FolkClub, Torino - Sab 13, JAMES MADDOCK TRIO feat. DAVID IMMERGLUCK, ALEX VALLE
Adfarmchicas per Folk Club
presenta:
Quarta tappa, venerdì 12 febbraio, per ALESSIO LEGA e il percorso di esplorazione, studio e celebrazione della canzone italiana al FolkClub.
La canzone degli anni ’60 è di ispirazione francese, negli anni ’70 si impone il modello americano di Bob Dylan e quello anglo sassone del rock progressivo, contaminato con la ballata popolare. Cambiano i costumi, le usanze, i rapporti e la fruizione della musica: grandi palazzetti dello sport gremiti per autori poetici, sensibili, impegnati che non mirano più al singolo successo. Cambia soprattutto il linguaggio delle canzoni, che diventano pagine di un diario collettivo personalissimo e indecifrabile come per l’”ermetico” De Gregori o le fluviale affabulazioni del cantastorie Guccini. Giorgio Gaber, già fantasista televisivo, ha coraggiosamente intrapreso una strada che sarà ribattezzata “Teatro Canzone”: canzoni/monologhi che sviluppano una feroce critica al pensiero dominante e ai vizi esistenziali degli italiani. Il bolognese Lucio Dalla, attraverso gli album sperimentali scritti col poeta Roberto Roversi, giunge a uno stile originalissimo, modellato sulla sua vocalità, che lo porta ai vertici della produzione pop d’autore. Roberto Vecchioni, il “professore”, è un creatore di favole contemporanee. Nei suoi testi un sottostrato fortemente letterario si mescola a una vocazione popolare e distesa.
Euro 15,00
È un trio davvero eccezionale quello che si presenta al FolkClub per la Buscadero Night di febbraio, sabato 13 febbraio. Non bastava James Maddock, ovvero uno dei songwriter più intensi e ispirati del nuovo millennio; non bastava Alex Valle, uno dei sideman italiani più richiesti, abituale collaboratore di Francesco De Gregori; ecco allora a completare il trio David Immergluck, mitico chitarrista dei Counting Crows e compagno di avventure musicali di Maddock nel duo Jimmy & Immy. Memori del concerto di Maddock con la sua band a Maison Musique del 2012, di quello, sempre a Maison Musique, di Maddock e Immergluck in duo, della partecipazione di Maddock al Light of Day 2014 al FolkClub, e delle svariate presenze di Alex Valle nel nostro scantinato (l'ultima nel gennaio 2013 al fianco di Ron), possiamo garantirvi un concerto assolutamente fantastico.
Euro 18,00
SCONTO 50% AI MINORI DI TRENT’ANNI SU TUTTI I CONCERTI
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Prenotazioni tel 011537636 www.folkclub.it/ Ritiro biglietti presso il Folkclub, la sera del concerto
Venerdì 12 febbraio
100 ANNI DI CANZONE D’AUTORE IN 5 CONCERTI
La storia della canzone italiana cantata e raccontata da Alessio Lega
4 – Fra il Folkstudio e il West: percorsi degli anni ‘70
Quarta tappa per Alessio Lega e il percorso di esplorazione, studio e celebrazione della canzone italiana al FolkClub.
Ingresso: 15.00 € Minori di 30 anni: 8.00 €
La storia della canzone italiana cantata e raccontata da Alessio Lega
Abbonamento ai 5 concerti: 40 euro
Quando Alessio Lega ci ha proposto di imbarcarci con lui in questa avventura, “un’impresa mai tentata prima” la definisce lui a ragione, da una parte ci siamo entusiasmati perché il progetto è bello e ambizioso e perché Alessio ha il talento, le conoscenze e la passione per renderlo al meglio; dall’altra ci siamo chiesti se era chiedere troppo, un impegno continuativo di un concerto al mese per 5 mesi consecutivi, a un pubblico che tra crisi economica e calo dell’interesse per la musica live, è sempre più esiguo. Ma il fatto è che noi non ci rivolgiamo a un pubblico indeterminato, ci rivolgiamo al pubblico del FolkClub, che è colto, attento e curioso, e quindi la risposta che ci siamo dati è che valeva certamente la pena provarci e imbarcarci con Alessio in questa avventura musicale lunga 100 anni, 5 mesi, 5 concerti e 111 canzoni. Se è vero che è possibile assistere anche solo a uno dei 5 concerti, è altrettanto vero che si tratterebbe di un’esperienza spezzata e decontestualizzata, vi invitiamo quindi fortemente a seguire tutte e 5 le serate e lo facciamo anche con un incentivo economico, perché se il singolo concerto costa 15 euro, l’abbonamento a tutte e 5 le serate ne costa 40, con un risparmio di quasi il 50% e in pratica due concerti e mezzo gratuiti. Sarà possibile acquistare l’abbonamento solo in occasione della prima e della seconda serata.
