Jid25 - Jazz Is dead: Programma completo ottava edizione - Infinito

Jid25 - Jazz Is dead: Programma completo ottava edizione - Infinito
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Tum Torino ufficio stampa per Jazz is Dead! festival
annuncia:
Jazz Is Dead! Festival 2025 - Infinito
Ottava edizione
anteprime 21 marzo, 7 aprile, 24-25 aprile
festival 30-31 maggio, 1-2 giugno
epilogo 6-20 giugno, 4-5 luglio
12 tappe tra Piemonte, Torino e Milano: l’ottava edizione di Jazz is Dead! festival è Infinito
12 giorni di festival
6 location
29 concerti e 10 dj set
oltre 100 artisti e artiste coinvolte
17 nazionalità differenti
19 artisti e artiste per la prima volta a Torino
Alabaster DePlume - Andrea Normanno - Andrea Passenger - Angie BacktoMono - Badsista - Bendik Giske - Calibro 35* - Cortex Of Light (Aitch, Piezo and Primordial Ooze) - Dopplereffekt - Dualismo Sound - Egyptian Lover - Funk Shui Project feat. Johnny Marsiglia - Ghost Dubs - Ghosted (Oren Ambarchi, Johan Berthling and Andreas Werliin) - Herbert & Momoko Gill - Hjirok (Hani Mojtahedy & Andi Toma) - Ibelisse Guardia Ferragutti & Frank Rosaly - iii - Indianizer - Jan Bang Sextet* - Kreggo - Laura Agnusdei Trio - Loraine James - Los Hermanos - Mad Professor - ManuSol & Nina B. - Meg - Nino Gvilia - Orchestra Pietra Tonale - Orchestre Tout Puissant Marcel Duchamp - Paolo Dellapiana - Pho Bho Records - Ruth Goller - ShrapKnel (PremRock & Curly Castro) - Seefeel** - Smiyya - Teeta feat. Galas - Tarta Relena - The Bug presents Machine - The Necks
*concerto Torino Jazz Festival
**concerto inner_spaces
“Davanti a questo presente segnato da crisi e conflitti le persone sono sempre più isolate e smarrite. Anche la cultura è progressivamente svuotata della sua funzione pubblica: la si riduce troppo spesso a funzioni decorative, a prodotto da consumare. L'Arci da sempre crede nella la capacità dei riti collettivi di restituire un senso: di appartenenza, impegno, solidarietà. In questi anni Jazz is Dead! è diventato questo: un rito, una comunità temporanea nella quale si riconoscono le persone che amano essere sfidate dalla musica (e non solo compiaciute) e che pretendono che essa sia un pungolo per la società; un modo diverso di concepire un festival, più come una festa popolare che come una successione di show. Come ogni anno proveremo a fare la differenza, facendo salti mortali per tenere bassi i costi d'ingresso, valorizzando l3 volontari3 e le associazioni che ci aiutano. JID è nato dal basso e dai margini, del suono quanto della music industry. Ed è lì che intende restare, all'infinito. Ogni anno, però, per 3 giorni (quest'anno 4), il corvo si prende la scena. Vi aspettiamo!” Luca Bosonetto, Resp Cultura Arci Torino
“Con il festival anche il nostro impegno cresce: anno dopo anno miglioriamo la gestione di bar e food, scegliendo soluzioni a basso impatto, riducendo l’utilizzo di materiali usa e getta e promuovendo una gestione più consapevole dei rifiuti. Durante la notte, insieme a diverse realtà, attiveremo presidi di riduzione del danno, per garantire ascolto e supporto a chi ne avrà bisogno. E nel cuore del festival, l’area chill sarà un punto di respiro, uno spazio sicuro in cui fermarsi, ritrovarsi e poi tornare nel flusso della musica. Jazz is Dead! è un organismo in costante mutazione, un universo che si espande e cambia forma. Siamo felici di esserne parte, contribuendo a renderlo ogni anno più attento, accogliente e sostenibile.” Anna Maria Bava, presidente Magazzino sul Po
“L'ottava edizione di Jazz is Dead è dedicata al tema dell'infinito, l'edizione più grossa della storia del festival, come numero di giornate, come numero di concerti e artisti coinvolti, come numero di collaborazioni, come numero di location. Mi piace immaginare un festival che non brilla di stars ma che vive e pulsa come una galassia appena scoperta, un universo infinito di possibilità di ascolto e fruizione, dove ogni particella si combina con le altre, dove il flusso creativo e artistico è un magmatico continuo movimento.
