Jazz is Dead! festival: il programma completo della settima edizione
Jazz is Dead! festival, settima edizione, 24-25-26 maggio 2024: si presenta il programma completo della settima edizione di Jazz is Dead! festival. Dopo gli annunci delle tre anteprime che vedono la storia fare capolino sul palcoscenico del festival con la pioniera dell’elettronica e della sperimentazione analogica Suzanne Ciani e l’istituzione della musica americana John Zorn rispettivamente in collaborazione con la Fondazione Culturale San Fedele, Inner_Spaces e il Torino Jazz Festival, Jazz is Dead! annuncia il programma completo della settima edizione: con (a-z) 3phaz - Daniela Pes - Dave Okumu & The 7 Generations - Dj Haram - Dj Storm - Gianluca Petrella - Godflesh - I Hate My Village - Lena Willikens - Marta Salogni & Valentina Magaletti - Massimo Silverio - Moritz Von Oswald - Nu Jazz - Rob Mazurek & Gabriele Mitelli - RuinsZU - William Basinski ed altri
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Tum Torino ufficio stampa
annuncia:
Settima edizione
Jazz Is Dead! Festival 2024
Si presenta il programma completo della settima edizione di Jazz is Dead! festival.
(a-z) 3phaz - Aunty Rayzor - Cindy Pooch - Cobra - Daniela Pes - Dave Okumu & The 7 Generations - Dj Haram - Dj Storm - Gianluca Petrella - Godflesh - I Hate My Village - John Zorn - Le Cri du Caire - Lena Willikens - Marta Salogni & Valentina Magaletti - Massimo Silverio - Moritz Von Oswald - Nu Jazz - Optimo Espacio - Orchestra Pietra Tonale - Rob Mazurek & Gabriele Mitelli - RuinsZU - Skip - Suzanne Ciani - William Basinski
Festival 24-25-26 maggio 2024
Anteprime 6-8-28 aprile - Epilogo 7 giugno
Torino / Milano
“La settima edizione, sette, il numero perfetto, la ricerca della perfezione in un festival che ormai non ha più forma e genere, che cresce, sempre di più, mostruoso, vivo, unico, un corvo bianco. Spazi e tempi dilatati si accostano a ritmi percussivi e riff infernali, algidi suoni di sintesi si alternano ad antiche tradizioni millenarie di terre lontane. Rumori e silenzi ci accompagnano in un amalgama di suoni, voci, strumenti, melodie. Descrivere la settima edizione di Jazz is Dead! è dunque impossibile, sappiamo solo che abbiamo fatto del nostro meglio, per rendere il festival… perfetto! Ascolteremo gli echi di Moritz Von Oswald, le registrazioni di William Basinski, le voci e le terre di Massimo Silverio e Daniela Pes. Dave Okumu, Cindy Pooch, Aunty Rayzor, Le Cri Du Caire ci racconteranno la loro Africa, rivista e riletta, rieditata, ri-immaginata, sognata, urlata e rappata. Incroceremo gli sguardi tra Marta Salogni e Valentina Magaletti, tra Rob Mazurek e Gabriele Mitelli. E poi ci ritroveremo faccia a faccia con la storia, quella di Suzanne Ciani e di John Zorn. Voleremo nello spazio con Gianluca Petrella e verremo travolti dal rumore: I Hate My Village, Nu Jazz, RuinsZu, Orchestra Pietra Tonale ... i Godflesh! E infine balleremo, fino al mattino, il live set di 3phaz, il post tutto di Optimo Espacio, lo shake Dj Haram, i ritmi sinuosi di Lena Willikens, la cassa e il basso di Dj Storm, i nostri Cobra e Skip. A voi il giudizio, sarà questo un festival perfetto?” Alessandro Gambo, direttore artistico
“È davvero incredibile vedere come come un'idea visionaria di 7 anni fa sia diventata un appuntamento fisso dell’offerta culturale nazionale. Arci produce, anche in questa edizione, Jazz Is Dead con i medesimi obiettivi di sempre: offrire una proposta artistica di qualità ad una moltitudine di persone libere e appassionate che potranno, anche in questa edizione, attraversare il festival in modo popolare, inclusivo e dialogante. Mai come quest’anno, anche grazie a sperimentazioni importantissime: la cura degli spazi, un percorso trasversale aperto ai volontari, i talk e gli approfondimenti, l’ingresso a prezzi calmierati. Con