SEEYOUSOUND International Film Festival, Torino - Grande successo, film e documentari di alto livello bella atmosfera!

SEEYOUSOUND International Film Festival, Torino - Grande successo, film e documentari di alto livello bella atmosfera!

SEEYOUSOUND International Film Festival 2016

Grande successo, film e documentari di alto livello bella atmosfera!

Da giovedì sera - inaugurazione - a ieri, domenica 29 febbraio, a Torino si è svolto il SEEYOUSOUND International Film Festival, dedicato ai film/documentari a tematica musicale. Una sorprendente rassegna cinematografica, che ci ha permesso di assistere, durante il week end, ad alcune bellissime proiezioni. Lo scorso anno si era svolta la prima edizione - in modo più modesto - e ci era piaciuta parecchio; quest'anno, oltre a spostarsi dal Cinema Ambrosio/Baretti, a due sale del Cinema Massimo, è stata strutturata in modo più approfondito, con sezioni differenti dedicate alla Musica come 'Arma' - Music is the Weapon - , al concorso lungometraggi e cortometraggi, ed ai video musicali, oltre che alle proiezioni speciali: inaugurazione - sold out - con il documentario dedicato alla Berlino Ovest degli anni '80, 'Lust & Sound in West Berlin 1979-1989'; proiezione di The Jazz Singers in versione restaurata, film musicale del 1927 che segna il passaggio dal film muto al sonoro; il film Danny Collins, ispirato ad un fatto vero, con Al Pacino in forma smagliante che interpreta, in maniera notevole, un musicista folk-rock avanti con gli anni e dedito a ...  vizi tipici della rockstar, che ritrova una lettera che gli aveva inviato John Lennon e decide di cambiare vita: una commedia divertente, brillante ma anche toccante! 

 

Il festival ha avuto una selezione veramente accurata, di cui abbiamo assistito ad alcune proiezioni che ci sono piaciute parecchio, a partire proprio da Danny Collins sopracitato. Tra i film della rassegna 'Music is the Weapon', abbiamo visto 'They Will Have to Kill Us First', che tratta della musica dell' Africa, il blues del Mali, del deserto e del popolo tuareg: all'arrivo dei fondamentalisti islamici, molti di questi musicisti sono dovuti scappare dal Mali del NOrd e da Timbuktu verso il sud del Mali e Bamako, il Burkina Faso o l' Algeria per non essere uccisi, poichè la musica viene considerata 'la musica di Satana'; nei confronti di questa musica, l'interesse generale è salito anche da parte di produttori e musicisti famosi occidentali come Damon Albarn, Brian Eno, e tanti altri. Molto bello e toccante anche 'Don't Think I've forgotten: Cambodia's lost Rock and Roll', sulla musica degli anni '60 in Cambogia, in cui ci fu una fiorente scena musicale composta da musicisti e cantanti che si ispiravano a vari generi musicali, dal cantautorato francese, al garage, dalla psichedelia al rock'n'roll, ai ritmi afrocubani, ... insomma un pout-pourri musicale particolare e pieno i sorprese, che è stato spazzato via dall'arrivo degli Khmer Rossi al seguito di Pol Pot, che trasformrono da un giorno all'altro la popolazione in contadini ed uccisero a caso oppositori e non al loro regime: in particolare perseguitarono artisti, musicisti, gente di cultura ed intellettuali: la musica bellissima che erano stati capaci di creare, sparì. Del concorso lungometraggi, 'Bloed, Zweet en Tranen' - un bel film biografico sulla figura curiosa di Andrè Hazes, uno dei più famosi cantanti folk olandesi, dedito all'alcool e con una vita travagliata - ci ha interessato più che per la sua musica, non proprio il nostro genere, per il personaggio particolare che era Hazes. Anche la figura di Nick LA Rocca, fondatore della Original Dixieland Jazz BAnd a New Orleans, all'inizio del '900, - - una delle prime band ad incidere dischi jazz della storia - è ben raccontata nel documentario Sicily Jass di Michele Cinque, che intervalla le immagini di New Orleans ed il racconto della vita di La Rocca, a scene girate in Sicilia nel paesino ormai diroccato da cui proveniva la sua famiglia: qui Roy Paci alla tromba interpreta brani suoi e della ODJB. In conclusione, film che ci hanno fatto pensare ... ad esempio che la musica NON e NON PUO' AVERE CONFINI: rimanere ancorati a piccole aree geografiche - anche solo l'Italia - è assurdo perchè qualsiasi area geografica ci offre con qualcosa di bello, curioso, diverso ma interessante, ... in questo caso la musica. Molto spesso, invece, i paletti che ci mettiamo limitano  impdediscono di approfondire suoni nuovi, culture stimolanti.

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