Questa sarà l'ultima edizione del festival così come lo si conosce: nella nostra breve storia abbiamo cambiato location, abbiamo rimescolato i generi, abbiamo modificato l'identità, questa edizione segnerà la prima grande milestone del festival, qui tutto finisce, qui tutto rinasce.” Alessandro Gambo, direttore artistico Jazz is Dead!
Le Anteprime
Jazz is Dead! parte a Saluzzo con il live onirico di Nino Gvilia a cui seguirà il ritmo tribale degli Indianizer. Il 21 marzo al Cinema Teatro Magda Olivero, a Saluzzo in provincia di Cuneo, in comunione di intenti e contenuti con Green Days, il festival organizzato da ratatoj Aps, che dal 2023 esplora il trilemma della sostenibilità - ambientale, sociale ed economica - attraverso i linguaggi artistici. I nomi scelti per questa specialissima occasione sono Nino Gvilia e Indianizer. Nino Gvilia è un personaggio immaginario, appositamente creato da Giulia Deval per esprimere la personale idea di un songwriting resistente, intriso di ecologia e amore, di politica e percezione di se stessi. La sua musica è influenzata da folk e minimalismo, fa uso di nastri magnetici, field recordings, voci di filosofe, una serie di strumenti bizzarri dalla texture vintage. Indianizer è una live band dedita al dancefloor, all’estasi e alla sperimentazione, mischiando in un unico cocktail la psichedelia, le poliritmie ossessive, la canzone pop e il tribalismo. All’interno della loro produzione discografica coesistono diverse lingue: inglese, creolo, spagnolo, una lingua inventata e l’italiano. Info e prenotazioni su cinemateatromagdaolivero.it
Jazz is Dead! torna a Milano, all'auditorium San Fedele, dove vi atterra il 7 aprile, fa base all’Auditorium San Fedele. Durante la rassegna Inner_Spaces, JID25 collabora alla realizzazione del live dei Seefeel, storica band britannica attualmente composta da Mark Clifford e Sarah Peacock, che si esibirà dal vivo presentando l’ultima uscita discografica Squared Roots, pubblicato dall’etichetta Warp. Il gruppo ha segnato la scena musicale degli anni ’90 mediante un approccio nuovo alla musica elettronica, integrando il post-rock, il glitch e l’ambient. Info e prenotazioni su innerspaces.it
La terza anteprima è il rinnovo della collaborazione con il Torino Jazz Festival: JID partecipa come partner a due concerti del TJF2025: Calibro 35, al Teatro Colosseo e Jan Bang Sextet, produzione originale TJF, a Hiroshima Mon Amour, rispettivamente il 24 e il 25 aprile. Info e biglietti su torinojazzfestival.it
Il festival
I giorni di festival saranno quattro, al Bunker di Torino, tempio del clubbing e centro culturale indipendente nato dalla rigenerazione di un’ex area industriale nella zona di Barriera di Milano; è un spazio in continua evoluzione, un crocevia di musica, arte, sport e sperimentazione urbana. Bunker è diventato un punto di riferimento per la scena underground e un modello di innovazione culturale e sociale e Jazz is Dead! è felice di farne parte. Le quattro giornate piene di suono e vibrazioni percorreranno le diverse sonorità che da sempre Jazz is Dead! porta sul palco: dall’elettronica all'avanguardia, dal pop al folk, dai suoni etnici fino, ovviamente, al rumore.