le attività cresce la comunità dei partner e dei sostenitori, che ringraziamo indistintamente. Salutiamo in particolar modo la rinnovata collaborazione con la Città di Torino e con il Torino Jazz Festival, con i quali ci si reincontra sotto l’insegna dell’innovazione e dell’avanguardia. Jazz is Dead è la dimostrazione che si può proporre cultura diversa, popolare e di qualità, anche promuovendo sperimentazioni artistiche, fuori dagli schemi dell’industria culturale e delle logiche commerciali mainstream. E lo dimostrerà anche in questa nuova, splendida, edizione” - Andrea Polacchi, Presidente di Arci Torino
Dopo gli annunci delle tre anteprime che vedono la storia fare capolino sul palcoscenico del festival con la pioniera dell’elettronica e della sperimentazione analogica Suzanne Ciani e l’istituzione della musica americana John Zorn rispettivamente in collaborazione con la Fondazione Culturale San Fedele, Inner_Spaces e il Torino Jazz Festival, Jazz is Dead! annuncia il programma completo della settima edizione. Sono sette gli appuntamenti JID24, cinque i luoghi del festival. Due anteprime torinesi al Cinema Massimo e all’Auditorium Agnelli, un appuntamento a Milano all’Auditorium San Fedele, un epilogo al Planetario di Torino e tre giorni consecutivi di festival al Bunker di Torino, quest’anno con un allestimento totalmente ripensato per garantire una fruizione adeguata alla proposta e alla partecipazione inclusiva. L’area a disposizione dei partecipanti al festival sarà molto ampia, i concerti principali si terranno sul palco esterno con un impianto calibrato e una capienza aumentata, mentre alcuni selezionati live e i dj set della notte accoglieranno i danzatori all’interno, nella consueta area club, cattedrale industriale. Diverse aree esperienziali prenderanno forma per completare il percorso fruitivo.
24-25-26 maggio sono i giorni torinesi consecutivi di questa settima edizione del festival durante i quali si esibiranno la maggior parte degli artisti in cartellone. La suddivisione delle tre giornate al Bunker di Torino rispetta un flusso musicale immaginato per macro generi. Il venerdì per gli amanti del suono minimale, sperimentale e ricercato, il sabato che si apre alle contaminazioni internazionali e alle sonorità calde, la domenica che in crescendo parte dal jazz per esplodere nella potenza del suono più estremo. Vi presentiamo i ventidue artisti di questi tre giorni con le parole suggerite dalla direzione artistica, in ordine di apparizione.
Programma festival - 24-25-26 maggio
Venerdì 24 maggio, Bunker
Massimo Silverio - area esperienziale
Buona la prima, non c'è esordio migliore che quello di Massimo Silverio osannato all'unanimità da critici e musicisti. Voci, echi e riverberi provenienti da storie di altri tempi, elettronica scarna, Hrudja è stato prodotto e stampato dalla torinese Okum di Manuel Volpe. Un incastro perfetto, dopo il sold out di Torino a febbraio lo aspettiamo sul palco di Jazz is Dead.
Moritz Von Oswald, club
Uno dei pilastri portanti dell'elettronica mondiale da ormai più di trent'anni. Moritz Von Oswald conosciuto anche come Maurizio, Basic Channel, Rhythm & Sound, ingegnere della Dubplates & Mastering torna a Torino portando SILENCIO la sua ultima produzione, un lavoro corale e allo stesso minimale uscito per la berlinese Tresor. Un artista unico che ha spaziato dal dub alla techno lasciando un segno permanente e influente nel mondo della musica elettronica contemporanea.
William Basinski, palco esterno
Non servono molte parole per presentare William Basinski, considerato come uno dei massimi esponenti dell'elettronica ambient mondiale torna a Torino con il suo nuovo lavoro frutto di registrazioni avvenute all'interno di fabbriche e luoghi di lavoro industriali. Torino e il Bunker non potevano essere luogo migliore per la sua messinscena.
