Festival Beat (Salsomaggiore,26/30 giugno) il festival sta per iniziare.

Festival Beat (Salsomaggiore,26/30 giugno) il festival sta per iniziare.

Festival Beat (Salsomaggiore,26/30 giugno) il festival sta per iniziare: si avvicina la 27° edizione di uno dei festival di ispirazione sixties più particolari e longevi della scena internazionale dal 26 al 30 giugno 2019. Con The Darts, The Cynics, The Incredible Staggers, Baby Shakes , Left Lane Cruiser, Flamin’ Groovies plays Teenage Head, The Kaisers, Guadalupe Plata, One Horse Band, Evil Knievel (Italia), One Horse Band, The Sonoras (Mexico), ​the Backdoor Society (Italia), ​the Gentlemens (Italia). Esposizioni vintage, pool parties, dischi da collezione, musica rigorosamente altern​. 

Astarte agency per Festival Beat

Annuncia:

Festival Beat 

(Salsomaggiore Terme, Parma)

Si avvicina la 27° edizione di uno dei festival di ispirazione sixties più particolari e longevi della scena internazionale dal 26 al 30 giugno 2019

Dal mercoledì alla domenica, info complete qui: https://www.festivalbeat.net/lineup

The Darts, The Cynics, The Incredible Staggers, Baby Shakes , Left Lane Cruiser, Flamin’ Groovies plays Teenage Head, The Kaisers, Guadalupe Plata, One Horse Band.

Più Evil Knievel (Italia),  The Sonoras (Mexico), ​the Backdoor Society (Italia), ​the Gentlemens (Italia), One Horse Band (Italia)

Prevendite attive qui (18€+dp al giorno)

https://www.musicglue.com/associazione-bus1/tickets 

Esposizioni vintage, pool parties, dischi da collezione, musica rigorosamente altern​ 

Domenica 30/6

Go Down Records presenta:

Alice Tambourine Lover acoustic set

La nuova 27° edizione è prevista dal 26 al 30 giugno a Salsomaggiore.

Flamin’ Groovies plays Teenage Head. Direttamente dagli USA, un grande nome della storia del rock'n'roll per un’unica data italiana. Riproporranno dal vivo e per intero la loro pietra miliare “Teenage Head” ma anche i grandi classici del repertorio.ativa, un pubblico coloratissimo, esterofilo e in parte streaniero, in perfetto stile sixties, un’attitudine DIY e un entusiasmo che non lascia spazio al compromesso. Torna per la sua ventisettesima edizione il Festival Beat di Salsomaggiore, tra i più longevi e psichedelici della penisola e al mondo, nato prima di Facebook, di MySpace e dei forum sul web. Nato nel 1993 e, da allora, fedele a se stesso. Il cast è al completo: ecco i nuovi nomi e la suddivisione dei giorni.

Tutte le info Qui: https://www.festivalbeat.net/lineup

 

Mercoledi 26/6

Evil Knievel (Italia)

 

Giovedì 27/6

The Darts(Usa)

The Sonoras (Mexico)

 

Venerdi 28/6

The Cynics (Usa)

The Incredible Staggers (Austria)

Baby Shakes (Usa)

Left Lane Cruiser (Usa)

The Backdoor Society (Italia)

​+ Dj Set All Night Long

 

Sabato 29/6

Flamin' Groovies (Usa)

​The Kaisers (Scozia)

​Guadalupe Plata (Spagna)

The Gentlemens (Italia)

Guadalupe Plata nascono nel sud della Spagna a inizio 2006 e il loro particolarissimo sound gli permette di raggiungere un pubblico ampio e vario quanto lo spettro delle loro influenze, trasformandoli in breve tempo in una delle band più richieste da club e festival nazionali. Appassionati di Delta Blues, Screamin' Jay Hawkins, John Lee Hooker ma anche Ennio Morricone & Black Keys o di LP di Gun Club, Tito & Tarantula o Gallon Drunk. Non potevano mancare a fronte delle grandi richieste The Kaisers, dalla Scozia, per la prima volta in Italia per un’unica data, freschi di pubblicazione del capolavoro “Ruff’N’rare” uscito per la Soundflat.

