A Buzz Supreme: Monica P, "Rosso che non vedi"(Autoprodotto/Audioglobe)
Esce Monica P, "Rosso che non vedi" (Autoprodotto/Audioglobe): postpunk newyorkese e tradizione melodica italica possono convivere. Lo dimostra a suo modo “Rosso che non vedi”, ultimo album di Monica P, all’anagrafe Monica Postiglione .
A Buzz Supreme
Annuncia:
Monica P, "Rosso che non vedi"
Etichetta: Autoprodotto
Distribuzione: Audioglobe
Data di uscita: 20 ottobre 2017
Postpunk newyorkese e tradizione melodica italica possono convivere. Lo dimostra a suo modo “Rosso che non vedi”, ultimo album di Monica P, all’anagrafe Monica Postiglione .
Guarda il video di Corpi Fragili - Monica P, brano tratto dall'album "Rosso che non vedi" - Monica P
Regia: Elena Spada - Fotografia:Davide Marcone
La cantautrice nasce a Torino e si forma tra la West Coast e l’Inghilterra. In questo terzo disco muove un passo deciso in direzione del pop. Nel farlo non dimentica però il suo noise interiore, fatto di più impegnative e oscure sonorità. Dieci tracce, prodotte da Don Antonio (Antonio Gramentieri), nelle quali si incontrano agilissimi refrain e sofisticati inserti musicali. Il cantato melodico e confidenziale, insieme al sound elettrico e una scrittura diretta e senza compromessi, racconta emozioni ben lontane dal politically correct. A dargli voce è Monica P in un leggero graffiato perfettamente naturale che non conosce inutili estetismi e virtuosismi.
«Rosso è il colore dell’evidenza, che eppure non vediamo. Di qui il titolo dell’album», spiega Monica P. «E’ il colore della passione, dell’amore, della violenza. Di tutto quello che accettiamo per comodità e abitudine, o che rinneghiamo per paura. Tra le urla confusionarie di uno “spazio vuoto” nella sostanza, dove tutti vogliono la meglio e si prendono la ragione gettandosela in faccia, dove brindiamo ogni giorno – senza nemmeno accorgercene – a un mondo corrotto e che cade a pezzi, possiamo fare soltanto due cose: adeguarci finendo per essere quello che non siamo, oppure salvarci, rimanendo sospesi tra amore, gioco e immaginazione, e una visione ironica di questa società che, in fondo, sa di tragicamente comico».
Questo è il terzo lavoro dell’eclettica cantautrice torinese. Un percorso interessante l’ha portata a questo album, dal folk rock del suo primo disco “A volte capita” (2010), attraverso il cantautorato alternativo e psichedelico del secondo “Tutto Brucia” (2014). Suoi brani sono stati inseriti in compilation come “Female do it better” e “Il rock è femmina” di Pirames International. Ha collaborato con nomi importanti della scena italiana e internazionale, da ricordare la pubblicazione di un duetto con un inedito Hugo Race che canta per la prima volta in italiano in “Come un cane”, aprendo anche i concerti di Nada, Tricarico, Nicolò Carnesi e Cleo T.
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