FolkClub, Torino: sab 9 aprile PHIL GUY DAY - gio 14 PIETRO NOLO E MARC ABRAMS
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presenta:
Sabato 9 APRILE - DARIO LOMBARDO presenta VIII PHIL GUY DAY
Giunto alla sua ottava edizione, si conferma sul palco del FolkClub per il secondo anno consecutivo, sabato 9 aprile, il Phil Guy Day, manifestazione ideata nel 2009 da Dario Lombardo e Lisa Mallen per ricordare il grande bluesman scomparso nel 2008. Si tratta di una serie di concerti in tutto il mondo, aperti a chiunque abbia suonato o lavorato in qualche modo con Phil Guy. L'idea del concerto 2016 è quella di ricreare la jam di musicisti che insieme a Phil Guy registrarono, nel 1988, Born To Get Down, il secondo disco della Model T Boogie cui Guy partecipò con due brani, uno dei quali diede il titolo a tutto il lavoro. La collaborazione di Phil Guy con il blues italiano è legata ai nomi di due band, a loro volta strettamente imparentate: Model T Boogie, dal 1987 al 1990, e Dario Lombardo Blues Gang dal '90 al 2008. E' infatti al momento dello scioglimento di Model T che Dario Lombardo eredita la collaborazione con Phil Guy, che produrrà negli anni a seguire tour italiani ed europei ed un cd (Working Together), registrato nel 1992 e pubblicato poi dopo una lunga serie di vicissitudini nel 1998 da Ernesto De Pascale per la sua etichetta Il Popolo del Blues. E quindi l'idea del Phil Guy Day 2016 era quella di riunire al Folk Club i cinque Model T Boogie e i musicisti che furono loro ospiti nello studio di Pistoia in cui fu registrato Born To Get Down per risuonare dal vivo i brani di quel disco, oltre ovviamente a una selezione di brani di Phil Guy. A cambiare le cose, a serata stabilita, è arrivata improvvisa la scomparsa di Massimo Pavin, bassista sia di Model T che della Blues Gang, avvenuta il 30 novembre scorso: la morte di Massimo lascia un grande vuoto nella famiglia Model T/Blues Gang, e aggiunge un motivo, un significato in più alla serata del 9 aprile. Sul palco del Folk Club ci saranno quindi quattro della Model T Boogie, ovvero Giancarlo Crea, armoniche e voce; Nick Becattini e Dario Lombardo, chitarre e voci; Massimo Bertagna, batteria.
Ospiti saranno Alberto Marsico e Davide Dal Pozzolo, che aggiunsero organo Hammond e sax tenore ai suoni di Born To Get Down. A completare l'organico, l'armonica di Andrea Scagliarini ed il basso di Daniele Nesi, che ha collaborato con Phil Guy tra il 2003 e il 2005.
GIOVEDI’ 14 APRILE - Radio Londra: PIETRO TONOLO feat. MARC ABRAMS (USA)
La scena jazzistica italiana è più viva che mai e annovera al suo interno alcuni strumentisti di livello assoluto, apprezzati non solo nel Bel Paese, ma su chiave continentale e planetaria. Negli anni prima o poi passano tutti sul piccolo palco di Via Perrone. Quello di Pietro Tonolo era una delle lacune più grandi da colmare al più presto. E' venuta fuori una tappa piuttosto fuori dagli schemi della rassegna RadioLondra perchè l’unico “londinese” è lo stesso coordinatore Enzo Zirilli, ma è una occasione da cogliere al volo. Il trio pianoless (sax, basso batteria) è un organico non molto comune nella storia del jazz che tuttavia ha dato contributi di livello altissimo e insieme al sax di Pietro Tonolo si potrà ascoltare il basso dell'americano Marc Abrams, naturalmente insieme alla batteria di Enzo Zirilli. La scaletta del concerto di giovedì 14 aprile, è costituita da brani originali e composizioni di Thelonious Monk.
FolkClub, Via Ettore Perrone 3 bis – 10122 Torino - tel 011537636
Al FolkClub i minori di 30 anni entrano con biglietto scontato del 50% - Per tutti è necessario sottoscrivere la tessera annuale di associazione.