Marta Salogni & Valentina Magaletti, palco esterno
Ce l'abbiamo fatta, lo abbiamo immaginato, è stato difficile. Siamo felici di annunciare il concerto di Marta e Valentina, insieme sul palco di Jazz is Dead. Marta Salogni è attualmente la più grande produttrice in circolazione (Björk, Depeche Mode, Romy M.I.A., Groove Armada, Animal Collective, Black Midi, Bar Italia, Daniel Avery Kelela, Liars, Frank Ocean, The xx, Goldfrapp, FKA Twigs, Blossoms.... e molti molti altri) Valentina Magaletti, ormai ospite fissa dal 2018, è la batteria onnipresente nel mondo dell'avanguardia e non solo. Una occasione per vederle e sentirle insieme.
Cobra club
Abile adulatore del dancefloor, figura mistica della città e del suo sottosuolo. Onirico e travolgente. I set del Cobra sono un piacere per il corpo e per la mente.
Lena Willikens, club
Considerata una delle più grandi selectors e dj del momento, inafferrabile globe-trotter avida ricercatrice di nuovi suoni e ritmi. Ormai onnipresente nelle consolle dei club e festival più prestigiosi di tutto il mondo. Lena Willikens torna a Torino, siamo pronti a ballare, siamo pronti ad ascoltare.
3Phaz, club
Uno dei nomi del momento della Bass, Jungle e Drum'n'Bass music, esploso dalla scena underground di El Cairo con il suono marchiato Shaabi / Egyptian Mahraganat è atterrato nei dancefloor del globo con le sue produzioni dinamiche e potenti. Un suono senza freni, dirompente nei dancefloor. Per la prima volta a Torino.
Skip, club
Attivo dj e selector della città, una sicurezza in consolle, spazia tra i suoni e li spezza, tira dritto e si ferma, dj set non classificabili se non alla ricerca dei bassi profondi e del ritmo.
Sabato 25 maggio, Bunker
Cindy Pooch, area esperienziale
È stato amore al primo ascolto, la voce ammaliante e profonda, i suoni contemporanei e avvolgenti. Il connubio tra tradizione e sperimentazione. Cindy Pooch è stata una scoperta incredibile. Artista firmata dalla label InFiné, nata in Francia e cresciuta in Camerun, la cantante e compositrice porterà il suo ultimo disco per la prima volta a Torino.
Le Cri du Caire, area esperienziale
Le Cri du Caire sono da lacrime, pensare che ascolteremo questo incredibile trio dal vivo scatena in noi un'attesa estenuante. La voce di Abdullah Miniawy, scoperta durante le rivolte della primavera egiziana, grande divulgatore della tradizione del canto Sufi, supportata dalle sperimentazioni jazzistiche del violoncello di Karsten Hochapfel e dal sax di Peter Corser. Malinconia e rabbia, cantano la libertà e gridano dolore. In collaborazione con Torino Jazz Festival.
Dave Okumu & The 7 Generations, palco esterno
Dave Okumu potrebbe risultare un nome nuovo ma in realtà è attivo dalla seconda metà degli anni novanta. Ha collaborato con Grace Jones, Tony Allen, Arlo Parks, Joan As A Police Woman, Jane Birkin, King Sunny Ade, Theo Parrish, Amy Winehouse... nel 2023 esce il suo secondo album da solista, I Came From Love, un disco unico, con uno stile che immediatamente ci trasporta in scenari cinematografici così come in ampie distese desertiche. Lo aspettiamo sul palco con i suoi 7 Generations.... per la prima volta a Torino.
I Hate My Village, palco esterno
Il super gruppo italiano formato da Adriano Viterbini (Bud Spencer Blues Explosion), Fabio Rondanini (Calibro 35 e Afterhours) con Marco Fasolo (Jennifer Gentle) e Alberto Ferrari (Verdena). Gnawa, rock, psichedelia, urla, riff potenti, ritmo.
Aunty Rayzor, palco esterno
Ancora Nyege Nyege festival, ancora Hakuna Kulala. Direttamente dalla Nigeria arriva il rap dirompente di Aunty Rayzor. Una rappata unica, strafottente e potente. Stile da vendere riconosciuto all'unanimità da tutte le riviste di settore. Canta Yoruba, canta in inglese, ritmo baile funk, hip hop, musica da club. Sarà una bomba per la prima volta a Torino.
