FolkClub, Torino: presentazione della 30° stagione e ... Vinicio Capossela raddoppia il 01 ottobre!
FolkClub, Torino - Si è svolta la conferenza stampa dove sono stati presentati tutti i concerti della prossima stagione: il FolkClub compie trent’anni e festeggia il traguardo con una stagione di trenta concerti straordinari ... Vinicio Capossela raddoppia il 01 ottobre: oppio concerto per l'apertura della trentesima stagione del FolkClub: eccezionalmente, Vinicio ha accettato di aggiungere una data pomeridiana. Il concerto inizierà alle ore 17.30. Prevendita a partide da martedi' 26/09 ore 10 esclusivamente presso FolkClub
Folk Club
è felici di comunicare:
Vinicio Capossela raddoppia!
01/10/2017
ore 21.30 e 17.30
L'ingresso al FolkClub è strettamente riservato ai soci
Ingresso: 40.00 € Minori di 30 anni: 20.00 €
That's all folk(S)!
Progetto unico e Speciale
Doppio concerto per l'apertura della trentesima stagione del FolkClub
Eccezionalmente, Vinicio ha accettato di aggiungere una data pomeridiana.
Il concerto inizierà alle ore 17.30 (apertura al pubblico ore 16.30).
Prevendita a partide da martedi' 26/09 ore 10 esclusivamente presso:
FolkClub - Via Ettore Perrone 3 bis - Torino
NB: Si accettano Solo Contanti.
Il concerto delle ore 21.30 è Sold-out (tutti i biglietti di ingresso sono stati venduti)
Il FolkClub compie trent’anni e festeggia il traguardo con una stagione di trenta concerti straordinari.
Un campionario esatto della grande musica italiana e del mondo che da ottobre 2017 a maggio 2018 rappresenta sé stessa in modo unico nell’ambiente piccolo e originale della cave di Via Perrone a Torino, per un pubblico di appassionati vecchi e nuovi. Trenta eccezionali talenti che hanno scelto di tornare o di calcare per la prima volta il piccolo palco del Club per testimoniare il loro affetto nei confronti di un modo forse antico, ma certamente autentico, di fare e vivere la musica dal vivo.
Ieri si è svolta la conferenza stampa dove sono stati presentati tutti i concerti della prossima stagione 2017/2018
Il folk mi sembra un grande giacimento che affiora a latitudini diverse con diverse voci e strumenti, ma che pare attingere a una radice comune in ogni luogo... come se in 'illo tempore' la musica, la canzone e il lamento fossero stati generati da un unico grido, una turbolenza sotterranea perenne e sommessa.(Vinicio Capossela)
Da Canzoni della Cupa a Matteo Salvatore, da Psarantonis agli adattamenti -Bob Dylan, Atahualpa Yopanqui, oltre a quelli su tango, morna e rebetiko- sono molti i punti di contatto tra il mondo delle folk songs e Vinicio Capossela. Contatti e collisioni avvenuti anche tra le mura del FolkClub già dal 1995. Nel trentennale del club, nella stagione del primo disco profondamente legato al patrimonio folclórico (Canzoni della Cupa), un concerto speciale a celebrare in assoluta intimità il legame di lunga data con una città e uno dei suoi locali storici a mezzo della musica folk, che già a Torino vide il suo primo vagito in un memorabile concerto alla Pellerina intitolato 'Chi tiene polvere…spara!'.
Sparo generante di queste canzoni di polvere e ombra ora finalmente riportate a casa.
A dieci anni di distanza dal suo ultimo acclamato, indimenticabile concerto sul nostro palco con l'anteprima italiana dello spettacolo Oi Rebetiki Minotavroi, Vinicio Capossela inaugura la nostratrentesima, fantasmagorica stagione con un progetto speciale ed unico per un concerto che già si preannuncia memorabile e che trasformerà per una sera il FolkClub nel 'Cupa Cupa Folking Club'. Vedere ed ascoltare Vinicio così da vicino e in un ambiente così intimo, raccolto e familiare... solo al FolkClub può accadere!
