Tum #Dalvivo concerti di primavera: Duma - Rhabdomantic Orchestra + Blak Saagan & Alek Hidell - Bongzilla + Tons
Tum #Dalvivo, arrivano i concerti di primavera: Rhabdomantic Orchestra + Blak Saagan & Alek Hidell, tre concerti, tre storie differenti in una notte unica: ritorna il collettivo Rhabdomantic Orchestra di Manuel Volpe con un nuovo album frutto dell'incontro con la musicista e cantante colombiana Maria Mallol Moya. Bongzilla + Tons ed A Gozerian Sunday 2022 with Duma from Kenya (Nyege Nyege Tapes) al Bunker, Torino. A Gozerian Sunday è da 3 anni appuntamento fisso della scena metal, doom, noise, sperimentale underground torinese: 5 band heavy dal sottosuolo locale e internazionale, ai massimi volumi.
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Tum Torino ufficio stampa
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Tum #dalvivo
Concerti di primavera
Domenica 3 aprile
Duma from Kenya (Nyege Nyege Tapes)
If I Die Today + Gotho + Haram + Noise Trail Immersion
Venerdì 8 aprile
Rhabdomantic Orchestra Almagre release party
Blak Saagan & Alek Hidell
Mercoledì 13 aprile
Bongzilla + Tons
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Dettagli date:
Domenica 3 aprile 2022 ore 16
A Gozerian Sunday 2022 w/ Duma from Kenya (Nyege Nyege Tapes)
Bunker, Torino
5 band heavy dal sottosuolo locale e internazionale. Ai massimi volumi.
Lineup 2022
Duma (from Kenya)
If I Die Today
Gotho
Haram
Noise Trail Immersion
A Gozerian Sunday è da 3 anni appuntamento fisso della scena metal, doom, noise, sperimentale underground torinese.
Duma
Martin Khanja (alias Lord Spike Heart) e Sam Karugu emergono dalla fiorente scena metal underground di Nairobi come ex membri delle band Lust of a Dying Breed e Seeds of Datura. Insieme nel 2019 hanno formato i Duma (Darkness in kikuyu) con Sam che ha abbandonato il basso per la produzione e le chitarre e Lord Spike Heart che ha fornito voci estreme al progetto. Il loro suono unico fonde l'euforia frenetica, la fisicità inesorabile e l'atteggiamento ribelle dell'hardcore punk e del trash metal con breakcore scricchiolante e il rumore industriale crudo e nichilista attraverso un vortice claustrofobico di urla viscerali. Duma sono una forza sinistra che affronta dolore ed emozioni difficili frontalmente è il luogo da cui Khanja scrive. Un'aggressione sonora di selvaggia intensità con disprezzo per gli stili, il duo promette di avere un impatto sulla scena metal affamata dell'Africa orientale spostandola in territori sperimentali totalmente nuovi e sfidanti. Il loro album di debutto omonimo è stato pubblicato il 7 agosto 2020 su Nyege Nyege Tapes e ha ricevuto i migliori riconoscimenti dalla stampa, incluso il miglior album in diverse liste di fine anno (Metal Hammer, Pitchfork, The Wire, The Quietus... ). Duma ha un nuovo 7″ in arrivo presto nel club dei single di Subpop e una nuova collaborazione AV con Jesse Kanda. Un remix per Mdou Moctar e un album in collaborazione in lavorazione con il duo indonesiano "Gabber Modus Operandi" e con la band metal brasiliana Deafbricks.
A Gozerian Sunday è una produzione TUM & Viking On Dope.
Food truck by Van Ver Burger
Ingresso € 10
Apertura porte ore 16
Bunker, via Paganini 0/200 Torino
Venerdì 8 aprile 2022, ore 21
Rhabdomantic Orchestra "Almagre release party" + Blak Saagan & Alek Hidell
Bunker, Torino
Tre concerti, tre storie differenti in una notte unica.
Rhabdomantic Orchestra
“La beauté sera convulsive ou ne sera pas” - Breton
A 6 anni dall'uscita di Albore, ritorna il collettivo Rhabdomantic Orchestra di Manuel Volpe con un nuovo album frutto dell'incontro con la musicista e cantante colombiana Maria Mallol Moya.