Il progetto è certamente ambizioso: si tratta di 5 concerti in cui vengono eseguiti, rigorosamente dal vivo, un totale di 111 brani che ripercorrono la storia della canzone italiana da cima a fondo. L’idea nasce dalla considerazione che la canzone d’autore è un genere musicale e letterario che ha segnato molte generazioni di italiani, estendendosi su 100 anni di storia e assurgendo a vero e proprio romanzo di formazione sentimentale ed esistenziale del nostro tempo. “Poesia per tutte le tasche” (la definizione è del Maestro francese Georges Brassens), la canzone è entrata in stretta relazione con le mode, le tendenze, i gusti, il linguaggio, le ribellioni di tutte le componenti sociali da nord a sud. Nata in forma strutturata nei “café chantant” d’inizio secolo -erede della tradizione poetica partenopea, dell’opera e dell’operetta- la canzone d’autore ha una fioritura immediata e un periodo di letargo nel ventennio fascista (con qualche nobile eccezione). Risorge nei ritmi imitativi e nelle rielaborazioni del dopoguerra, per imporsi negli anni ’60 come una delle massime realtà culturali della lingua italiana. Modugno, De André, De Gregori non sono solo ai vertici della produzione culturale del proprio tempo, ma anche nelle classifiche di vendita dei dischi e sbancano ogni botteghino con spettacoli gremiti di pubblico sempre nuovo.
L’Italia è un paese con molta nostalgia e poca memoria. Se queste canzoni sono rimaste nell’orecchio di molti, difficilmente si riesce a collocarle nel loro tempo e a distinguere quella produzione di straordinario valore artistico dai ritornelli fatti per durare poche settimane.
Alessio Lega e il maestro Guido Baldoni (alla fisarmonica, al pianoforte e alla direzione sonora) dipanano il filo della memoria del ‘900, eseguendo dal vivo in versione integrale e raccontando la storia degli indimenticabili capolavori e di qualche perla nascosta della musica italiana d’autore. 5 concerti unici, tutti diversi raccontano così una storia indimenticabile e mai cantata tutta assieme.
Alessio Lega, cantautore, scrittore e militante anarchico, è nato nel 1972 a Lecce e dal 1990 vive a Milano. Ha fatto l'impiegato per le bollette, il fumettista per ostinazione e il musicista per l'amore e la rivoluzione. Collabora alle riviste e alla vita del movimento libertario. È un rivoluzionario pantofolaio e cesellatore. Comincia a scrivere e cantare le prime canzoni in pubblico alla fine degli anni ’80 e si esibisce regolarmente dal ’97. Cultore della lingua, storico della canzone internazionale, cantante di impostazione teatrale legato alla tradizione francese, scrive con un occhio alla forma e un altro alla giustizia sociale. Ha cantato nei teatri e nei locali del “giro”, ma torna sempre ai centri sociali, alle feste di piazza, ai teatri liberi. Odia il denaro, ricambiato.