Venerdì 30 maggio
Ad aprire il festival, venerdì 30 maggio, sarà Ruth Goller bassista, cantante, compositrice e ambientalista. Un suono che fonde il jazz, la lirica e il post rock. Collabora con Alabaster DePlume, Marc Ribot, Shabaka Hutchings, Sons Of Kemet, Damon Albarn e perfino Paul McCartney. Presenterà in anteprima il suo album Skyllumina uscito nel 2024. Molto atteso è il ritorno dei The Necks, il trio australiano attivo dal 1987, difficilmente classificabile tra jazz, ambient, avantgarde, minimalismo. I loro concerti sono sempre un’esperienza unica e irripetibile, tornano a Jazz is Dead! dal lontano 2019. Qualche anno fa, in un lungo articolo comparso sul New York Times, lo scrittore Geoff Dyer li ha definiti “il più grande trio jazz della terra". Una grande scoperta è quella delle Tarta Relena, un concerto in collaborazione con inner spaces, il duo vocale di Barcellona formato da Marta Torrella e Helena Ros. Le due cantanti esplorano la polifonia vocale, reinterpretando canti tradizionali del Mediterraneo e composizioni proprie, con un approccio minimalista che fonde antichi suoni con elementi elettronici. Duo rivelazione del 2024, già presenti al Primavera Sound e in cartellone al Sonar Barcellona 2025 grazie al loro disco Es Pregunta uscito per Latency. La catarsi continua con Bendik Giske, sassofonista norvegese con base a Berlino: un live ipnotico e d'avanguardia che spinge le potenzialità dello strumento all'estremo su basi minimali ed eteree. Il suo sassofono ha suonato al Berghain, il tempio della techno mondiale grazie al suo ultimo omonimo album uscito su Smalltown. A mezzanotte si prosegue con Loraine James, artista inglese la cui identità è stata costruita attraverso una miscela di composizioni raffinate, sperimentazione grintosa e programmazione elettronica imprevedibile e intricata. Dall'Inghilterra voleremo a Detroit e poi dritti nello spazio con i Dopplereffekt uno dei progetti più influenti e iconici della musica elettronica e techno, attivi dalla prima metà degli anni '90, il duo è formato da Gerald Donald (fondatore del rivoluzionario gruppo afrofuturista Drexciya con James Stinson, nonché produttore come Japanese Telecom e Arpanet) e Michaela To-Nhan Bertel. Sintetizzatori e drum machine, il futuro è già passato.
Sabato 31 maggio
Il sabato sarà divertente, tutto da ballare e anche da cantare, aprono gli ShrapKnel duo della Wreckin' Crew di Philadelphia formato da PremRock & Curly Castro, collaboratori di D-Styles, Billy Woods, Armand Hammer e Quelle Chris, sono supportati alla produzione da Elucid, altro cittadino dell'underground-hip-hop più esoterico, asimmetrico e visionario. Il loro ultimo album è uscito su Backwoodz Studioz. Ascolteremo ancora rime con un featuring unico tra i torinesi Funk Shui Project e la voce del siciliano/capoverdiano Johnny Marsiglia: soul, r'n'b tutto suonato, tutto cantato. Quando inizierà a farsi buio sarà l'elettronica a impossessarsi del festival, torna Matthew Herbert, uno dei più grandi musicisti e produttori di musica elettronica degli anni 2000, remixer e dj, anima jazz e ritmo techno, questa volta insieme alla batterista e cantante Momoko Gill. Sarà un live unico dove presenteranno per la prima volta il loro nuovo disco uscito per Accidental Records.
Tra i live più attesi c’è Meg che festeggia trent’anni di attività, dai 99 Posse fino alla fortunata ascesa da solista. Una voce dirompente, carica di gioia e lotta che porterà sul palco il suo nuovo EP “Maria”. Ci sarà Egyptian Lover, il pilastro portante dell'hip hop più electro, quello con i ritmi spezzati e le voci robotiche. Attivo sin dagli Anni '80, il suo suono è rappresentativo così come il suo immaginario estetico e il suono inconfondibile della sua Roland 808. Un set ibrido dove canterà, metterà dischi e ci farà impazzire. Il ritmo non si ferma con il live/dj set di Los Hermanos, scuderia Underground Resistance Detroit, l'anima più soul e latina della label. Progetto di Gerald Mitchell con collaborazioni come Santiago Salazar e Dj Rolando. Si balla la techno latina.
