QUANDO LA BANDA PASSÒ... a Torino, ... A CAPODANNO VINICIO CAPOSSELA - Video di 'Ultimo Amore': Vinicio Capossela e i Mariachi Mezcal a
Città di Torino – Ufficio Stampa e Relazioni con i Media
presenta:
QUANDO LA BANDA PASSÒ... A CAPODANNO VINICIO CAPOSSELA
Per accogliere l'arrivo del 2016, piazza San Carlo vibra al suono degli ottoni e dei legni, trasformandosi in un'arena dove si alternano diverse formazioni bandistiche, ciascuna delle quali capace di interpretare una specifica tradizione musicale.
Senza soluzione di continuità, il pubblico del Capodanno torinese può abbandonarsi ai “ballabili” festosi del Sud d'Italia, grazie alla Banda di Avola, con la voce di Rita Botto, saltellare sui tempi in levare dello swing e del rocksteady insieme alla Bandakadabra, scatenarsi sui ritmi sfrenati della fanfara balcanica Agusevi Dzambo Orkestar, fino all’entrata in scena del Gran Cerimoniere della serata: VINICIO CAPOSSELA.
Accompagnato dalla Banda della Posta, con la partecipazione speciale della Banda della Città di Calitri e dei Los Mariachi Mezcal, il Maestro conduce il pubblico dritto al domani, in una festa fatta di foxtrot, mazurke, quadriglie e polke.
Guarda il video di 'Ultimo Amore': Vinicio Capossela e i Mariachi Mezcal a "Notte d'Argento" qui sotto - Sponz Fest 2015, 29 agosto 2015 dedicata ai 25 anni di carriera musicale di Vinicio -
Tutti gli appuntamenti di 'A Torino un Natale coi fiocchi' in programma sono sul sito: www.nataleatorino.it
Quando la banda passò…
“Ritirati che passa la banda”. È un modo di dire che nel Paese dei Coppoloni significa spostati, vattene a casa, che passa la banda. Soprattutto in questi giorni, seguire la banda però, è importante. È affermazione di libertà e di cultura della vita. La banda stessa è cultura di Vita.
Educa a suonare insieme, ad ascoltarsi, a unire le voci. Anche nei paesi più sperduti è la forma di pratica musicale più accessibile, terapeutica e propedeutica… È aggregazione sociale, è democrazia e libertà di movimento. Viva la banda allora! E viva a lungo la sua cultura! Le bande di ottoni, le marching bande, le bande di strada e quelle comunali, le bande da parata e quelle popolari! Le bande balcaniche, quelle da baccano e quelle da baccanale. Le bande da inno, quelle da sposalizio e quelle da funerale. Bello dunque e fortemente simbolico il regalo che il Comune di Torino fa alla sua città per festeggiare il nuovo anno. Significativo in giorni come questi abbracciarsi attorno a un corteo di bande. La banda accompagna la vita al passo, si sposta con noi, non ci obbliga a sedere e ascoltare, la banda suona per ognuno, a ognuno offre qualcosa. Nell’incrocio di piazza San Carlo, uniremo il suono della nostra banda a quello delle altre convenute dai quattro angoli del paese, Balcani compresi…
Personalmente porterò una banda da sposalizio, una banda di fuorilegge di paese, la Banda della Posta, banda ballabile di comprovata esperienza e di deflagrante energia, supportata da una branchia di giovani polmoni della banda comunale della Città di Calitri e per regalo a noi stessi e alla piazza e al nuovo anno una vera banda di mariachi messicani: Los Mariachi Mezcal, musica di passione ed euforia per cantare insieme “la Golondrina”, l’inno di tutti quelli che hanno dovuto lasciare la loro terra e non hanno nemmeno ali per volare e perciò sanno che l’unico paradiso che possiamo costruire è su questa terra, sacrando la Vita, anche col rito della Festa. In questi giorni abbiamo tutti un’ala sola, per poterci sollevare occorre stare abbracciati.
Vinicio Capossela ospite di ‘Quando la banda passò’
La banda con i suoi tamburi, le trombe, i clarinetti e i sassofoni è da sempre intimamente legata alla festa, all'occasione importante, alla condivisione popolare, alla comunità che si ritrova attraverso la musica.
La banda non è solo musica, ma musica e movimento: la banda sfila, diventa parte integrante dei paesaggi che attraversa, accompagna chi la segue, passa. Come passano gli anni. Ed è proprio il “passaggio festoso” l'immagine che Torino intende suggerire per salutare l'anno vecchio, con la potenza sonora della banda e della sua forza evocativa.
