Sfera Cubica presenta i Pristine Moods da Bologna, primo album in uscita: 27 marzo - I dischi del Minollo, Audioglobe/Digitalea
Sfera Cubica
presenta:
"Pristine Moods" - Pristine Moods
(in uscita: 27 marzo - I dischi del Minollo, Audioglobe/Digitalea)
Disco d'esordio per i Pristine Moods, band di stanza a Bologna. Dopo anni di militanza e sperimentazione in varie band (Minor Swing Quintet, Elanoir, DHOS), Matumaini incide qualcosa di totalmente suo, un repertorio di brani folk, chitarra e voce. Nella fase di ricerca dei musicisti che l’avrebbero accompagnata in questa registrazione avviene l’incontro con Gherardo Zauber e quel magico strumento che è il theremin, e Michele Venturi, giovanissimo talento nell’ambito della chitarra acustica. Nasce così Pristine Moods, dall’incontro e la fusione di tre musicisti che si incontrano nelle prime improvvisazioni in sala prove per reinventarsi insieme.
TRACKLIST
1. Mohawk
2. Mandala
3. Gentlemen Suits
4. N.
5. Grow Up
6. Migrating Whales
7. RWD
8. Confusing
9. Rumpleskin
10. Bending
Il nome deriva proprio da uno dei principali chitarristi acustici, Robbie Basho, che in uno dei suoi scritti associava ad ogni accordatura un colore e una sensazione; ad esempio i Pristine White, colore/mood associato ad un’accordatura che utilizzano in alcuni brani dell’album. Da qui l’idea del nome Pristine Moods (spazi d’animo incontaminati), che per questo disco hanno scomodato perfino i Fratelli Grimm.
Pristine Moods – “Pristine Moods”
data di uscita: 27 marzo 2015
Etichetta: I dischi del Minollo
Distribuzione fisica: Audioglobe
Distribuzione digitale: Digitalea
PRISTINE MOODS” – esordio omonimo, in omaggio a Robbie Basho
Dopo anni di militanza e sperimentazione in varie band (Minor Swing Quintet, Elanoir, DHOS), Matumaini decide di incidere qualcosa di totalmente suo, un repertorio di brani folk, chitarra e voce.
Nella fase di ricerca dei musicisti che l’avrebbero accompagnata in questa registrazione avviene l’incontro con Gherardo Zauber e quel magico strumento che è il theremin, e Michele Venturi, giovanissimo talento nell’ambito della chitarra acustica. Nasce così Pristine Moods, dall’incontro e la fusione di tre musicisti che, partendo dalle prime incisioni di Matumaini, si incontrano nelle prime improvvisazioni in sala prove per reinventarsi insieme.
Il nome deriva proprio da uno dei maggiori chitarristi acustici, Robbie Basho, che in uno dei suoi scritti associava ad ogni accordatura un colore e una sensazione; la loro attenzione è ricaduta sul Pristine White, colore/mood associato ad un’accordatura che utilizzano in alcuni brani dell’album. Da qui l’idea del nome Pristine Moods (spazi d’animo incontaminati).
“Ci piace immaginare il disco come uno di questi spazi incontaminati, come quegli audiolibri di favole che ti regalavano da bambini. Attraverso un’atmosfera fiabesca cerchiamo di tornare un po’ indietro, perchè da bambini si vedono le cose in maniera più semplice e giusta e allo stesso tempo si sogna, tanto.” (Matumaini)
Il brano “Migrating whales” riassume proprio il “mood dei Pristine” in poche parole: LET’S PLAY LOUD!
Tornare indietro rispetto a cosa? Alla confusione, al lamentarsi a volte per nulla (“Confusing”), alla ricerca forsennata di abiti e modi giusti da indossare (“Gentleman suits”), alle relazioni che sono importanti ma spesso ci legano in modi dolorosi e non del tutto sani (“Bending” e “N.”) alle spirali di vita che non portano da nessuna parte (“Mandala”).
I Pristine Moods scomodano addirittura i Fratelli Grimm, reinterpretando un loro racconto in “Rumpleskin”:
Il contesto è quello di un gioco, di una favola, di una ninna nanna, come per esorcizzare tutte queste forme che ci distolgono dalla serenità. E in fondo apparte un augurio per tutti, un augurio per stare bene, per non avere più paure, per scorrere nuovamente e crescere senza invecchiare (Mohawk e Grow up).
Nel disco figurano anche gli Alice Tambourine Lover, voce e dobro in “Grow Up”, musicisti (Alix) e amici che hanno ispirato e in qualche modo portato alla registrazione di questo disco. Menzione speciale a Roberto Rettura de Lo Studio Spaziale (Calibro 35, Iosonouncane, Enrico Gabrielli, Junkfood), presenza unica e fondamentale che, insieme a Matumaini, ha guidato la produzione del disco dalla pre-produzione al mix … indubbiamente il quarto Pristine di questo album. Master di Max Ficara dello studio Silver Lining.
BIOGRAFIA
MATUMAINI (voce, ukulele, mandolino, banjo)
Diplomata in chitarra moderna e world music al CFM di Bologna, Matumaini (aka Laura Masi), ha suonato in vari progetti musicali fin da quando era piccola, spaziando dal rock al jazz, dal folk all’elettronica (Spider Joint, Elanoir, DHOS, Minor Swing Quintet) e collaborando parallelamente anche con altri gruppi (Alice Tambourine Lover).
Da qualche anno ha deciso di dedicarsi ai vocalizzi baritonali e di “abbandonare” temporaneamente la chitarra per provare altri strumenti: ukulele, mandolino e banjo. Probabilmente continuerà su questa strada, in particolare per la comodità del trasporto sul suo inseparabile motorino.
GHERARDO ZAUBER (basso, theremin)
Gherardo Zauber è la Microrchestrina Situazionale Zauber, nata quando, smettendo di fare il fotografo, Gherardo inizia a dedicare il suo tempo libero prima a strimpellare la chitarra e poi (“magia!” pensò la prima volta che ne vide uno) a suonare il theremin. Trasforma così la sua stanza in una attrezzatissima sala prove, con annessa birra fatta in casa.
MICHELE VENTURI (chitarra, voce)
Michele Venturi nasce a Bologna nel 1992 (uno “sbarbo”!) e fin da molto piccolo, stimolato dalla sorella maggiore e dal padre, passa buona parte delle sue giornate con l’orecchio teso verso gli altoparlanti dello stereo di casa. All’età di 5 anni riceve in dono la sua prima chitarra e da lì inizia il suo percorso da chitarrista. Per diversi anni studia chitarra classica con i Maestri Gianni Landroni, Mario Mariotti, Mario Serio, Daniele Chiefa e chitarra elettrica con il maestro Luca Cantelli, per poi specializzarsi con talento nelle varie tecniche stilistiche della chitarra acustica con il Maestro Sergio Altamura.
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