“Almagre” è una sorta di romanzo in musica ispirato all'estetica surrealista e al realismo magico sudamericano. Ambientato in un Mediterraneo immaginario, crocevia di incontri e scontri tra culture, rosso come il sangue di cui continua a tingersi, Almagre è un album viscerale, reazionario, spirituale eppure politico che segna un cambio di rotta dal senso di purificazione del precedente lavoro verso una continua tensione al sublime. Dopo l'allusione al bianco di Albore, è il momento di “Almagre” una parola arabo-ispanica utilizzata per nominare il colore rosso ottenuto dall'ossido di ferro.
L'album è stato composto e diretto da Manuel Volpe con l'intento di creare una Babele musicale fatta di contrasti di linguaggi e suggestioni attraverso un forte approccio narrativo all'orchestrazione. Ogni episodio si sviluppa in linearità attraverso la sovrapposizione di figure cicliche dove gli strumenti, come personaggi, si muovono in continuo scambio con l'eclettica voce di Maria suggerendo tensioni, luoghi e azioni.
“𝘊𝘪𝘰̀ 𝘤𝘩𝘦 𝘮𝘪 𝘪𝘯𝘵𝘦𝘳𝘦𝘴𝘴𝘢 𝘦𝘴𝘱𝘭𝘰𝘳𝘢𝘳𝘦 𝘤𝘰𝘯 𝘙𝘩𝘢𝘣𝘥𝘰𝘮𝘢𝘯𝘵𝘪𝘤 𝘴𝘰𝘯𝘰 𝘭𝘦 𝘱𝘰𝘴𝘴𝘪𝘣𝘪𝘭𝘪𝘵𝘢̀ 𝘦𝘷𝘰𝘤𝘢𝘵𝘪𝘷𝘦 𝘦 𝘯𝘢𝘳𝘳𝘢𝘵𝘪𝘷𝘦 𝘥𝘦𝘭𝘭'𝘢𝘳𝘳𝘢𝘯𝘨𝘪𝘢𝘮𝘦𝘯𝘵𝘰, 𝘳𝘢𝘨𝘨𝘪𝘶𝘯𝘨𝘦𝘳𝘦 𝘶𝘯𝘢 𝘴𝘰𝘳𝘵𝘢 𝘥𝘪 𝘳𝘦𝘢𝘭𝘪𝘴𝘮𝘰 𝘮𝘢𝘨𝘪𝘤𝘰 𝘪𝘯 𝘤𝘶𝘪 𝘪𝘭 𝘱𝘰𝘵𝘦𝘳𝘦 𝘪𝘮𝘮𝘢𝘨𝘪𝘯𝘪𝘧𝘪𝘤𝘰 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘮𝘶𝘴𝘪𝘤𝘢 𝘱𝘰𝘴𝘴𝘢 𝘣𝘢𝘴𝘵𝘢𝘳𝘦 𝘢 𝘴𝘦́ 𝘴𝘵𝘦𝘴𝘴𝘰” (MV).
Afrobeat, spiritual jazz, salsa, melodie del mediterraneo, derive kraut rock, library music sono solo alcuni degli ingredienti utilizzati, condensati e rimescolati con lo scopo di restituire una visione fluida di ciò che comunemente chiamiamo world music.
“Almagre” è stato registrato e mixato da Volpe al Rubedo Recordings di Torino, il master è ad opera di Kelly Hibbert (J Dilla, Madlib, Hiatus Kayote) mentre l'artwork è dell'illustratore collagista Beppe Conti. Hanno partecipato alla realizzazione musicisti del calibro di Marco Zanotti (Classica Orchestra Afrobeat), Fabio Mina, Zevi Burdovach (Andrea Lazlo De Simone, Francesco Bianconi), Maria Mallol Moya (Gianni Giublena Rosacroce, Lame), Andrea Benini (Mop Mop), Simone Pozzi (Movie Star Junkies). L'album uscirà a Maggio 2022 per la tedesca Agogo Records (!K7)
Musicisti:
Maria Mallol Moya: vocals
Manuel Volpe: bass
Simone Pozzi: drums, percussions
Juan Carlos Calderin: percussions
Gianandrea Cravero: guitar
Nicola Meloni: hohner organ, electric piano
Maurizio Busca: tenor sax, clarinet and bass clarinet
Simone Garino: alto sax
Diego Grassedonio: baritone sax, flute
Stefano Cocon: trumpet, flugelhorn
Blak Saagan
Con base ai margini della laguna veneziana, Samuele Gottardello (in arte Blak Saagan), realizza da anni la propria library music unendo la tradizione delle colonne sonore psichedeliche italiane degli anni 60/70 con la musica elettronica, ambient e drone, sviluppando paesaggi kosmische kraut e post-punk industriali.