Domenica 1 giugno
La domenica sarà un giro attorno al mondo, esplorando sonorità e visioni musicali più orientate verso il jazz così come il rock e il punk. Torna Oren Ambarchi con il progetto Ghosted accompagnato da Johan Berthling e Andreas Werliin (basso e batteria dei Fire!) tre nomi, tra i più importanti e influenti della scena underground sperimentale e avanguardista del globo. Un ectoplasmico che appare in micro variazioni, loop e improvvisazioni minimaliste su ritmi sincopati ed echi latini. Si continua con il combat jazz dell'attivista Alabaster DePlume (in collaborazione con il Torino Jazz Festival) accompagnato da Momoko Gill e Ruth Gollier, disco appena uscito su International Anthem, dicono che sia uno dei migliori live in circolazione. Il quintetto di Ibelisse Guardia Ferragutti & Frank Rosaly, uno dei debutti discografici più importanti degli ultimi anni, di nuovo per International Anthem, presente in tutte le classifiche del 2024: riferimenti al free jazz, all'elettronica, al post-rock di Chicago, alla cumbia, all'ambient, alle Ande, al minimal, al noise, al punk e al folk. Ascolteremo la voce della cantante e attivista iraniana/kurda Hani Mojtahedi sopra le basi create da Andi Toma dei Mouse On Mars nel progetto Hjirok una collaborazione unica, celebrata con un disco bellissimo uscito nel 2024 dall'omonimo titolo, melodie antiche e suoni del futuro.
L'ultimo live della giornata sarà quello dell'Orchestre Tout Puissant Marcel Duchamp, quattordici elementi sul palco, i cui ultimi due dischi hanno invaso il mondo discografico della musica alternativa con la loro miscela esplosiva di folk, krautrock, post-punk e poliritmi africani. Si continua con il dj set della brasiliana Badsista, impossibile non ballare le sue sonorità elettroniche che fondono baile funk, perreo e kuduro.
Lunedì 2 giugno
L'ultimo giorno di festival è in collaborazione con Jazz Re:Found. Protagonisti i bassi del soundsytem portato per l'occasione. Una giornata che omaggia il dub, da quello più scuro ed elettronico, fino a quello giamaicano. Ghost Dubs, Mad Professor e The Bug con il progetto Machine sul palco, tre live unici per gli amanti delle basse frequenze, chiuderanno i Cortex of Light creatura elettronica del trio tutto italiano Aitch, Piezo e Primordial Ooze.
La Scena Locale
Non mancheranno gli artisti e le artiste torinesi: l'orchestra Pietra Tonale, al quarto anno consecutivo in line up, i djs Andrea Passenger e Dualismo Sound, il producer Kreggo, la selector Angie BacktoMono, il dirompente duo emergente formato da Manu Sol & Nina B. il featuring tra le selezioni di Teeta e l'MC Galas e ancora la squadra completa di Pho Bho Records.
La Biglietteria
Quest’anno Jazz is Dead continua a evolversi, ecco perché l’ingresso al Bunker avrà un costo di 15 euro a giornata e 45 per i quattro giorni. Jazz is Dead è un festival associativo, attraversabile, inclusivo: chi ritiene di non poter sostenere la spesa intera, potrà scegliere di avere un ingresso a un costo popolare di 10 euro. Non verificheremo le motivazioni della riduzione: ci fidiamo! Info e prenotazioni su jazzisdeadfestival.it
Gli epiloghi
Il viaggio si concluderà al Planetario di Pino Torinese con gli epiloghi, distribuiti tra giugno e luglio all’interno della cupola di Infinito - Museo dello Spazio (tutto torna!). Avremo il piacere di viaggiare nello spazio accompagnati dai suoni di Laura Agnusdei, il batterista Andrea Normanno e lo sperimentatore elettronico Paolo Dellapiana. Prenotazioni presto disponibili.