The Darts, una “all girls band” texana-californiana, garage-psych. The Darts è quella che si può anche definire una “all stars band”, visto che le quattro ragazze terribili arrivano da importanti esperienze come Love Me Nots, Outta Sites e molte altre e stanno per rilasciare il nuovo album con la Alternative Tentacles di Jello Biafra, loro grande fan che le ha volute sul palco per il suo 60° compleanno.

Left Lane Cruiser (sa): il nome della loro label dovrebbe dire tutto, Alive Natural Sound. Duo clamoroso blues-hardrock, slide guitar e batteria innaffiati di Bourbon.

The Incredibile Staggers (Austria): Reunion esclusiva studiata unicamente per il Festival Beat della leggendaria band austriaca, che da qualche anno ha abbandonato le scene per dedicarsi ad altri progetti. Il festival è riuscito a farli riunire, per un ultimo spettacolare show.

The Cynics (Usa): ecco svelato il secondo headliner del main stage. In esclusiva per l’Italia, direttamente da Pittsburg, una delle più importanti e longeve garage-punk band della storia, nonché fondatori della Gethip Recordings.

Baby Shakes: una delle più chiacchierate band degli ultimi anni, 3/4 al femminile, pop punk rocknroll dalla cosmopolita NYC cresciute a Ronettes e Ramones.

One Horse Band: largo ai giovani! Progetto nato nel 2015 ed avvolto dal mistero. Non si sa chi si celi sotto quella testa di cavallo, ma siamo sicuri che con l’energia della giovane (dichiarata) età vi farà saltare come cavalli imbizzarriti

Cinque giorni in cui i riflettori sono puntati non solo sulla musica ma sulla cultura, sul folklore, sul passato, presente e futuro del sixties-sound sempre attento alle nuove sonorità ed evoluzioni del genere in un contesto pittoresco e creativo, tra expo vintage, auto d’epoca, la celebre corsa in maschera “Mad Beatle Boots Race” (vera e propria gara cui è tassativo indossare un paio di Beatle Boots, stivaletti icona tipici del movimento garage-beat cari alla Swinging London, beatlesiani nel taglio e scomodissimi nella performance), pool parties pomeridiani e mostre, stand di produzioni editoriali e discografiche indipendenti. E tra un tuffo in piscina e una birra, negli anni è stato possibile incontrare leggende del garage e dintorni, di ieri e di oggi, dai Sonics agli Undertones, Fuzztones e The Bellrays, The Scientists e The Mummies, Allah Las, Ron Gallo, Bee Bee Sea e moltissimi altri, perdendosi nei warm up e dj set che accompagnano le danze per tutto il giorno e si chiudono a notte fonda.

Non c’è da stupirsi dunque che il festival, promosso dall’associazione BUS1, sia ormai un punto di riferimento costante per appassionati da ogni parte del mondo, laddove gli stranieri rappresentano una buona parte del pubblico di affezionati che, per cinque giorni, cambiano il volto di Salsomaggiore trasformandolo in un villaggio dall’atmosfera senza tempo, colorato e decisamente esterofilo. 

IL Festival

Omaggiare i favolosi '50 e ’60 e l’epoca beat non è un’operazione nostalgica che guarda esclusivamente al passato, ma un modo per tramandare e aggiornare una cultura, un movimento di stimolante vitalità artistica. Ecco cos’è il Festival Beat, una manifestazione artistico-musicale che si pone l’obiettivo di ritrarre un’epoca storica che ancora oggi testimonia e ripropone un fenomeno culturale che, a partire dagli anni ’50, ha contaminato tutte le arti conosciute segnando indelebilmente la fine del secolo scorso. E l’inizio di quello successivo. Nato nel 1993, è l’esempio più longevo di manifestazione sul tema in Italia e in Europa e porta sul palco quanto di meglio si possa trovare sulla scena sixties e le sue diverse forme di evoluzione musicale.

La promozione del Festival ha seguito le evoluzioni dei canali di comunicazione, passando quindi dalle fanzine alle riviste di settore, dalla produzione di materiale fisico (tuttora distribuito negli altri principali festival europei del genere) e adattandosi alla rete e ai social network. Presenta nel 2019 la sua ventisettesima edizione accompagnata per la prima volta dalle prevendite online.