Mentre il suo primo disco A Personal Voyage esplorava lo spazio, influenzato dal lavoro del cosmologo Carl Sagan, Blak Saagan, con il suo ultimo concept album, Se Ci Fosse La Luce Sarebbe Bellissimo, porta gli ascoltatori in una direzione completamente diversa. Li prende per mano e li porta a rivivere una delle pagine più tristi e oscure della storia italiana: il rapimento di Aldo Moro da parte dei terroristi delle Brigate Rosse, nel 1978. Se Ci Fosse La Luce Sarebbe Bellissimo è uno storytelling in tredici capitoli-canzoni, un viaggio tra echi di Brian Eno, Ennio Morricone, John Carpenter, Kosmische Kraut, Egisto Macchi, Daniela Casa, Goblin e Library Music. L’anno degli accadimenti narrati nel doppio album di Blak Saagan è il 1978, una sorta di anno spartiacque, in cui si trovavano a convivere musica psichedelica, elettronica e post-punk, elementi principali di Se Ci Fosse La Luce Sarebbe Bellissimo. Ogni brano si collega alla vicenda e prende spunto dagli accadimenti trascorsi durante quei 55 giorni, dall’aggressione alla scorta e rapimento di Moro al ritrovamento del suo corpo nel bagagliaio di una Renault 4. Se Ci Fosse La Luce Sarebbe Bellissimo è la colonna sonora di un film che ancora non è stato girato. Si trovano riferimenti ai personaggi che popolarono quelle tragiche giornate, alle lettere che Moro scrisse durante la sua detenzione, alle comunicazioni delle BR, alle trattative ed al ruolo incerto dei servizi segreti. Il titolo è tratto da un brano dell’ultima lettera di Aldo Moro scritta durante la propria prigionia. Egli, ormai consapevole di essere oggetto della condanna a morte da parte dei suoi sequestratori, dichiara: “Vorrei capire come ci si vedrà dopo. Se ci fosse luce sarebbe bellissimo”. Quel “se” condizionale, detto da un uomo di Chiesa, esprime un dubbio del tutto umano, struggente ed universale. Un dubbio che inspira e che chiude (o non chiude) la storia che Blak Saagan racconta. Una storia lineare, con un inizio ed una fine, ma che si prende momenti per deviare nell’oscuro, nel nascosto, nel segreto. Nella sua opera Blak Saagan mescola fatti accertati con verità presunte, istantanee ancora secretate di una tragica vicenda e fatti di cronaca acclarati. L’album non ha la pretesa di essere la cronistoria di un avvenimento mai del tutto chiarito, ma è una personale visione del dramma di Aldo Moro narrata seguendo un percorso che va sempre più in profondità, con momenti di tensione, momenti di suspense, passaggi sognanti che offuscano la realtà e rulli di tamburi che echeggiano l’iperrealtà. Registrato nel corso di due anni utilizzando un organo Farfisa Vip 205, drum machine Roland TR-606 e 505, un sintetizzatore Siel Orchestra, un Moog Model D e vari effetti analogici, i quattro lati del doppio LP sono il più densi possibile. Commoventi fin dall’iniziale loop di immagini che suscita la kraftwerkiana “Convergenze Parallele”, seguiti dal sintetizzatore a sangue freddo di "Scuola Hyperion" e “Achtung Achtung”, che risuonano, rispettivamente, di percussioni post punk e di malinconiche atmosfere euro-pop. “L’uomo Incapucciato” esalta il dramma della vicenda, rieccheggiando la colonna sonora dei Goblin per L’Alba dei Morti Viventi, mentre “Ore 9: Attacco al Cuore dello Stato” è un brano in puro stile colonna sonora di film poliziottesco, con gong, percussioni ed elementi orchestrali che raggiungono vette di suspense morriconiana. In "E Lo Spettro Disse: Gradoli" flauti celestiali si intrecciano e portano avanti l'estatica eredità terrestre dei maestri italiani Alessandro Alessandroni, Egisto Macchi e Piero Umiliani. Nei brani “Dentro la Prigione del Popolo" e ”La Firma Del Legionario" si trovano decisamente richiami a John Carpenter e a quell'incrocio che, nell’anno spartiacque 1978, si concretizzò tra musica post-punk, letteratura fantascientifica, new wave e minimalismo. L’album si conclude con la maestosa title-track di 8 minuti, Se Ci Fosse La Luce Sarebbe Bellissimo, che si eleva a momento di catarsi, dipingendo un mondo libero da ogni costrizione ritmica dove il mistico danza con l'ignoto e dove la luce ha finalmente il permesso di invadere e permeare la realtà.
