MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA, evento speciale 6 febbraio 2015.- Teho Teardo - La retour à la raison. Musique pour trois films de Man Ray
Museo Nazionale del CINEMA
presenta:
Teho Teardo - La retour à la raison. Musique pour trois films de Man Ray
Cinema Massimo (Sala Uno)
Venerdì 6 febbraio 2015
ore 21:00
Dopo la straordinaria anteprima tenutasi a Villa Manin di Passariano a inizio dicembre, parte da Torino il tour di Teho Teardo – La retour à la raison. Musique pour trois films de Man Ray.
Teardo esegue dal vivo – accompagnato da Stefano Azzolina alla viola, da Elena De Stabile al violino e da 15 chitarristi – tre colonne sonore originali composte per i film di Man Ray La retour à la raison (1923), L’etoile de mer (1928) e Emak Bakia (1926), che saranno proiettati durante il concerto. Il confronto a distanza si è trasformato anche in una “lettera aperta” che Teho Teardo ha voluto indirizzare all’artista statunitense: Caro Man Ray – scrive Teho – la colonna sonora non combacia con l’idea di cinema dell’Uomo Raggio. Meglio un altro tipo di avvicinamento ai tuoi film, cercando appuntamenti di natura emotiva, fino quasi ad allinearsi con quel mondo, ma senza commentarlo, senza imitarlo, evitando di ribadire quanto già detto nella pellicola. In fondo è quanto ho perseguito in questi anni nel mio rapporto con il cinema.
Il concerto nasce come completamento della grande mostra organizzata da Villa Manin di Passariano, a cura di Guido Comis e Antonio Giusa, che raccoglieva oltre 300 opere di Man Ray.
“Le retour à la raison” (1923)
Primo film di Man Ray, è un cortometraggio di circa tre minuti, proiettato per la prima volta presso il teatro Michel di Parigi il 6 luglio del 1923 durante gli eventi pomeridiani di “Cœur à Barbe”. Man Ray utilizza in questo film la tecnica della “rayografia”, che prende il nome proprio dall’artista, che consiste nell’esporre oggetti a contatto con del materiale sensibile, come ad esempio la carta fotografica. In “Le retour à la raison” si vedono scorrere sullo schermo degli oggetti di uso comune come molle e chiodi mostrati attraverso giochi di luci ed ombre, e il nudo di Kiki de Montparnasse, musa-modella in molte sue opere, spesso presente anche nei lavori di altri dadaisti e surrealisti. “Le retour à la raison” fu elaborato in una sola notte, incollando in modo casuale alcuni spezzoni di pellicola e aggiungendo successivamente delle riprese, girate per prolungare la proiezione. L’idea era quella di assecondare lo spirito giocoso e dissacratorio degli artisti Dada, fatto di improvvisazione, assemblaggio e immaginazione.
“L’étoile de mer” (1928)
Il titolo allude a una stella marina che rappresenta probabilmente l’idea di una bellezza ideale paragonata alla perfezione della donna. Con questo film Man Ray crea un cinema di puro lirismo, composto esclusivamente da immagini. Le didascalie contengono spesso giochi di parole, in pieno stile dadaista. La storia è vista in tutti i momenti fondamentali attraverso un vetro smerigliato che non fa mai vedere con chiarezza allo spettatore cosa accade, frustrando il suo desiderio di conoscenza e portandolo a capire come la comprensione sia spesso al di là delle nostre possibilità.
“Emak Bakia” (1926)
Oltre alla rayografia in questo film l’artista utilizza le tecniche dell’esposizione multipla e dell’effetto flou. “Emak Bakia” è un susseguirsi di forme geometriche, volti e immagini accostati casualmente in quanto considerati oggetti completamente indipendenti. Man Ray definì questo film un “cinepoema”.
Ven 6, h. 21.00 – Sala Uno.
Sono aperte le prevendite, alla cassa del cinema e on line a questo link:
http://www4.anyticket.it/stonlineweb/uipublic/CalEventiCinema.aspx?idpartner=MNCC&Lang=it-IT