Info/ Accomodation/Food, Shuttle Bus, Conventional Hotels

www.festivalbeat.net

Prevendite (18€+dp per singolo giorno) attive fino al 23 giugno, biglietti poi disponibili in cassa.

https://www.musicglue.com/associazione-bus1/tickets 

Link: www.festivalbeat.net - https://www.facebook.com/FestivalBeatSalsomaggioreTerme/  -  https://www.instagram.com/festivalbeat/

Cos’è il Festival Beat

Il Festival Beat è una manifestazione artistico-musicale che si pone l’obiettivo di ritrarre un’epoca storica che ancora oggi testimonia e ripropone un fenomeno culturale che, a partire dagli anni ’50, ha contaminato tutte le arti conosciute segnando indelebilmente un lungo periodo del secolo scorso.

Se in particolare negli anni ’80 c’è stata una rivalutazione di quella che era considerata la scena sixties, soprattutto nell’ambito musicale, ancora oggi il beat-pensiero continua a mantenere viva la sua presenza in diversi ambiti culturali, pur non avendo quella centralità che ebbe negli anni del suo massimo fulgore. Ma un’espressione culturale, quando cessa di essere predominante, non può comunque dirsi conclusa perché lascia la traccia del suo passaggio anche nelle generazioni successive, tracce che possono oggi essere riscontrate nella moda - si veda il grandissimo ritorno del vintage - nel design, nell’arredamento, nella pubblicità, nel cinema, etc.

Ricordare l’epoca beat non è pertanto un’operazione nostalgica che guarda esclusivamente al passato, ma un modo per tramandare e aggiornare una cultura, un movimento di stimolante vitalità artistica.

Un po’ di storia

Il Festival Beat pensa già alla sua XXVIIa edizione, ed è l’esempio più longevo di manifestazione sul tema in Italia e in Europa: nasce nel 1993 a Castel San Giovanni (Piacenza) da un gruppo di appassionati che avviano l’iniziativa in modo indipendente. Dopo sette edizioni, il Festival Beat si trasferisce per un anno a Nibbiano (PC) per poi spostarsi, a partire dal 2001, a Pianello Val Tidone (PC).

Nel 2006, due importanti novità: lascia la Val Tidone e l’organizzazione passa interamente in capo all’ Associazione BUS1. L’edizione si è svolta presso Villa Vistarini-Biancardi di Zorlesco (Comune di Casalpusterlengo - Lodi), uscendo per la prima e unica volta dalla regione Emilia-Romagna.

Dal 2007 il Festival si tiene a Salsomaggiore Terme (Parma), un luogo che - da più punti di vista - sembra rappresentare la sede ideale per la manifestazione.

Nonostante i cambiamenti di collocazione, negli anni il Festival è sempre cresciuto passando da alcune centinaia di “fedeli” e calorosi interessati fino a superare, nelle ultime edizioni, le 5.000 presenze nelle varie serate di manifestazione.

La centralità della musica

Il Festival Beat nasce e si sviluppa con l’intenzione di portare sul palco quanto di meglio si possa trovare sulla scena sixties e le sue diverse forme di evoluzione musicale.

Il tutto compatibilmente con le proprie risorse visto che, dal punto di vista artistico e organizzativo, il Festival ha sempre conservato una linea autonoma e indipendente. E se da un lato tale scelta ha permesso alla manifestazione di crescere mantenendo una propria identità specifica, dall’altro ha portato l’Associazione BUS1 a dover calibrare i propri investimenti in modo oculato. Ma il bilancio, vista anche la continuità dell’evento, resta decisamente positivo visti i circa trecento gruppi diversi che si sono esibiti in poco più di un quarto di secolo. Dalla prima volta italiana dei Sonics ad altri grandi nomi come Guitar Wolf, Undertones, Paul Collins, Sorrows, Barracudas, Arthur Brown, Jim Jones Revue, Fuzztones, Standells, Radio Birdman, Fleshtones, Allah-Las, Kid Congo, Sick Rose, Nomads, Graham Day, Mummies, Gories, Scientists ,Chocolate Watchband, solo per citarne alcuni.