"Le Bande nell'ambito della nostra tradizione culturale hanno sempre svolto diverse funzioni. Le loro marce accompagnano la vita della comunità nel suo insieme ma anche quella degli individui che la compongono, suonando per le feste patronali e quelle civili, per i matrimoni e per i funerali – sottolinea Carlo Petrini fondatore di Slow Food -. La banda non è solo intrattenimento ma è anche uno spazio insostituibile di aggregazione e di alfabetizzazione musicale, soprattutto nei piccoli centri dove spesso mancano le scuole di musica. Durante l'edizione di Terra Madre 2006 a Torino invitammo per la prima volta i musicisti delle comunità del cibo di tutto il mondo, proprio per dare dignità a questa vocazione "sociale" della musica tradizionale. Per celebrare organizzammo in Piazza Castello una festa che vedeva il coinvolgimento di bande musicali da tutto il mondo, grazie alla collaborazione di alcune delle persone che oggi stanno organizzando il Capodanno torinese 2016. Credo che quell'esperienza fu un primo esperimento importante e sono felice che venga riproposto nella nuova formula, sotto l'egida di grandi artisti popolari. Mi sembra un bel segno di continuità per la città – continua Petrini - che ospita ogni due anni il popolo di Terra Madre; un ottimo modo per festeggiare l'arrivo di un anno, il 2016, che porterà grandi novità anche per quanto riguarda Terra Madre Salone del Gusto. Non soltanto mi rallegro per questo, ma sono convinto che il Capodanno organizzato dalla Città di Torino grazie alla presenza di numerose bande e alla sensibilità musicale di un artista come Vinicio Capossela sarà una straordinaria occasione di festa e di condivisione popolare".
Un Capodanno speciale, condotto da Elena Castagnoli e Gipo Di Napoli, con un repertorio energico e vitale: un vortice di musica per ballare e festeggiare e ritrovare l’autentico piacere di stare insieme.
Quando la banda passò… è un progetto della Città di Torino, realizzato dal Teatro Regio di Torino e dalla Fondazione per la Cultura Torino, con la direzione artistica di Fabio Barovero e Gipo Di Napoli.
LE BANDE:
AGUSEVI DZAMBO ORKESTAR
La Agusevi Dzambo Orkestar si inserisce nella tradizioni delle grandi fanfare balcaniche, le stesse che abbiamo imparato a conoscere con i film di Emir Kusturica. Il gruppo prende il nome da Dzambo Agushev, virtuoso strumentista , insignito del titolo di “prima tromba d'Europa” al mitico festival di Guca, tempio indiscusso della musica balkan. In pochi anni l'Agusevi conquista consensi di pubblico e critica anche al di fuori dei confini nazionali, grazie a uno straordinario talento musicale e alla loro capacità di coinvolgere il pubblico nelle atmosfere festose e autenticamente popolari dell'Europa dell'Est.
BANDAKADABRA
Carlo Petrini, giornalista, fondatore di Slow Food, l’ha definita una fanfara urbana. Calzante definizione per una brass band che fa della città il suo panorama d’elezione e della strada non solo il luogo in cui esibirsi, ma anche dove trarre ispirazione. Torinese di nascita, la Bandakadabra ha saputo compiere negli anni un percorso artistico che l’ha portata prima ad esplorare le sonorità della musica balkan e mitteleuropera per poi approdare a un repertorio in cui brani originali si alternano a classici jazz, latin e rocksteady. La Banda inizia così a offrire uno spettacolo dove la musica si unisce all’improvvisazione comica. Il risultato di questa sovrapposizione di stili è uno show musicale trascinante che in due anni si avvicina alle 200 repliche in giro per l'Italia e all'estero.
BANDA DI AVOLA
Della Banda di Avola si ha già notizia in epoca Borbonica.
Nel 1996 su iniziativa del Meastro Sebastiano Bell’ Arte nasce l’ Associazione A.L.MUS. (Avola Laboratorio Musicale) che istituisce una Scuola di Musica per strumenti a fiato e percussioni, facendo rinascere la Banda di Avola. Dal 2002 con la pubblicazione del cd "'A Banna! " prodotto da Fabio Barovero è un fiorire di preziose collaborazioni: Roy Paci, Mau Mau, Franco Battiato, Mirco Menna, fino al premiato album "Terra ca nun senti" con Rita Botto, attualmente la voce più autentica della Sicilia, amata da Carmen Consoli. Il progetto conquista con successo le ribalte del Festival di Cartagine, Ravenna Festival e il premio Città di Loano per la musica tradizionale italiana.