Per celebrare i nostri 20 anni, nel 2008 Vinicio ci inviò questo prezioso scritto: Gli anniversari hanno sempre qualcosa di malinconico, perché ci si rende sempre conto del passare del tempo, ma quando celebrano cose ancora in vita hanno il sapore della rivincita sul tempo, una forma di esaltazione… ce l'abbiamo fatta, ci siamo arrivati e siamo più ricchi di prima, di tutta l'esperienza. Io personalmente ne ho accumulata un po' scendendo e salendo le strette scalette del Folk Club, e cercando di azzeccare la via per arrivarci. In un posto così speciale è sempre venuto d'istinto di farci spettacoli speciali, qualche volta addirittura in pomeridiana domenicale. La battuta d'esordio era sempre facile, dato che il locale praticava ferree regole in materia di fumo imposte da Lucà già molto tempo prima che il Paese intero vi si uniformasse. Il minuscolo e pressante abbraccio della platea era sempre trasparente, dato che l'aria limpida tra il soffitto basso e il pavimento screditava completamente il mito del locale fumoso, dunque il fumo provavo sempre a mettercelo io, sottoponendo me stesso e il pubblico a repertori diversi negli anni, ma che sempre avevano in comune la brace, quella della sigaretta accesa per lenire quel mancamento d'animo, quel rinculo della vita, che costringe appunto all'accensione. Fin da giovane ho avuto chiaro che la musica di cui volevo occuparmi era quella che ti obbligava ad accendere una sigaretta per colmare quel vuoto di cose intraviste e mancate. Una musica d'assenza e di risacca. Di quartiere e volti perduti. Così ricordo nel gennaio del '96 la prima tripletta, tre concerti di seguito, che avevo sempre sognato di fare, ma che in Italia non usa tanto fare, la formula appunto della replica, del tornare sulle ceneri lasciate la notte prima e come una fenice ricomporle e infiammarle di nuovo. Tre concerti del repertorio di tango canzone del grande Roberto Goyeneche, per però fare prendere alle curve della lingua castigliana e lunfarda tutti gli spigoli e gli angoli della nostra lingua peninsulare, per poter cantare poi, con la stessa ferita, di ultima curda, di pioggerellina fina fatta a spilli, di cristallo infranto. E poi nel novembre di quell'anno presentare lì, per la prima volta, i sassi di vetro, la morna, il tanco del murazzo che compongono "Il ballo di San Vito". E poi concerti di ballate, da piano e contrabbasso, da suonare sul vecchio Steinweg a quarto di coda, proprietà del locale, che come ama sottolineare Lucà, viene prima ancora dello Stainway… tornare sul piccolo palco anno dopo anno, come una risacca appunto fino a suonare, la scorsa primavera, la musica più di risacca di ogni altra, il rebetiko, il blues Elleno, il 9/8 straziato del buzuki e del baglamas, portarlo dai porti del Pireo fino a lì, vicino alla stazione Susa, portarci la musica che più fuma di ogni altra, nella voce della grande immensa Kathy Ntali, (Chavela Vargas, Jimmy Scott e Patty Pravo insieme, e chi c'era l'anno scorso lo ricorderà, spero, anche se sono serate così indimenticabili che il giorno dopo si fatica a ricordarle).
I luoghi della musica sono templi dello spettacolo, luoghi rituali, dove offrire olocausti ai propri ricordi. In vent'anni covano lì anche molte delle mie ceneri. Senza mai fumare una sigaretta. Grazie dunque, alla perseveranza di Lucà, e agli dei Benigni, e a tutti i soci che tengono ancora in vita questo scrigno seminterrato, che è mia convinzione che un locale dove si celebra qualcosa deve stare qualche gradino sotto del livello stradale. (Vinicio Capossela)
Prevendite esclusivamente presso:
FolkClub - Via Ettore Perrone 3 bis - TORINO
Orari: dal lunedì al venerdì orario continuato dalle 10.00 alle 19.00
Nb - Non si accettano bancomat o carte di credito
Info: http://www.folkclub.it/