Cinque giorni di divertimento

Il Festival Beat si declina su cinque giornate (da mercoledì a domenica) in cui si alternano dj set, presentazioni di libri, mostre e soprattutto feste e concerti. Tante le iniziative che animano la città di Salsomaggiore Terme e ne coinvolgono il suo contesto urbano, coinvolgendo piazze e locali in diverse ore del giorno e della notte.

In particolare, da segnalare l’ormai consolidato Pool Party della Piscina Leoni di Salso (pomeriggi diventati appuntamenti immancabili per i partecipanti) e la Mad Beatle Boots Race, una breve gara podistica di velocità alla quale sono ammessi solamente partecipanti che calzano stivaletti beat boots e che, con improbabili costumi, scorrazzano tra le vie del paese con ristoro a base di birra.

Nelle serate di venerdì e sabato, momenti clou della manifestazione, i concerti si tengono in località Ponte Ghiara (a tre chilometri da Salsomaggiore, con a disposizione del pubblico un bus navetta per il trasferimento e ritorno) nella quale viene allestito un vero e proprio villaggio con tanto di area live, mercatino per appassionati del genere (dischi, libri, manifesti d’epoca, capi d’abbigliamento, gadget etc.), zone ristoro e un’area dj per ballare fino al sorgere del sole.

Il pubblico e l’eco del Festival Beat

Il Festival Beat è ormai diventato un punto di riferimento per molti appassionati che, provenienti da ogni parte d’Italia, da molti paesi europei e, sempre di più, da diverse parti del mondo, non rinunciano ad essere presenti alla kermesse. Un pubblico trasversale e variegato - e di tutte le età - accomunato dal piacere di respirare un’atmosfera davvero suggestiva e difficile da trovare in eventi di altro genere.

A suo modo, l’eco del Festival Beat fa veramente il giro del mondo soprattutto grazie al passaparola delle persone e dei gruppi che vi hanno partecipato, che ne hanno respirato lo spirito fatto di semplicità, ironia, spontaneità e ne hanno vissuto le emozioni e il divertimento.

Di fatto, la promozione del Festival ha seguito le evoluzioni dei canali di comunicazione, passando quindi dalle fanzine alle riviste di settore, dalla produzione di materiale fisico (tuttora distribuito negli altri principali festival europei del genere) alla rete e ai social network.

Da alcuni anni, inoltre, viene segnalato da più testate specializzate tra i festival di interesse nazionale.

Il Festival Beat e il territorio

Il Festival rappresenta per i diversi Comuni ospitanti - così come per le zone limitrofe - un grande valore aggiunto nei termini di valorizzazione dell’offerta culturale e di promozione del territorio. Infatti, oltre ad essere un’iniziativa pressoché unica in Italia, la manifestazione ha favorito la visibilità del territorio locale sia a livello nazionale sia a livello internazionale. Inoltre, il Festival incarna per molti soggetti privati (attività commerciali, alberghiere, di ristorazione, etc.) una reale opportunità di beneficio economico e di promozione dei propri prodotti e servizi.

Materiali e produzioni Festival Beat

Da segnalare la compilation in vinile, prodotta dall’Associazione BUS1, dal titolo “Festival Beat 1993-2002 The Mosquito Years”, nella quale sono stati raccolti brani di alcuni dei gruppi che suonarono nelle prime 10 edizioni del Festival Beat. Al 33 giri è stato allegato anche un 45giri degli Hermits, per rendere omaggio alla band piacentina che contribuì alla nascita del Festival Beat, grazie alla passione e iniziativa dei suoi componenti.

A proposito di storia, l’Associazione BUS1 ha scelto di pubblicare un libro dal titolo “Festival Beat - 18 anni di storia” (a cura di Luca Frazzi, edito da Tsunami) che ha inteso riportare numerose testimonianze dei primi diciotto anni di storia del Festival. Per rivivere e ricordare le sue atmosfere attraverso cronache, racconti, aneddoti raccontati da tutti coloro che in questi anni hanno animato e partecipato a rendere la manifestazione ciò che è.

Raggiunto il quarto di secolo, l’Associazione ha inoltre prodotto un volumetto di aggiornamento dal titolo “Festival Beat 2011-2017”, contenente anche una sezione “Festival Beat Workers” dedicata ai numerosi volontari e alle maestranze che permettono la realizzazione dell’evento.

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