Trentemøller - Due date a febbraio per il musicista danese!

Trentemøller - Due date a febbraio per il musicista danese!

Trentemøller, due date a febbraio per presentare il suo nuovo lavoro “Fixion”, uscito a settembre 2016. Il 14 Febbraio a Roma, Spazio 900, il 15 Febbraio a Milano, Fabrique in collaborazione con Elita. ll danese Anders Trentemøller è diventato uno degli artisti più amati dell’ultimo decennio grazie ai ricami melodici, all' attenzione al suono in ogni minimo dettaglio, la capacità di combinare sensibilità indie e quelle elettroniche con un piglio molto personale.

Dna concerti
è felice di presentare

Due date a febbraio!!
Trentemøller

14 Febbraio - Roma - Spazio 900
In collaborazione con Neon
Ingresso prevendita: 15€ +d.p.- 18 euro alla porta
Apertura porte: 19,00 – Inizio concerto: 21,30
Prevendite disponibili dal 14 ottobre alle 10:00
www.ticketone.it, call center 892 101
www.vivaticket.it, call center 892.234
www.ticket24ore.it, call center 02 54 271
www.boxofficelazio.it

15 Febbraio - Milano - Fabrique
In collaborazione con Elita
Ingresso prevendita: 15€ +d.p.- 18 euro alla porta
Apertura porte: 19,00 – Inizio concerto: 21,30
Prevendite disponibili dal 14 ottobre alle 10:00
www.ticketone.it, call center 892 101
www.vivaticket.it, call center 892.234
www.ticket24ore.it, call center 02 54 271

Ricami melodici che colpiscono al cuore, attenzione al suono in ogni minimo dettaglio, la capacità di combinare sensibilità indie e quelle elettroniche con un piglio raro, molto personale: è con queste armi che il danese Anders Trentemøller è diventato uno degli artisti più amati dell’ultimo decennio. 
Una storia d’amore, quella fra lui e un pubblico fin dall’inizio molto vasto, preparato e trasversale, iniziata dalle sue prime produzioni (una serie di Ep a partire dal 2003) e soprattutto dal suo album d’esordio “The Last Resort”, anno 2006, finito all’epoca in moltissime classifiche sui migliori album dell’anno, dandogli definitiva consacrazione. I successivi “Into The Great Wide Yonder” (2010) e “Lost” (2013) non hanno fatto che confermare il suo status di artista sia di culto, sia in grado di parlare a pubblici diversi, sfaccettati.
La musica di Trentemøller sfugge infatti catalogazioni precise: il suo tocco molto personale nell’attraversare le coordinate comprese fra elettronica ed indie non si fa in alcun modo ingabbiare in traiettorie predeterminate. “Fixion”, uscito a settembre 2016, più che essere una rivoluzione rispetto al suo predecessore “Lost” (lavoro che probabilmente meglio di tutti è riuscito a catturare e raccontare lo spirito della musica Trentemøller nella sua traduzione live, lì dove gli album precedenti erano più “avventure da studio”) ne è una prosecuzione ideale. Restano alcuni fondamentali tratti distintivi: il tocco malinconico, la preziosità delle soluzioni melodice ed armoniche, un romanticismo di fondo molto scuro.

Mai come prima comunque si è fatta attenzione a rendere il suono vivo, organico, e a lavorare attorno a una strutturare più tradizionale e riconoscibile di forma canzone. Apparentemente, un disco più immediato e semplice rispetto ai suoi predecessori: come sempre però nel lavoro dell’artista danese il lavoro sottotraccia è notevole, molti elementi a prima vista nascosti si rivelano piano piano – è in questa maniera che si riesce ad avere un suono unico, riconoscibile, inconfondibile, che spesso flirta con la sperimentazione e sa muoversi con naturalezza da pochi tocchi minimalisti di synth via via fino a una cruda energia che lambisce le sponde dell’electro-punk più energetico.

Energia che contrassegna sempre più il suo aspetto live, dal 2007 con una vera e propria band e non più in solitaria. Il tour che segue l’uscita di “Fixion” vede Anders Trentemøller sul palco con altri quattro rodati compagni d’avventura, tra cui Marie Fisker alla voce, pronti a destreggiarsi tra basso, chitarra, batteria e vari synth. Un organico di grande impatto, la cui forza è ulteriormente valorizzata dal solito attentissimo lavoro su luci e visuals e dal contributo dell’artista svedese Andreas Ermenius (già responsabile dell’artwork di “Fixion” e regista dei video dei tre singoli da esso estratti), che ha curato il design del palco.

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