Weyes Blood: in Holy Flux tour: The Resurrection, arriva a MIlano, Alcatraz
Weyes Blood arriva a MIlano, Alcatraz in Holy Flux tour: The Resurrection. Etereo, trascendentale e talvolta malinconico, il folk-pop di Weyes Blood esplora tutto ciò che ci guida, ci divide e ci distrugge, e lo fa con grazia e profondità: arriverà a Milano a novembre per un'unica data nel nostro paese. “And in The Darkness, Hearts Aglow” (Sub Pop, 2022), il sesto album della sua carriera preceduto dall’acclamatissimo “Titanic Rising” (Sub Pop, 2019), è il secondo album di un’ambiziosa trilogia che oscilla tra esplorazione esistenziale dei luoghi profondi della propria identità e la critica verso lo smarrimento della società
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Dna Concerti
annuncia:
03 novembre 2023
Weyes Blood
Unica data italiana a Milano con il Holy Flux tour: The Resurrection
Milano, Alcatraz
https://www.facebook.com/alcatrazmilano
Biglietti in vendita su Ticketone a partire dalle ore 10:00 di venerdì 10 marzo
Etereo, trascendentale e talvolta malinconico, il folk-pop di Weyes Blood esplora tutto ciò che ci guida, ci divide e ci distrugge, e lo fa con grazia e profondità.
Con un occhio sempre puntato sul proprio sé e l’altro fisso sulla complessità del mondo in cui viviamo, Mering è in grado di condurci senza sforzo anche negli angoli più ruvidi dell’esistenza, grazie alla sua grande erudizione e a un’autentica sensibilità emotiva.
Arriverà a Milano a novembre per un'unica data nel nostro paese e vederla dal vivo sarà un'esperienza mistica e immersiva nel suo mondo di fratture e di speranze.
“Bob Seger che incontra Enya“. È così che la cantautrice californiana Natalie Laura Mering, in arte Weyes Blood, ha descritto il suo lavoro. Etereo, trascendentale e talvolta malinconico, il folk-pop di Weyes Blood esplora tutto ciò che ci guida, ci divide e ci distrugge, e lo fa con grazia e profondità. Con un occhio sempre puntato sul proprio sé e l’altro fisso sulla complessità del mondo in cui viviamo, Mering è in grado di condurci senza sforzo anche negli angoli più ruvidi dell’esistenza, grazie alla sua grande erudizione e a un’autentica sensibilità emotiva.
“And in The Darkness, Hearts Aglow” (Sub Pop, 2022), il sesto album della sua carriera preceduto dall’acclamatissimo “Titanic Rising” (Sub Pop, 2019) (comparso tra i miglior album dell’anno e del decennio su testate come Pitchfork, Uproxx, Paste, Uncut, Dazed, The Guardian e NPR), è il secondo album di un’ambiziosa trilogia che oscilla tra esplorazione esistenziale dei luoghi profondi della propria identità e la critica verso lo smarrimento della società. Sebbene costantemente accompagnata da un sano beneficio del dubbio, è anche sempre sostenuta dalla speranza (e da un apprezzabile humor), grazie alla quale la sua musica si dispiega con godibilità sbalorditiva. Se Titanic Rising, è un’osservazione del destino a venire, il suo seguito, And in the Darkness, Hearts Aglow, la trova collocata nel bel mezzo di tutto, alla ricerca di una via di fuga, lontana dagli algoritmi e dal caos ideologico.
Mering è cresciuta cantando in cori gospel e madrigali, prima di prendere prodigiosamente in mano la chitarra all’età di 8 anni. Questo – mescolato con il suo amore per il jazz, il regista Alejandro Jodorowsky e lo studioso Joseph Campbell – ha contribuito a plasmare il suo immaginario e la sua musica, che racconta storie di miti antichi e moderni. Perché, dice, “i miti condivisi fanno parte della nostra psicologia e sopravvivenza”.
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