i LIARS a Torino per Festival Architettura in Città alle Ogr!
Musica 90
presenta:
LIARS
Mercoledì 29 Maggio 2013
Officine Grandi Riparazioni -
Nell’ambito del Festival Architettura in Città
Corso Castelfidardo 22, Torino
Biglietti 15, 17 €
A due anni di distanza dall’acclamato Sisterworld, i Liars hanno da poco pubblicato il loro sesto album in studio WIXIW, per Mute Records. L’album è stato registrato a Los Angeles, autoprodotto dalla band con l’ausilio di Daniel Miller, e mixato da Tom Biller.
Angus Andrew è un frontman eccezionale, una presenza magnetica, un’istrione che catalizza affetti e attenzioni, un animale da palco come ne sono rimasti pochi, parte di una specie in via d’estinzione.
I tre Liars, Aaron Hemphill, Angus Andrew e Julian Gross, bugiardi e mentitori, si incontrano a Los Angeles ma la loro storia inizia nel 2000 a New York. Nonostante la musica del trio sia spesso inquietante rende espliciti, in alcuni frangenti, tratti di ironia e sarcasmo che ispirano risate: profonde e nere. L’esordio They Threw Us All in a Trench and Stuck a Monument on Top trova riferimenti nel punk-funk newyorkese dominatore del post september 11 con gli esordi di band come Rapture e LCD Soundsystem. Un trionfo post-punk è il successivo They Were Wrong So We Drowned. A metà del decennio scorso, con Drum’s Not Dead, i Liars ottengono il terzo importante risultato, sintetizzando(quasi una summa) quanto sperimentato nei primi anni di attività. Con il seguente album omonimo del 2007 e Sisterworld (2010), usciti su Mute, loro etichetta storica, c’è la conferma di una band di razza che difficilmente sbaglia un colpo. Ma è con il loro nuovo palindromo WIXIW (ma si pronuncia ‘Wish you’), pubblicato nel 2012, che i Liars sono tornati al centro della scena. Un disco etereo, torbido e dall’ossatura wave elettronica primi anni ottanta-quasi trance ed esotico- ma allo stesso tempo il loro album più accessibile e (paradossalmente) il più impegnativo; rappresenta contemporaneamente un distillato del lavoro della band fino ad oggi ed un netto cambiamento da qualsiasi sonorità abbiano creato precedentemente.
Review
Esce un nuovo disco dei Liars, e viene da domandarsi: qual è la strategia di comunicazione, quale il posizionamento? Sisterword era un concept album concertato sia per contenuto che per espressione, e “Wish you”, pronuncia della sigla palindromica – ed estremamente più ricca di connotazioni – WIXIW (ascoltabile in toto qui), non può prescindere da una scelta precisa. I Liars non hanno mai comunicato nulla a caso. Hanno sempre lavorato attivamente nel confezionare un’immagine.
Pare che sia questa la volta del rapporto con la tecnologia musicale e l’artigianato della realizzazione di un disco. Tutto concorre, anche l’aneddotica, se è vero come è vero che i nostri si sono chiusi – isolati anche fisicamente, in un rustico tra i monti – dapprima per creare, provare strumenti mai usati prima, poi spostati a Los Angeles per registrare. Come a dire, layer spaziale: on. Ne emerge un intreccio di soluzioni basiche e scavi nella tecnologia per vincere la battaglia con essa (a detta di Angus, nelle dichiarazioni di mezzo mondo, ma anche nel minivideo di presentazione del disco). Guardate al minuto 0:50 la mossa di tagliare la gomma del diffusore acustico. È un topos nel topos, siamo chiusi in un posto, lavoriamo duro insieme (qualcuno laggiù ha detto Metal Box?) e sperimentiamo provando e riprovando ogni mossa.
(From: SentireAscoltare).
Musica 90
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