4 – Fra il Folkstudio e il West: percorsi degli anni ‘70 Guccini, De Gregori, Gaber, Dalla, Vecchioni. La canzone degli anni ’60 è di ispirazione francese, negli anni ’70 si impone il modello americano di Bob Dylan e quello anglo sassone del rock progressivo, contaminato con la ballata popolare. Cambiano i costumi, le usanze, i rapporti e la fruizione della musica: grandi palazzetti dello sport gremiti per autori poetici, sensibili, impegnati che non mirano più al singolo successo. Cambia soprattutto il linguaggio delle canzoni, che diventano pagine di un diario collettivo personalissimo e indecifrabile come per l’”ermetico” De Gregori o le fluviale affabulazioni del cantastorie Guccini. Giorgio Gaber, già fantasista televisivo, ha coraggiosamente intrapreso una strada che sarà ribattezzata “Teatro Canzone”: canzoni/monologhi che sviluppano una feroce critica al pensiero dominante e ai vizi esistenziali degli italiani. Il bolognese Lucio Dalla, attraverso gli album sperimentali scritti col poeta Roberto Roversi, giunge a uno stile originalissimo, modellato sulla sua vocalità, che lo porta ai vertici della produzione pop d’autore. Roberto Vecchioni, il “professore”, è un creatore di favole contemporanee. Nei suoi testi un sottostrato fortemente letterario si mescola a una vocazione popolare e distesa.
La scaletta della serata
(Francesco Guccini)
67 - Canzone per un’amica
68 - L'avvelenata
69 - L'incontro
70 - Il vecchio e il bambino
71 - La locomotiva
(Francesco De Gregori)
72 - Rimmel
73 - Santa Lucia
74 - Titanic
75 - Pane e castagne
76 - La donna cannone
(Giorgio Gaber)
77 - Far finta di essere sani
78 - Il dilemma
(Lucio Dalla)
79 - 4 marzo '43
80 - Com'è profondo il mare
81 - Le parole incrociate
82 - Cara
83 - Disperato erotic stomp
84 - Quale allegria
(Roberto Vecchioni)
85 - Samarcanda
86 - L'ultimo spettacolo
87 - Le lettere d'amore
88 - Luci a San Siro
Gli appuntamenti successivi:
Venerdì 11 marzo -5- Percorsi solitari: la canzone d'autore nell'anno 2000
Sabato 13 febbraio
ore 21.30
Per Buscadero Nights
JAMES MADDOCK (UK/USA) TRIO feat. DAVID IMMERGLUCK (USA), ALEX VALLE
L'ispirato songwriter in un “dream-trio”
con il chitarrista dei Counting Crows e quello di De Gregori
Euro 18,00
È un trio davvero eccezionale quello che si presenta al FolkClub per la Buscadero Nightdi febbraio. Non bastava James Maddock, ovvero uno dei songwriter più intensi e ispirati del nuovo millennio; non bastava Alex Valle, uno dei sideman italiani più richiesti, abituale collaboratore di Francesco De Gregori; ecco allora a completare il trio David Immergluck, mitico chitarrista dei Counting Crows e compagno di avventure musicali di Maddock nel duo Jimmy & Immy. Memori del concerto di Maddock con la sua band a Maison Musique del 2012, di quello, sempre a Maison Musique, di Maddock e Immergluck in duo, della partecipazione di Maddock al Light of Day 2014 al FolkClub, e delle svariate presenze di Alex Valle nel nostro scantinato (l'ultima nel gennaio 2013 al fianco di Ron), possiamo garantirvi un concerto assolutamente fantastico.
James Maddock è nato e cresciuto a Leicester in Inghilterra, ma la sua carriera musicale è incominciata e si è sviluppata negli Stati Uniti. S’innamora di una donna e arriva a New York. Poi la storia finisce ma lui resta lì e, come nei film di Woody Allen, New York si anima e diventa un personaggio che lo accompagnerà sempre, caratterizzando in modo indelebile la sua scrittura. Nel 2000 è il leader della band Wood con cui realizza l’album Songs from Stamford Hill che gli permette di firmare un contratto con la Columbia Records. Il singolo estratto dal disco, Stay You, entra in classifica e viene incluso nella colonna sonora della fortunata serie televisiva Dawson’s Creek. Maddock inizia a suonare dal vivo al fianco di personaggi come Paula Cole, Train e Susan Tedeschi. Si chiude la parentesi con i Wood e Maddock si rifugia nel Lower East Side lontano dai palchi e senza incidere dischi per diversi anni. Il 2009 è l’anno del grande ritorno per il suo primo album solista dal titolo Sunrise on Avenue C che riceve prestigiosi premi e riconoscimenti come i NY Music Awards. Il celebre