Il Concept
Jazz is Dead! nel 2025 è tridimensionale, Piemonte Torino Milano, sono i tre assi sui quali il festival si conforma. Rispondendo alle esigenze di ampliamento del pubblico e del raggio d’azione affinché esso diventi davvero diversamente accessibile e godibile. La direzione artistica, sempre in mano ad Alessandro Gambo, e il team di strategia che compone Arci Torino, Magazzino sul Po e TUM Torino, le tre associazioni che formano Jazz is Dead, hanno immaginato un evento lungo dodici tappe. Dodici pianeti sui quali il corvo JID25 si poserà attraversando una galassia di artisti e artiste, un grande sistema di stelle, perché di questo si tratta. Man mano che la programmazione di questa edizione verrà svelata sarà sempre più in luce il fatto che non vi saranno star nel senso hollywoodiano del termine ma tante stelle nel senso astronomico, ognuna delle quali sarà fondamentale per la definizione dell’intero sistema.
La Costellazione dei partner
Le collaborazioni tra enti, eventi e istituzioni culturali che disegnano la popolatissima galassia JID25 andrà piano piano a comporsi. Dopo la partnership con la Fondazione Culturale San Fedele e con Green Days festival e si dà ora conferma della collaborazione Torino Jazz Festival - Jazz is Dead! Anche il Planetario di Torino resta in campo, ospitando tre dei quattro appuntamenti di epilogo di Jazz is Dead! La co-progettazione con Infini.to Planetario di Torino, fondamentale nel racconto e nell’ambientazione del festival, quest’anno assume un significato ancora più importante, la casa dello spazio e dell’astronomia è una tappa ideale per questa ottava edizione che guarda all’infinito del cielo. Ma Jazz is Dead! non è solo concerti, anche questa edizione gode della presenza di contenuti extra-ordinari quali talk e dibattiti, presentazioni e confronti, immaginati in collaborazione con Almare e Libreria del Golem, che verranno a poco a poco svelati. Questi sodalizi confermano sinergia e dialogo tra le istituzioni e gli enti promotori che intendono offrire una proposta sempre più ampia, accessibile, variegata e collettiva in termini artistici, sociali e generazionali.
L’illustrazione
L’immagine guida di Jazz is Dead! festival 8 è stata realizzata da Gianluca Cannizzo, Mypostersucks, socio fondatore e Art Director di Laboratorio Zanzara, la cooperativa sociale nata per valorizzare attraverso la creatività persone con disagio mentale, e co-fondatore di L’Integrale, la rivista diventata rapidamente un magazine di culto dell’editoria indipendente. Da molti anni nutre la sua passione per il manifesto che ancora oggi è lo strumento che ritiene più adatto alla sua personalità, come sintesi di espressione e comunicazione.
Jazz is Dead! è un festival associativo nelle modalità e nella governance: è un progetto di Jazz Is Dead Aps, prodotto da Arci Torino e Magazzino sul Po
un progetto di Jazz is Dead APS
realizzato da Arci Torino e Magazzino sul Po
direzione artistica e comunicazione TUM Torino
con il sostegno di Fondazione Compagnia di San Paolo
con il patrocinio di Città di Torino, Circoscrizione 6
partner Torino Jazz Festival, inner_spaces, Green Days, Jazz:Re:Found, Fondazione per la Cultura Torino, Fondazione Culturale San Fedele, Bunker aps, Infinito Planetario di Torino, Ratatoj aps, Dewrec, Almare, Libreria del Golem
media partner Rai Radio 3, Rumore, Sentireascoltare, Giornale della Musica, t-mag, Radio Raheem, Onda Rock, URSSS
Info:
IG jazz_is_dead
FB jazzisdeadtorino