DJ Haram, club
Shake your ass, booty bounce! Direttamente da Philadelphia la dj e producer (Hyperdub tra le varie etichette) arriva per la prima volta a Torino. Stretta collaboratrice di Moor Mother nel progetto 700 bliss porterà sul dancefloor di Jazz is Dead il suo suono tutto da ballare. Per la prima volta a Torino.
Optimo (Espacio) club
Il duo di Manchester formato da JD TWich e da JG Wilkes che da decenni fa ballare tutto il mondo torna a Torino. Tecnica sopraffina e selezione ricercata, il loro set non è catalogabile se non "da ballo". Portate le scarpe comode, nel frattempo potete ascoltare i loro set su NTS radio o BBC Radio. Negli anni hanno remixato artisti come Franz Ferdinand, The Rapture, Peaches, Chicks on Speed, LCD Soundsytem, Hot Chip, Richie Hawtin, The Kills e molti molti altri…
DJ Storm, club
La regina, un nome che non ha bisogno di presentazioni, il nome più influente della Drum'n'Bass mondiale che ha fondato la label Metalheadz nel 1994 insieme Goldie e Kemistry. A lei l’onore di chiudere il sabato sera!
Domenica 26 maggio, Bunker
Orchestra Pietra Tonale, area esperienziale
Per il terzo anno consecutivo l'orchestra di improvvisazione più rumorosa del pianeta torna a Jazz is Dead… il menù come sempre è segreto, sappiamo solo che ci sarà un gran casino.
Rob Mazurek & Gabriele Mitelli, club
Un duo stellare quello degli Star Splitter formato da Rob Mazurek e Gabriele Mitelli, fiati, drum machine, synth, strumenti autoprodotti. Rob Mazurek, pilastro portante della tradizione jazzistica di Chicago spazia tra improvvisazione e rumore, ritmi di altri mondi e sonorità sperimentali, Gabriele Mitelli si è sua volta imposto nella scena internazionale come uno dei più interessanti musicisti e compositori contemporanei. Il jazz che ci piace, per la prima volta a Torino. In collaborazione con Torino Jazz Festival.
Nu Jazz, club
Il progetto è nuovo, ma i musicisti che compongono l'ensemble dei NU JAZZ no: una all star band formata dai musicisti della scena rock, noise e jazz di New York, un live che sarà esplosivo che fonde gli standard del jazz all'attitudine punk. Un bel pugno in faccia. Per la prima volta a Torino.
RuinsZu palco esterno
Uno degli incontri più esplosivi di sempre, una valanga di suono e potenza senza pietà. Per la prima volta i Ruins di Tatsuya Yoshida si uniscono agli ZU di Massimo Pupillo e Luca T. Mai che tornano dopo quasi cinque anni di assenza sui palchi. Porteranno sul palco i loro storici brani, sarà qualcosa che difficilmente dimenticheremo.
Daniela Pes, palco esterno
Un nome ormai presente sulla bocca di tutti così come nelle playlist e nelle collezioni delle orecchie più attente di Italia e ormai d'Europa. Arriva Daniela Pes, il suo esordio discografico "Spira" prodotto da Iosonouncane ha stregato il mondo della musica. Daniela sta preparando un nuovo live, con una nuova formazione, sarà qualcosa di magico, come la sua musica, come la sua terra.
Godflesh, club
Ci piace distruggere tutto quello che abbiamo costruito, come ogni anno, il live di chiusura del festival spetta ad un band o progetto che disintegri e resetti tutto ciò che si è ascoltato precedentemente. Dopo anni di lavoro e contrattazioni ce l'abbiamo fatta... i Godflesh (Justin K. Broadrick e G.C. Green) arrivano per la prima volta a Torino. Progetto nato nel 1988... nel 2024 fanno ancora tanto rumore.