Alek Hidell
Alek Hidell è un producer e musicista sardo trapiantato a Milano. Nella sua musica, nel giro di pochi brani, l’hip hop astratto lascia il posto a pezzi in cassa dritta o a divagazioni psichedeliche su ritmi kraut. È in grado di giocare con suoni prog anni settanta e library music à la Umiliani e Piccioni ma anche di contaminare il suo suono con riferimenti afro e balearic. Riuscendo sempre ad assomigliare solo a se stesso. Dopo l’uscita del suo primo singolo, Dinghy (su Bad Panda Records), Alek Hidell ha appena finito di registrare il suo primo disco. Produce le sue tracce usando campionatori, eco a nastro e synth analogici. Ha collaborato a DIE di Iosonouncane, registrando synth e sampling in due brani dell’album, e realizzato remix per Any Other, Matilde Davoli, Iosonouncane, Indianizer, Neeva.
Ingresso € 10
Apertura porte ore 21
Inizio concerti ore 21.30
Bunker, via Paganini 0/200 Torino
Mercoledì 13 aprile 2022, ore 21
Bongzilla + Tons
Bunker, Torino
Viking on Dope, Tum & Bunker presentano Bongzilla + Tons
Bongzilla
I Bongzilla si sono formati nel 1995 in Wisconsin, componendo rapidamente una serie di canzoni ispirate alla loro marijuana. Si sa molto poco dei primi anni della band ad eccezione delle loro apparizioni in una serie di split ed EP tra il 1996 e il 1999, il primo dei quali è stato Mixed Bag su Rhetoric Records nel 1996. Dopo uno split con MeatJack un altro EP da 7 pollici intitolato Hemp For Victory (dal nome dell'omonimo film educativo/propaganda vintage) è stato distribuito su Thunder Lizard. Nello stesso anno e alla fine Bongzilla firmò un contratto con la Relapse Records. La prima uscita su questa etichetta è stata Methods for Attaining Extreme Altitudes pubblicata su CD il 27 gennaio 1998. La band a questo punto ha fatto apparizioni annuali al Milwaukee Metalfest, in particolare nel 1999 e nel 2000. L'album di debutto in studio della band Stash è stato pubblicato il 20 aprile 1999 a recensioni positive. Seguì una divisione con Corrupted, Noothgrush e Dystopia intitolata Twin Threat To Your Sanity. Il secondo album della band è stato pubblicato tramite Howling Bull America (con una ristampa tre anni dopo tramite Relapse). Apogee è stato rilasciato l'11 maggio 2001 e ha presentato tre nuove canzoni insieme a registrazioni dal vivo del 1998. Una compilation di tutti gli EP e gli split della band fino a quel momento intitolata Shake: The Singles è stata pubblicata l'anno successivo. Il terzo album della band, Gateway, è stato pubblicato tramite Relapse il 3 settembre 2002. Amerijuanican e Hiatus (2003-2009) I Bongzilla nel 2003 sono parte del Relapse Contamination Festival, con la loro esibizione che pubblicata come album dal vivo l'anno successivo. Un cambio di formazione ha spinto un certo Dixie Dave Collins a unirsi alla band come bassista, portandoli a registrare il quarto album della band. Amerijuanican è stato rilasciato tramite Relapse il 27 settembre 2005 con recensioni positive e conteneva una cover di "Champagne and Reefer" di Muddy Waters. La band è stata in tour ed è rimasta attiva fino al 2009, quando il gruppo ha preso una pausa in silenzio, il loro ultimo spettacolo conosciuto è stato Forward Fest insieme a artisti del calibro di Bob Mould, Detroit Cobras e Neko Case, solo per citarne alcuni. Barbarian Records avrebbe ristampato la compilation Shake come Nuggets nel 2007 con tre bonus track mentre Relapse avrebbe ristampato Stash con i Methods for Attaining Extreme Altitudes come bonus track. Ritorno (2015 – Presente) Nell'aprile 2015 è stato annunciato che Bongzilla si stavano riformando con la formazione dei Gateway, annunciando per la prima volta un tour in Europa comprese le date agli Heavy Days a Doomtown e al Temples Festival insieme a un'unica data a New York. La band ha seguito un tour di quattro date della costa occidentale degli Stati Uniti, un tour della costa orientale degli Stati Uniti e un'apparizione al Desertfest Belgium. Vanno in tour negli Stati Uniti