giornalista musicale Vin Scelsa va in brodo di giuggiole e recensisce così l'album: ...mi ero completamente innamorato della musica di James Maddock intorno al passaggio del secolo quando la sua band Wood pubblicò Songs from Stamford Hill. Il mio cuore si spezzò quando James lasciò le scene senza alcuna spiegazione. Di tanto in tanto ho cercato di seguirlo attraverso internet e non ho mai smesso di ascoltare le canzoni dell’unico album dei Wood caratterizzate da quel malessere agrodolce che è la sintesi della musica. Immaginatevi la mia euforia quando ho scoperto che allafine di questa decade James viveva e lavorava proprio sotto il mio naso a New York, lontano dal mio radar, affinando le sue abilità, aspettando il suo tempo. Ma la sorpresa più grande è stata ascoltare le sue nuove composizioni, di una bellezza struggente, di squisita fattura, che hanno ripreso il filo proprio dove Stamford Hill ci aveva lasciato. Il talento di James Maddock ha una qualità fuori dal tempo che può dividere solo coi più grandi cantautori. La sua musica tocca l’anima. Sono davvero felice che sia riapparso nel mio radar. Il mondo intero ha bisogno di artisti come lui!”.Sunrise on Avenue C scala in poco tempo le prime posizioni delle classificheradiofoniche. La voce roca e soffusa di Maddock trasuda whiskey, dolcezza e disperazione e ricorda il Rod Stewart più ispirato e Steve Forbert. Ballate metropolitane, sincere, che sanno di vita vera, di belle ragazze che volano via, di chance buttate al vento e di albe indimenticabili come quella sulla Avenue C di New York. In pochissimo tempo Maddock si impone grazie alla sua voce così particolare ma soprattutto per quell’urgenza poetica, l’immediatezza espressiva e un pizzico di romanticismo da bohemienne. Arriva poi il fondamentale incontro con Mike Scott, leader della band irlandese Waterboys, con il quale inizia a scrivere canzoni a quattro mani, tra cui la splendida Beautiful Now che Maddock include nel delizioso Wake Up and Dream, pubblicato nel 2011. È questo il disco della consacrazione per il rocker di Leicester che si ritaglia un ruolo da protagonista nel panorama del songwriting mondiale. Nel 2013 pubblica Another Life, una raccolta di ballate elettro acustiche che vede la partecipazione di Larry Campbell, storico collaboratore di Bob Dylan. Nel 2013 condivide il palco con Bruce Springsteen, Garland Jeffreys e Willie Nile al Paramount Theatre di Asbury Park nel concerto conclusivo del Light of Day, l'iniziativa per la raccolta di fondi per la ricerca contro il Morbo di Parkinson che tocca ogni anno anche il FolkClub. Nel 2014 esce per l'etichetta italiana Appaloosa The green, con le traduzioni in italiano di tutti i testi di Maddock.
Maddock e la sua band suonano spesso dal vivo, soprattutto in un locale cult del Village, Il Rockwood Music Hall. Durante uno di questi live avviene l’incontro con David Immergluck, chitarrista della rock band di fama mondiale Counting Crows oltre che dei Camper Van Bethoven e di John Hiatt per il pluripremiato album Crossing Muddy Waters. Immergluck e Maddock incominciano a frequentarsi e a suonare spesso insieme. Esiste un bellissimo disco intitolato Jimmy & Immy, registrato dal vivo al Rockwood Music Hall, che testimonia il feeling eccezionale tra questi due musicisti. Un disco potente, loro due soli sul palco, con le chitarre acustiche e il mandolino.
Alex Valle. Polistrumentista formatosi in America (ha studiato a Nashville con Jeff Newman e a Washington DC con Mike Auldridge), è specializzato in chitarre slide, pedal steel e dobro. È uno dei session man più richiesti in Italia, lo dimostra l'elenco delle sue collaborazioni: Lucio Dalla, Enrico Ruggeri, Luigi Grechi, Alan Sorrenti, Vernice, Little Tony, Ron. All'estero ha collaborato con personaggi quali Chris White (Dire Straits/Robbie Williams), Steve Philips (Notting Hillbillies), Sons of the Desert, Richard Bennet (Mark Knopfler), Greg Trooper. Da anni fa parte stabilmente della band di Francesco De Gregori.
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Ritiro biglietti presso il Folkclub, la sera del concerto
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