato decisamente internazionale con Marlene Ribeiro, artista unica che con Toquei No Sol scrive un nuovo capitolo melodico e trascendente, una novità per il suo ipnotico dreampop. Già nota per il suo progetto Negra Branca, Ribeiro annovera una lunga serie di collaborazioni con artisti del calibro di Valentina Magaletti e Thurston Moore, fa parte della infamous band Gnod. Lalalar è la band di Istanbul che fonde elettronica funky, psych-rock e campioni di dischi turchi pesanti. Una band che spinge come un dj set tirato e vi inserisce il folk, il pop e i suoni dell'Anatolia. Un'esperienza da vivere sotto il palco. Shackleton è inglese, fondatore della Skull Disco, regala perle tra dubstep, garage e techno. Si colloca tra minimalismo, musique concrète e dark ambient, il suo suono attinge da una vasta gamma di world music, incluse influenze africane, arabe e indiane. Un viaggio oscuro e potente. Il viaggio si chiude in Italia con Daykoda 4tet produttore di musica elettronica fuori dagli schemi contaminata con il jazz e l'hip-hop astratto, che nel corso degli anni ha firmato suoni per etichette innovative come Brainfeeder e Ninja Tune, e con i mitici C’mon Tigre: tra sacro e profano, tra classico e contemporaneo, tra passato e futuro, in queste dicotomie fondano il progetto. Il terzo e atteso album Scenario è uscito nel 2022 e con il video di Twist into any shape diretto dal torinese Donato Sansone hanno da poco vinto il Best Music Video Awards al London International Animation Festival.

Domenica 28 maggio 

15:00 - 16:00 Sinoira Modificata music selection Area merenda

16:00 - 17:00 Orchestra Pietra Tonale Circus

17:00 - 17:30 Sinoira Modificata music selection Area merenda

17:30 - 18:30 Gabriele Mitelli + John Edwards + Mark Sanders Circus

18:30 - 19:00 Sinoira Modificata music selection Area merenda

19:00 - 20:00 Brandon Seabrook + Cooper-Moore + Gerald Cleaver Circus

20:00 - 21:00 Sinoira Modificata music selection Area merenda

21:00 - 22:00 Moin Club

22:00 - 22:30 Sinoira Modificata music selection Area merenda

22:30 - 23:50 Boris Club

23:50 - 01:30 Jazz is Dead Crew Club

Domenica è la giornata più libera. Un vero e proprio crescendo, un percorso partecipato sin dalla prima performance, l’Orchestra Pietra Tonale annovera ben ventisette elementi che liberamente improvvisano con una coordinazione capace di coinvolgere tutti. Con Gabriele Mitelli + John Edwards + Mark Sanders il jazz torna ad essere un costante azzardo, una pratica estrema, un rischio da prendersi per spingersi ogni volta un passo più in là. I tre sono infaticabili sperimentatori, ascoltati al fianco di Evan Parker, Rob Mazurek, Roscoe Mitchell, Sunny Murray, Peter Brötzmann, Louis Moholo, Wadada Leo Smith: nomi ed esperienze che parlano di coraggio e di libertà, di onestà e di dedizione. Brandon Seabrook + Cooper-More + Gerald Creaver portano al festival un suono tattile e psichedelico. Presenteranno In the Swarm, il loro nuovo e secondo progetto per Astral Spirits, una nuova puntata di tre delle menti creative più libere in circolazione, questa volta includendo il banjo nel mix, e con un sacco di combinazioni ritmiche, suoni ululanti e un vasto immaginario musicale visionario. I Moin sono un trio con sede a Londra che comprende Tom Halstead e Joe Andrews della band Raime (Blackest Ever Black, RR) e la percussionista Valentina Magaletti che opera su una vasta gamma di progetti come Vanishing Twin, Tomaga e Lafawandah. La band naviga tra alternative rock, post-punk, art-rock e doom metal a idee più astratte, elaborate nell'improvvisazione. Chiudono il festival i mitici Boris. Trent'anni di carriera come una delle band più lungimiranti, heavy e innovative della musica sperimentale, continuando ad espandere il loro prolifico catalogo, il gruppo torna con Heavy Rocks (2022 per Relapse Records) e ancora una volta canalizza i classici suoni proto-metal degli anni '70 in qualcosa di completamente nuovo.

Due incredibili epiloghi chiudono il festival

Sabato 3 giugno il suono del free jazz americano degli Irreversible Entanglements per le strade della Torino Anni 30 di Vittorio Zumaglino. Produzione originale Jazz is Dead! Festival e Museo Nazionale del Cinema che presentano il concerto della free jazz band Irreversible Entanglements (International Anthem) a far da soundtrack a un’antologia delle immagini, appositamente selezionate per la serata al Cinema Massimo, scattate a Torino - negli anni Trenta-Quaranta - da Vittorio Zumaglino, uno dei più importanti fotografi italiani del Novecento, il cui fondo è conservato dal Museo Nazionale del Cinema. La strada, la vita di strada, il legame con il luogo, la voce - o il silenzio - del popolo: gli Irreversible Entanglements, con l'attivista e prolifica artista Moor Mother, Luke Stewart e il suo basso, la tecnica avanguardista del sassofonista Keir Neuringer, il trombettista Aquiles Navarro e il batterista Tcheser Holmes, sono l'espressione di un jazz classico, ma sporco e contaminato, con ritmi latini e afro-caraibici, con voci da preacher urlato e e virtuosismo da vendere. Un accostamento stridente in fatto geografico quello con Zumaglino - uno torinese gli altri di Philadelphia, New York e Washington DC - ma che si incastra bene a livello estetico; un soundscape ideale per i lavoratori di strada, la gente in attesa, i trabattelli, i cantieri e i luoghi d'altri tempi di Zumaglino che ci presenta un mondo fermo in un'epoca senza confini. Zumaglino è stato giornalista del quotidiano torinese La Stampa, inviato sportivo e fotografo, passò successivamente al cinema come produttore per la Taurus. Il Fondo Vittorio Zumaglino fu donato al Museo Nazionale del Cinema di Torino nel 1992 dalla figlia Piera Zumaglino, intellettuale, radicale femminista figura significativa per la fondazione della torinese Casa delle Donne. Alcuni dei suoi scatti saranno anche esposti da aprile a settembre sulla cancellata della Mole Antonelliana. 

Quest’anno alla platea delle istituzioni e dei progetti culturali del territorio che collaborano alla realizzazione del festival si aggiungono il festival internazionale dei film musicali Seeyousound e l’associazione di cooperazione internazionale Renken, promotrice del festival CreativAfrica, con i quali è in programma la seconda edizione del progetto artistico e musicale dedicato all’afrofuturismo, Black to the future, che troverà casa durante i giorni di Jazz is Dead! festival con una particolare sinergia concentrata proprio su questo appuntamento con Irreversible Entanglements, formazione che coinvolge la potente voce della cultura afroamericana Moor Mother anche metà del collettivo Black Quantum Futurism. “Black to the future" proseguirà durante l’estate e nel 2024 con nuove proposte artistiche. 

Se il Museo Nazionale del Cinema è ormai un partner consolidato che accompagna Jazz is Dead!

Info: https://www.jazzisdeadfestival.it/ - https://www.facebook.com/jazzisdeadtorino/ - https://www.instagram.com/jazz_is_dead/ 

 

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