Suzanne Ciani e John Zorn
Le anteprime. Il 6 e l'8 aprile a Torino e Milano con Suzanne Ciani che arriva in Italia in esclusiva per Jazz is Dead. Oltre alla data di Torino, in collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema, la pioniera dei sintetizzatori sarà protagonista anche a Milano per la rassegna Inner_Spaces, realizzata dalla Fondazione Culturale San Fedele. Suzanne Ciani si esibirà in ciascuna delle due città proponendo una performance apposita e originale. Si prosegue il 28 aprile con a Torino con la terza anteprima, una coproduzione TJF - Jazz is Dead! John Zorn - New Masada Quartet. Compositore, musicista e produttore, Zorn è un’istituzione della musica americana che dal jazz all’improvvisazione radicale, dal punk hardcore al doom metal, dal klezmer al lounge, alla classica contemporanea, ha dato vita a una produzione imponente e controversa, difficilmente assimilabile in categorie accademiche. Questi tre giorni denotano una importante ed evidente crescita territoriale e relazionale. Si valicano i confini geografici, sbarcando a Milano e si abbattono i confini, stringendo collaborazioni con le grandi realtà culturali.
Gianluca Petrella
Il festival chiude anche quest'anno con la conferma della collaborazione con INFINI.TO Planetario di Torino, il museo dell’astronomia e dello spazio, ormai consolidata location ideale per l'epilogo previsto il 7 giugno con Gianluca Petrella. Nel panorama jazzistico e sperimentale c'è nome migliore che possa rappresentare il binomio spazio e musica. Musicista eclettico, riconosciuto a livello mondiale, Petrella proporrà una produzione originale scritta in collaborazione con gli astrofisici di INFINI.TO Planetario di Torino per sonorizzare la volta digitale celeste della cupola avveniristica del planetario. Un progetto nato dal genio di Petrella e immediatamente accolto da Jazz is Dead!
Biglietteria
La settima edizione porta con sé una novità. Per consentire la creazione di due palchi e una fruizione migliore di tutti i contenuti, dopo sei anni di gratuità, l’ingresso ai tre giorni del festival richiede un contributo di 10 euro a giornata. Jazz Is Dead resta inclusivo e attraversabile e perciò sperimenta una formula senza precedenti: chi ritenesse di non poter sostenere la spesa intera, potrà prenotare un posto agevolato al costo popolare di 5 euro. Non verranno verificate motivazioni o requisiti, ma data totale fiducia al pubblico, vera comunità culturale e politica del festival. I biglietti per assistere alle anteprime e all’epilogo del festival sono reperibili sugli appositi circuiti dei luoghi ospitanti. Tutte le possibilità di prenotazione sono raccolte su jazzisdeadfestival.it
Call Volontari
Anche quest'anno è possibile entrare a far parte della comunità di volontarie e volontari di Jazz Is Dead, con una novità: per la prima volta il festival sperimenta un percorso trasversale aperto a tutta la comunità dei volontari e delle volontarie e composto da momenti di ascolto, di formazione, di assemblea e interventi di curatela partecipata. La call è aperta fino al 27 marzo ed è disponibile sul sito arcitorino.it tramite compilazione del form online https://forms.gle/pPGEHMn3zeqSeW1R7
L'immagine guida della settima edizione di Jazz is Dead! è stata realizzata dall'illustratore Gioele Bertin, artista urbano e digital artist. Diplomato all'Accademia di Belle Arti di Brera di Milano, ha vinto diversi premi, tra i più recenti il Millenium Awards - MYCITY (urban art award) di Roma e il primo premio all'esposizione presso i Giardini della Biennale d'Arte a Venezia, Artefici del nostro tempo, street art section.
Jazz is Dead! festival
International Music Festival
Based in Turin, since 2017
Segui il festival su jazzisdeadfestival.it / IG @jazz_is_dead / FB @jazzisdeadtorino
Segui la call volontari per Jazz is Dead! su arcitorino.it
Un progetto di Jazz is Dead APS
realizzato da Arci Torino e Magazzino sul Po
direzione artistica Alessandro Gambo comunicazione TUM Torino
con il sostegno di Regione Piemonte
con il patrocinio di Città di Torino
sponsor Iren, Forst
Partner Museo Nazionale del Cinema, Torino Jazz Festival, Fondazione Culturale San Fedele, Inner Spaces, Infinito Planetario di Torino, Turismo Torino e Provincia, Dewrec, Piedicavallo, I - Jazz