INFO: E-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - www.folkclub.it
Prenotazioni tel 011537636 - Ritiro biglietti presso il Folkclub, la sera del concerto
Dettagli:
Sabato 9 APRILE
ore 21.30
DARIO LOMBARDO presenta VIII PHIL GUY DAY
'The Born to get down session's' (1988-2016)
Il concerto dedicato a uno dei più grandi bluesman contemporanei
Euro 20,00
Giunto alla sua ottava edizione, si conferma sul palco del FolkClub per il secondo anno consecutivo il Phil Guy Day, manifestazione ideata nel 2009 da Dario Lombardo e Lisa Mallen (storica manager di Phil Guy) d'intesa con la famiglia Guy, per ricordare il grande bluesman scomparso nel 2008. Si tratta di una serie di concerti, programmi radio, interviste ed altre iniziative sparse in tutto il mondo, che si svolgono tutte nelle vicinanze del 28 aprile, giorno in cui, quest'anno, Phil Guy avrebbe compiuto 76 anni. IL PGD è aperto a chiunque abbia suonato o lavorato in qualche modo con Phil Guy, il quale nella sua carriera ha suonato un po' ovunque, ed una sua scelta, fatta in notevole anticipo rispetto agli altri suoi colleghi, fu quella di viaggiare da solo ed appoggiarsi di volta in volta a gruppi locali. Ecco perché negli anni il calendario del Phil Guy Day ha visto eventi realizzarsi, tra gli altri, in Italia, Finlandia, Spagna, Argentina, Brasile, Russia ed evidentemente Stati Uniti. Il calendario annuale del PGD viene formato direttamente dai singoli partecipanti, che comunicano data, luogo e titolo dei loro eventi agli organizzatori, che poi provvedono materialmente alla promozione via internet e stampa. I partecipanti si impegnano a inserire il nome di Phil Guy nel titolo del loro evento, a suonare le sue canzoni e a raccontare al pubblico chi fosse e quale sia stata la sua importanza per il blues contemporaneo. La partecipazione alla manifestazione è riservata ai musicisti che abbiano effettivamente lavorato con Phil Guy ed agli addetti ai lavori che con lui abbiano condiviso esperienze professionali.
L'idea del concerto 2016 è quella di ricreare la jam di musicisti che insieme a Phil Guy registrarono, nel 1988, Born To Get Down, il secondo disco della Model T Boogie cui Guy partecipò con due brani, uno dei quali diede il titolo a tutto il lavoro. La collaborazione di Phil Guy con il blues italiano è legata ai nomi di due band, a loro volta strettamente imparentate: Model T Boogie, dal 1987 al 1990, e Dario Lombardo Blues Gang dal '90 al 2008. E' infatti al momento dello scioglimento di Model T che Dario Lombardo eredita la collaborazione con Phil Guy, che produrrà negli anni a seguire tour italiani ed europei ed un cd (Working Together), registrato nel 1992 e pubblicato poi dopo una lunga serie di vicissitudini nel 1998 da Ernesto De Pascale per la sua etichetta Il Popolo del Blues. E quindi l'idea del Phil Guy Day 2016 era quella di riunire al Folk Club i cinque Model T Boogie e i musicisti che furono loro ospiti nello studio di Pistoia in cui fu registrato Born To Get Down per risuonare dal vivo i brani di quel disco, oltre ovviamente a una selezione di brani di Phil Guy. A cambiare le cose, a serata stabilita, è arrivata improvvisa la scomparsa di Massimo Pavin, bassista sia di Model T che della Blues Gang, avvenuta il 30 novembre scorso: la morte di Massimo lascia un grande vuoto nella famiglia Model T/Blues Gang, e aggiunge un motivo, un significato in più alla serata del 9 aprile. Sul palco del Folk Club ci saranno quindi quattro della Model T Boogie, ovvero Giancarlo Crea, armoniche e voce; Nick Becattini e Dario Lombardo, chitarre e voci; Massimo Bertagna, batteria. Ospiti saranno Alberto Marsico e Davide Dal Pozzolo, che aggiunsero organo Hammond e sax tenore ai suoni di Born To Get Down. A completare l'organico, l'armonica di Andrea Scagliarini e il basso di Daniele Nesi, che ha collaborato con Phil Guy tra il 2003 e il 2005.
Dario Lombardo è uno dei principali musicisti del blues italiano. Chitarrista, cantante e autore è attivo professionalmente dal 1979. Ha fatto parte di gruppi come i Mean Mistreater Chicago Blues Band, i Blues Shakers e i Model T Boogie. Dal 1988 guida la Blues Gang. Dal 1987 al 2008, anno della scomparsa del grande bluesman, ha lavorato con Phil Guy. Negli anni ha collaborato con molti altri bluesmen statunitensi, come Johnny Copeland, Luther Allison, Albert Collins. Ha accompagnato in tour le cantanti Deitra Farr e Delores Scott, il bluesman tuareg Amar Sundy e il leggendario John Primer, già parte della Muddy Waters Band e dei Teardrops di Magic Slim. Dal febbraio 2014 ha iniziato una nuova collaborazione con la cantante Liz Mandeville. Il 14 giugno 2014 ha guidato (primo italiano ufficialmente in cartellone nella storia del prestigioso evento) il Tributo a Phil Guy che si è svolto sul Front Porch Stage dello Chicago Blues Festival, la più importante manifestazione blues mondiale. I suoi concerti l’hanno portato a esibirsi in molti stati europei, principalmente Spagna, Francia e Svizzera, e negli Stati Uniti. Suoi brani son stati inclusi in antologie e compilation, ultima delle quali in ordine di tempo è Rack of Blues# 1, del 2006, edita dalla prestigiosa rivista americana Big City Rhythm&Blues.
