Giant Sand in concerto a Milano a giugno: tra desert-rock e psichedelia, la band suona il disco di debutto in una nuova veste.
Giant Sand in concerto, Milano 13 giugno, Palazzo Litta: tra desert-rock e psichedelia, la band suona il disco di debutto in una nuova veste. Antesignani del desert-rock, visionari, sperimentali e rigorosamente lo-fi, in concerto a Milano con “Returns to Valley of Rain”, il concerto in onore del rinnovato album di debutto. “Valley of Rain”, è stato pubblicato nel 1985: Ttrenta anni dopo, Giant Sand decidono di dare a “Valley of Rain” il giusto suono. Ed i giusti amplificatori.
Ja.La per Imarts
Presenta:
Antesignani del desert-rock, visionari, sperimentali e rigorosamente lo-fi, in concerto a Milano con “Returns to Valley of Rain”, il concerto in onore del rinnovato album di debutto
Giant Sand
“Returns to Valley of Rain”
in apertura Patsy’s Rats, il progetto della figlia di Howe Gelb
mercoledì 13 giugno 2018
Milano – Palazzo Litta , Corso Magenta, 24
apertura porte ore: 20.00 – inizio concerto ore: 22.00
Prezzo del biglietto: 12 € + d.p.
biglietti in vendita a breve su Ticketone, Vivaticket e Mailticket
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Originari di Tucson, i Giant Sand sono considerati gli antesignani del cosiddetto desert rock. Con oltre venti album di studio alle spalle, la loro musica è una fusione di alternative rock e country, un concentrato di psichedelia e suoni acidi che vanno oltre il paisley underground. Il primo album, “Valley of Rain”, è stato pubblicato nel 1985. Registrato due anni prima, nel 1983, dalla formazione originaria – che comprendeva Howe Gelb (chitarra e voce, nonché fondatore ed unico membro fisso), Winston Watson (batteria) Tommy Larkins (batteria) e Scott Garber (basso) – la storia di questo primo disco è parecchio divertente. All’epoca delle registrazioni Howe, impossibilitato per questioni economiche a registrare in uno studio più adeguato, suona l’intero disco in una situazione improvvisata che permette però, a lui ed alla band, di abbandonarsi ad un adrenalinico flusso di spontaneità. Il risultato di un giorno e mezzo di registrazioni, per un totale di 400 sterline, è un’ora e mezza di suonato. Quando la Enigma Records chiede di aggiungere ulteriori quindici minuti di musica, Giant Sand tornano in studio e Howe si avvicina per la prima volta ad un amplificatore a valvole (tube amp), in particolare ad un Fender Twin Reverb. Gli si apre un mondo nuovo ed un nuovo flusso creativo si aggiunge alle precedenti registrazioni. La band decide così di pubblicare due album, se non fosse che il contenuto del van con cui sono in tour viene svuotato e la band perde buona parte delle registrazioni, eccetto un tape nascosto tra i cactus (cosa ci facessero i cactus sul van non è dato saperlo). Entrambi i due album, che avrebbero dovuto avere una doppia pubblicazione, con Enigma Records per il Nord America e con Zippo/Demon Records per l’Europa, vengono pubblicati con ritardo, ma questo “imprevisto” ha reso il suono di “Valley of Rain”, ancora più particolare, tra mixtape recuperati e tube amp successivamente scoperti.
Trenta anni dopo, Giant Sand decidono di dare a “Valley of Rain” il giusto suono. Ed i giusti amplificatori. Due nuovi giovani membri si aggiungono alla formazione originaria: Gabriel Sullivan ed Annie Dolan, entrambi alle chitarre e backing vocals. Il disco viene volutamente registrato con un approccio anni Ottanta e con l’utilizzo di un amplificatore Fender 30 prodotto solo tra il 1980 ed il 1983. Il risultato è un suono “insano” ma “Valley of Rain” suona esattamente come avrebbe dovuto suonare trent’anni fa!
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