Gabriele Salvatores ''Guest Director'' del 34° Torino Film Festival
34o Torino Film Festival (18 - 26 novembre 2016): con l'approssimarsi del festival del cinema torisese segnaliamo che è stato annununciato già da luglio che il guest director sarà il regista Gabriele Salvatores. Presenterà al pubblico una sezione da lui curata intitolata "Cinque pezzi facili".
Torino film Festival e Museo nazionale del Cinema
hanno il piacere di annunciare:
Guest director 2016: Gabriele Salvatores
E' stato annununciato già da luglio che Gabriele Salvatores sarà a Torino durante la 34^ edizione del Tff, in programma dal 18 al 26 novembre prossimi e presenterà al pubblico una sezione da lui curata intitolata "Cinque pezzi facili".
"Devo ringraziare questi cinque film, questi Cinque pezzi facili (ma non semplici), perché sono tra quelli che mi hanno impedito di fare l'avvocato" scrive Salvatores. "Un film può cambiarti la vita? Nel mio caso la risposta è sì."
Il direttore Emanuela Martini: "Trovo che Gabriele Salvatores sia l'autore ideale per ricoprire il ruolo di Guest Director del TFF. È un regista che si muove tra spazi e suggestioni diverse, che rischia e osa temi e stili insoliti e,
nello stesso tempo, non si sottrae al fascino della cultura popolare che, comunque, sottende il cinema. E la sua scelta dei "Cinque pezzi facili", come spiega qui, dimostra quanto Salvatores sia in sintonia con l'idea di un cinema
che continua a reinventarsi, a rinascere, nel pieno spirito della tradizione del TFF"."
Ecco il comunicato:
Gabriele Salvatores ''Guest Director'' del 34° Torino Film Festival
Torino, 06 luglio 2016
Il regista e sceneggiatore italiano Gabriele Salvatores, premio Oscar all miglior film straniero con Mediterraneo, sarà il Guest Director della 34esima edizione del Torino Film Festival (18 - 26 novembre 2016).
Il direttore Emanuela Martini: "Trovo che Gabriele Salvatores sia l'autore ideale per ricoprire il ruolo di Guest Director del Tff. È un regista che si muove tra spazi e suggestioni diverse, che rischia e osa temi e stili insoliti e, nello stesso tempo, non si sottrae al fascino della cultura popolare che, comunque, sottende il cinema.
E la sua scelta dei "Cinque pezzi facili", come spiega qui, dimostra quanto Salvatores sia in sintonia con l'idea di un inema che continua a reinventarsi, a rinascere, nel pieno spirito della tradizione
Cinque pezzi facili "Era tutto pronto. La mia stanza la scrivania, persino la targhetta d'ottone col mio nome sulla porta dell'ufficio legale di mio padre. Ma c'erano in giro quei film, in quegli anni... E quella musica che ti catturava dalla colonna sonora! Devo ringraziare questi cinque film, questi "Cinque pezzi facili" (ma non semplici),
perché sono tra quelli che mi hanno impedito di fare l'avvocato. Un film può cambiarti la vita? Nel mio caso la risposta è sì. Anche se, per essere sincero, accanto a quei film, c'erano anche tanti romanzi e tante, tante canzoni. Sicuramente nella storia del cinema ci sono film più belli, più profondi, anche più interessanti dal punto di vista artistico. Ma
quei film mi hanno fornito la spinta emotiva, irrazionale, che mi ha permesso di incamminarmi sulla strada del teatro prima e del cinema poi. L'emozione senza pensiero, forse, non è sufficiente. Ma anche il pensiero da solo non basta. Ecco perché voglio condividere questi film con voi. Perché faccio questo mestiere nella speranza che (sì!) un film possa cambiarti la vita". Gabriele Salvatores
Gabriele Salvatores, fondatore nel 1972 del Teatro dell'Elfo, inizia la sua carriera cinematografica realizzando film ispirati alla sua esperienza teatrale. Nel 1989 dirige Marrakech Express, interpretato dagli amici
Diego Abatantuono e Fabrizio Bentivoglio, cui seguirà Turnè (1990) e infine Mediterraneo che lo porterà all’ Oscar nel 1992. Da allora la sua carriera ha alternato film sperimentali, di fantascienza e altri mainstream, regie tratte da romanzi famosi e anche documentari, ottenendo costanti riconoscimenti e premi. Con Abatantuono e Maurizio Totti fonda nel 1986 la Colorado Film e nel 2004, insieme a Sandrone Dazieri e Maurizio Totti, fonda la collana narrativa Colorado Noir. Autore poliedrico ed eclettico, si distingue nel panorama autoriale italiano per l’ampio spettro dei suoi interessi. Tra i suoi film, ‘Io non ho paura’ (2003) tratto dall’omonimo romanzo di Niccolò Ammaniti, ‘Quo vadis baby? (2005)’, ‘Come Dio Comanda’ (2008), tratto ancora da Ammaniti, ed ‘Il ragazzo invisibile’ (2014).
Info: http://www.torinofilmfest.org/ - https://www.facebook.com/torinofilmfestival/?fref=ts