GIOVEDI’ 14 APRILE
ore 21.30
Radio Londra: PIETRO TONOLO feat. MARC ABRAMS (USA)
tra i più grandi jazzisti italiani, tra i più grandi sassofonisti europei
Euro 18,00
More for Joe! Concerto-omaggio a Joe Henderson
Rassegna nata per portare a Torino direttamente da Londra, e in concerti spesso unici per l’Italia, testimonianze significative di come la scena del jazz e dintorni evolve oltremanica, RadioLondra giunge quest’anno alla sua settima stagione, potendo ormai contare su un pubblico motivato e affezionato. RadioLondra si avvale di uno “speaker” d’eccezione: Enzo Zirilli, l’ottimo batterista e percussionista torinese che risiede e lavora stabilmente a Londra da anni, collaborando con musicisti eccezionali provenienti da tutto il mondo.
Il trio pianoless (sax, basso batteria) è un organico non molto comune nella storia del jazz che tuttavia ha dato contributi di livello altissimo; tra i grandi sassofonisti che hanno frequentato questo tipo di formazione viene subito in mente Sonny Rollins, che a partire dagli anni ‘50 ha prodotto una serie di capolavori (basti ricordare la Freedom Suite o A Night at the Village Vanguard) ma anche Lee Konitz (Motion con Elvin Jones alla batteria o il più recente Three Guys con Steve Swallow e Paul Motian). Anche Pietro Tonolo si è frequentemente espresso in trio (ad esempio con Henri Texier e Aldo Romano o con Joe Chambers e Ira Coleman o Essiet Essiet).
Joe Henderson è tra i musicisti che maggiormente hanno contribuito all'evoluzione del linguaggio jazzistico moderno, ma anche tra quelli che, purtroppo hanno ricevuto meno in cambio. Un artista di grande sostanza e rigore, che poco ha concesso al lato più superficialmente spettacolare della musica; questo forse è il motivo della minore “visibilità” di cui ha goduto e gode rispetto ad altri jazzisti del suo calibro e della sua generazione. Tuttavia qualsiasi appassionato di jazz (per non parlare di chi questa musica la suona) non può restare indifferente di fronte alla sua enorme statura di sassofonista e anche di compositore e leader di progetti estremamente interessanti. Ed ecco motivato il desiderio profondo da parte di Pietro Tonolo, Enzo Zirilli e Marc Abrams di omaggiare il suo genio e la sua musica, con questo concerto, parafrasando il titolo di un suo bellissimo album Blue Note del 1966, Mode for Joe, che per l'occasione diventa More for Joe!
La scaletta della serata sarà dunque caratterizzata da sue composizioni e brani che amava inserire nei suoi repertori: alcuni standard e temi di Monk e Strayhorn, due tra gli autori a lui (e ai nostri fantastici tre) più cari. Un concerto assolutamente da non perdere.
Pietro Tonolo è uno dei più noti sassofonisti di jazz europei. Ha iniziato la sua attività giovanissimo, suonando in Europa e in America con le band di Gil Evans e Chet Baker. Ha inciso una novantina di CD come sideman e a suo nome, ottenendo ampi successi e riconoscimenti. Ha collaborato con molti tra i principali jazzisti italiani (Franco D’Andrea, Massimo Urbani, Enrico Rava, Rita Marcotulli, Danilo Rea, Roberto Gatto) ed europei (Aldo Romano, Tony Oxley, Henri Texier, col quale ha effettuato tournée in Oriente, Africa e America Latina). Ha suonato regolarmente con musicisti come Lee Konitz, Steve Lacy, Joe Lovano, Joe Chambers, Gil Goldstein, Steve Swallow, Eliot Zigmund, Paul Motian (del cui Electric Bebop Band ha fatto parte) ed è uno dei musicisti italiani che godono della più alta considerazione presso i colleghi d'oltreoceano.
Marc Abrams, bassista newyorkese, vive in Italia da tempo. Ha collaborato con molti grandi jazzisti tra i quali ricordiamo Chet Baker, Al Foster, Massimo Urbani, Art Blakey, Sal Nistico, Steve Lacy, Lee Konitz.