insieme a Black Cobra, Lo-Pan, Against The Grain e Kings Destroy l'anno successivo e avrebbe fatto un'apparizione al Maryland Deathfest. La band fece di nuovo un tour negli Stati Uniti quell'autunno con Wizard Rifle e Buzzoven in date selezionate. Bongzilla hanno iniziato il 2017 con uno spettacolo locale in Wisconsin prima di intraprendere un altro tour europeo, suonando in artisti del calibro di Roadburn Festival, DesertFest Berlin, DesertFest London, KrisionFest (la loro prima apparizione in assoluto in Spagna) e hanno iniziato a lavorare al materiale per un nuovo album. Bongzilla stabiliscono la rotta per un tour europeo 2018 con Dopethrone e Sons of Otis e poi in tournée esibendosi in diversi festival nel 2018 e nel 2019. Alla fine del 2018 la Totem Cat Records pubblica una compilation di 14 canzoni del primo materiale split / live di Bongzilla con il nome dell'album Thank You Marijuana. All'inizio del 2020, Bongzilla fonda la propria etichetta chiamata Gungeon Records e pubblica una ristampa del loro album classico Apogee. Nel marzo del 2020 annunciano che Cooter Brown si sarebbe ritirato dalla band per motivi di salute e familiari, Bongzilla scelgono di continuare come un fragoroso tre pezzi. Durante il primo tour dei Bongzilla con una formazione da tre nel marzo del 2020, il tour è stato interrotto a causa della pandemia di coronavirus. Pochi mesi dopo l'inizio della pandemia, Bongzilla iniziano a provare e registrare per diversi progetti discografici: un limitato Wake Brewing 7 pollici, un album completo intitolato Weedsconsin, un LP diviso con la band Tons e un 7 pollici Split con Boris, il primo di una serie Split da 7 pollici pubblicata su Gungeon Records. Tutti i progetti sono stati registrati ai Future Apple Tree Studios di Rockford, Illinois, nell'ottobre del 2020 dal leggendario John Hopkins prima della sua improvvisa e inaspettata scomparsa nel tardo autunno del 2020. Bongzilla hanno annunciato la firma per l'etichetta italiana - Heavy Psych Sounds il 21 gennaio 2021. Bongzilla si stanno preparando per l'uscita del loro nuovo album Weedsconsin, oltre a un 7 pollici limitato di Wake Brewing, seguito da Bongzilla / Tons Split per la serie HPS – Doom Sessions, così come lo split da 7 pollici con Boris su Gungeon Records.
Tons
Tons si formano nel 2009 con membri di gruppi hardcore della scena torinese (The Redrum, Lama Tematica e NoInfo). Suoni lenti e pesanti prendono il posto dei frenetici ritmi HC; i testi parlano di erba in modo ironico, ma anche di una certa tendenza all'esoterismo che caratterizza la città di Torino. Nel 2010 registrano un demo e nel 2012 esce il primo full lenght “Musineè Doom Session”, registrato da Danilo “Dano” Battocchio, per i torinesi Escape from Today e per i romani Heavy Psych Sounds. Nel 2013 esce uno split con i Lento di Roma e i Tons iniziano ad solcare i palchi europei, aprendo il palco a band come Bongzilla, Unsane, Church of Misery, Napalm Death, Pentagram etc..... Nel 2014 sono stati invitati a suonare al Duna Jam in Sardegna e all'Incubate Fest. a Tillburg (NL). Nel 2015 il batterista Marco Dinocco lascia la band e viene sostituito da Andrea Peracchia (Dogs for Breakfast/Slavier). Paolo Paganelli (Woptime/Linea77) viene aggiunto anche come chitarrista solista. Nel 2018 esce il secondo full lenght della band "Filthy Flowers of Doom" per Heavy Psych Sounds Rec., che riporterà i Tons in giro per l'Europa nel 2018 e nel 2019. ‘Chronic Morning Obesity’ È un onore condividere uno split album con quella che per noi è una delle band più rappresentative del genere. Per l'occasione abbiamo scritto un lungo pezzo diviso in tre parti, che parla dell'obesità munchies. La canzone inizia in pieno stile sludge e poi diventa un lungo viaggio psichedelico.
Ingresso € 14 - Prevendite disponibili qui: https://www.eventbrite.it/e/biglietti-bongzilla-tons-bunker-turin-192169011687
Apertura porte ore 21
Bunker, via Paganini 0/200 Torino
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