BANDA DELLA POSTA
La Banda della Posta è un complesso di anziani musicisti di Calitri, che sin dagli anni ‘50 ha suonato agli sposalizi del paese un repertorio musicale energico e vitale, fatto di mazurke, polke, valzer, passo doppio, tango, tarantella, quadriglia e fox trot. Per presentare la Banda della posta al pubblico Vinicio ha scritto: «Lo sposalizio è stato il corpo e il pane della comunità. Il mattone fondante della comunità, veniva consumato con il cibo e con la musica. Questa musica che accompagnava il rito era musica umile, da ballo, adatta ad alleggerire le cannazze di maccheroni e a "sponzare" le camicie bianche, che finivano madide e inzuppate, come i cristiani che le indossavano» Un repertorio di mazurke, polke, valzer, passo doppio, tango, tarantella, quadriglia e fox trot, che era in fondo comune nell'Italia degli anni ‘50 e ‘60 e che si è codificato come una specie di classico del genere in un periodo nel quale lo "sposalizio" è stata la principale occasione di musica, incontro e ballo.
La BANDA DELLA POSTA è composta da: Giuseppe Caputo “Matalena” al violino, Franco Maffucci “Parrucca” chitarra e voce, Giuseppe Galgano “Tottacreta” alla fisarmonica, Giovanni Briuolo chitarra e mandolino, Vincenzo Briuolo mandolino e fisarmonica, Giovanni Buldo “Bubù” al basso, Antonio Daniele alla batteria, Crescenzo Martiniello “Papp'lon” all’organo, Gaetano Tavarone “Nino” alle chitarre, insieme a due dei suoi stretti collaboratori , il chitarrista Alessandro “Asso” Stefana e Taketo Gohara al suono.
BIOGRAFIA VINICIO CAPOSSELA
Cantautore fantasmagorico, poeta, scrittore, illusionista e uomo-spettacolo, ha debuttato nel 1990 con il disco ‘All'una e trentacinque circa’ sotto l'egida di Renzo Fantini (Targa Tenco Opera Prima), premio che gli verrà attribuito altre tre volte negli anni successivi. Dopo i primi dischi "pre-biografici", da Canzoni a Manovella (2000) in poi rivolge la sua attenzione a temi più universali, spesso ispirati alla grande letteratura, da Melville a Céline a Dante a Omero. Lavori come Ovunque Proteggi, Da Solo e Marinai Profeti e Balene vengono messi in scena come opere totali. Nel 2004 pubblica per Feltrinelli Non si muore tutte le mattine, da cui trae uno spettacolo di teatro d'ombre e le Radiocapitolazioni trasmesse da Radio 3. Nel 2009 pubblica sempre per Feltrinelli In clandestinità con Vincenzo Costantino. Alla Grecia e al rebetiko, "più che una musica, un modo di vivere", dedica i suoi lavori più recenti: il disco Rebetiko Gimnastas, il film Indebito girato insieme al regista Andrea Segre, presentato in anteprima al festival di Locarno e proiettato al cinema con enorme consenso di pubblico e critica, e il libro Tefteri, taccuino dei conti in sospeso, pubblicato dal Saggiatore. Nell’estate del 2013 Capossela è stato impegnato in diversi progetti: ha presentato un nuovo spettacolo nello stupefacente scenario di Villa Adriana, Il Carnevale degli Animali e altre bestie d’amore, che lo ha visto protagonista insieme al Trio Amadei e ai solisti della Vianiner Philarmoniker, spettacolo replicato anche l’estate successiva al prestigioso Ravenna Festival e in altri contesti. Sempre nel 2013 debutta come produttore per il disco Primo Ballo della Banda della Posta, un album di musiche per sposalizi con cui si esibisce in un tour di più di cinquanta date. Sul tema dello sposalizio, inoltre, incentra la prima edizione del Calitri Sponz Fest (2013), un festival da lui ideato e di cui è direttore artistico. Il festival viene riproposto anche nell’estate del 2014 con il tema “Mi sono sognato il treno” e nell’estate 2015 con il tema “Le vie dei muli i sentieri dei miti”. Nell’aprile del 2015 Feltrinelli pubblica il suo quarto libro “Il paese dei Coppoloni” candidato al Premio Strega. A giugno 2015 risulta l’autore più votato del Dante al premio Strega e viene premiato dai circoli di lettura dei comitati italiani ed esteri della Società Dante Alighieri. Il 29 agosto, nell’ambito dello Sponz fest, festeggia la Notte D’argento, i suoi 25 anni in musica: un grande concerto con ospiti speciali, durato più di 7 ore nella stazione di Conza in Alta Irpinia.