"LUCE MIA" di Lucio Viglierchio alla 33^ edizione del Torino Film Festival
In occasione della 33^ edizione del Torino Film Festival, all’interno della sezione Festa Mobile – Fuori Concorso
Sabato 21 novembre alle ore 17,30 verrà presentato al Cinema Reposi (sala 1) il documentario di Lucio Viglierchio – prodotto da Zenit Arti Audiovisive in collaborazione con Rai Cinema e Piemonte Doc Film Fund
Due amici, la malattia che li ha fatti conoscere, le domande che fanno paura ...
Il film documentario, prodotto dalla torinese Zenit Arti Audiovisive, in collaborazione con Rai Cinema e con il Piemonte Doc Film Fund, entra in contatto, senza mediazioni, con la sfera intima e segreta di ciascuno, avvicinando, con forza, lucidità e delicatezza, al tema della malattia, e al tentativo e alla possibilità di conviverci.
Il titolo del film Luce Mia è un gioco di parole per rappresentare la leucemia e nasce come atto terapeutico di Lucio Viglierchio (35 anni) autore, regista e protagonista del film che ritorna sui luoghi delle sue terapie per capire e ripercorrere quello che gli è accaduto (nel 2010 gli è stata diagnosticata una leucemia mieloide acuta), deciso ad affrontare la paura per ritrovare una parte di sé.
Ecco i passaggi del film per la stampa e per il pubblico:
Cinema Classico, venerdì 20 novembre, ore 22.00 - proiezione stampa
Cinema Reposi - sala 1, sabato 21 novembre, ore 17.30 - proiezione ufficiale
Rai (Via Verdi), domenica 22 novembre, ore 11,30 - Conferenza Stampa
Cinema Reposi - sala 5, domenica 22 novembre, ore 9.30 - replica
Cinema Reposi - sala 5, lunedì 23 novembre, ore 21.30 - replica
Un racconto cinematografico, con una struttura intensa, che si sviluppa attraverso un preciso e coraggioso filo narrativo e riflette sulla vita e sulla morte, raccontandole in diretta, dal punto di vista dei pazienti, nel confronto con la malattia, con l'ospedale, con le emozioni, con la vita. Ed è proprio durante le riprese che si sviluppa la profonda amicizia tra Lucio e Sabrina, una storia universale di un legame che nasce, cresce e vive sotto lo sguardo interno ed emozionale della cinepresa. Lo spettatore viene accompagnato, delicatamente, in uno spazio difficilmente accessibile (l'ospedale, la stanza di isolamento), sia attraverso il percorso clinico di una malattia oncologica, ma anche
“Luce Mia” (Italia, 2015, 82’) le risposte che danno coraggio tramite l’inevitabile confronto dei protagonisti sul mutamento del corpo e della propria anima, sui luoghi che li hanno accolti, sulle relazioni umane che si sono create all'interno di quelle stanze. Un modo per testimoniare la difficoltà di un percorso, ma anche per ripensare all'approccio alla vita durante e dopo la malattia.
Nel corso della storia si assiste alla viva testimonianza di come la leucemia possa mutare fino a diventare qualcos'altro: LUCE MIA.
LUCE MIA è un viaggio dentro, attorno e fuori dalla malattia, la malattia come percorso, come motore di cambiamenti radicali e come momento per ripensare a noi stessi e a come stiamo al mondo – introduce così il suo primo lungometraggio Lucio Viglierchio autore, regista e protagonista della storia - L’intento del documentario è quello di diventare uno strumento di riflessione e di confronto per tutti coloro che affrontano il dramma di una malattia mortale. Affrontare le cure, riabituarsi alla vita, accettare il cambiamento, convivere con la paura, interagire con i medici, tutelare i propri cari, sono tutti temi che creano una sorta di caleidoscopio emotivo del film. Il progetto mi ha offerto la possibilità di tornare sul luogo di tanta sofferenza, questa volta apostolo di speranza tra persone che stanno combattendo la stessa battaglia. Il vero unicum del progetto rimane il punto di vista personale e assolutamente interno della mia storia, dato dal mio precedente ricovero, che consente al film di rimanere sempre in bilico tra un approccio riflessivo ed emotivo.