FolkClub, Torino: ven 15 aprile LALLI & STEFANO RISSO - sab 16 TABLAO D'AUTORE - dom 17 SAYNHO NAMTCHYLAK - gio 21 FABIO GIACHINO
Adfarmchicas, ufficio stampa per FolkClub, Torino
presenta:
tanti i concerti in programma in un fine mese davvero intenso e scoppiettante al FolkClub.
Generi diversi, viaggi musicali e grandi nomi: il ritorno di Lalli, una delle cantanti più amate della scena torinese, l'appuntamento annuale con il flamenco, la specialissima data di Saynkho Namtchilak e, in collaborazione con il Torino Jazz Festival, la presentazione del nuovo disco di Fabio Giachino.
Lalli e Stefano Risso presentano al FolkClub venerdì 15 aprile il loro nuovo progetto dal titolo 'Un tempo, appena'. L’idea musicale nasce dal mostrare le mille voci che può avere un contrabbasso acustico, partendo da una traccia registrata e poi lavorata, filtrata, anche stravolta, fino ad ottenere una base dove quasi non si avverte più il suono originale, carica di sonorità bizzarre, inconsuete ma anche sorprendentemente consonanti. A questo, si aggiungono i testi e la melodia della voce per arrivare a una inaspettata casa dove è la forma canzone ad accoglierci, per raccontare storie ed emozioni che ci attraversano, nel nostro essere e nel nostro tempo. ll progetto viene presentato in anteprima assoluta in questa occasione.
euro 18
La rassegna Tablao d’Autore, ideata nel 2004 da Arte y Flamenco, è dedicata a quella particolare forma di spettacolo che prevede esibizioni in solitario o in piccolissime formazioni di grandi nomi del flamenco. Toque, ossia la chitarra, cante, il canto, e baile, la danza, in spazi particolari, offrono agli aficionados performance autentiche, “pure”, proprio perché scevre di tutte quelle sovrastrutture necessarie quando invece si calcano i grandi palchi. L’evento, in costante crescita, ha portato nel 2009 alla realizzazione di un Festival/Concorso Internazionale con cadenza biennale, Flamenco Puro, e nel 2013 all’organizzazione di una nuova versione “giovane” della Rassegna, dal titolo Tablao d’Autore - Nuevas Generaciones.
Anche quest’anno AyF & Folkclub offrono al pubblico di appassionati una serata particolare, unica. Saranno dunque grandi nomi quelli che il sabato 16 aprile calcheranno le tavole del Folkclub: primo fra tutti Manuel Liñan, bailaòr appartenente al gotha del Flamenco, scelto come figura rappresentativa di uno dei Festival più importanti di Spagna, il Festival de Jerez, e riconosciuto come esponente artistico significativo di questo momento di grande evoluzione, in quanto capace di riunire in sé la radice del baile di impronta tradizionale in perfetta fusione con nuove visioni, più contemporanee. Alla chitarra Francisco Vinuesa, del suo talento, del suo gusto e dei suoi virtuosismi già si parla da tempo in quanto chitarrista che accompagna abitualmente Manuel Liñan e altre giovani figure del Flamenco contemporaneo. Al cante David Carpio, figlio d’arte del noto cantaòr jerezano Carpio; David è riconosciuto come uno dei cantaores por el baile più esperti, e la sua voce di radici autentiche ha accompagnato con flamencura grandi figure del baile. Si preannuncia una serata storica, e imperdibile.
euro 25
Si aggiunge in extremis alla stagione, domenica 17 aprile, una perla rilucente, un concerto eccezionale. A quasi dieci anni dalla sua ultima apparizione al FolkClub e a otto anni esatti dalla sua partecipazione alla festa del Ventennale al Teatro Regio, ritorna la formidabile e inimitabile voce tuvana di Sainkho Namtchylak, e lo fa in una formazione straordinaria, accompagnata da due tra i migliori strumentisti maliani, già membri di Tinariwen e Terakaft (protagonisti di un indimenticabile concerto a Maison Musique sei anni fa): Liya Ag Ablil "Diara" e Sanou Ag Ahmed. Questo fantastico incontro musicale nasce dal vecchio desiderio di Sainkho di confrontarsi con i musicisti nordafricani, ed è stato possibile grazie al produttore, plurinominato e vincitore di un Grammy Award, Ian Brennan (TV on the Radio, Flea, Tinariwen, Lucinda Williams, Los Lobos, Nels Cline dei Wilco, Bill Frisell, Dirty Dozen Brass Band, Jonathan Richman, Richard Thompson sono solo alcuni degli artisti che si sono affidati a lui per la produzione dei loro dischi). Sainkho e Ian si sono dati appuntamento con la sezione ritmica dei Tinariwen in Francia, riuscendo in una manciata di concitate giornate a scrivere e registrare al volo materiale persino per un doppio album, dando luogo a un magico incontro tra due popoli ricchi di tradizioni nomadi, che, seppur provenienti da continenti del tutto diversi, hanno facilmente trovato ispirazione in un terreno di dialogo comune ma soprattutto unico e rappresentativo delle loro realtà musicali, sociali e culturali, entrambe protagoniste di lotte per la sopravvivenza. Like A Bird Or Spirit, Not A Face, è il titolo del disco così realizzato. Con la voce della più famosa cantante gutturale del mondo al timone del progetto, la collaborazione si è spinta oltre nuovi confini miscelando atmosfere volte alla creazione di un singolare quanto etereo equilibrio che non ha eguali, come dimostra l’esperienza creativa personale vissuta dai tre artisti coinvolti. Cantato in lingua tuva, russa e inglese, la musica di Like A Bird Or Spirit, Not A Face, spazia dal punk-rock della steppa agli affascinanti suoni ripetitivi e dilatati tipici del “blues del deserto”, offrendoci anche ballate dal tono epico.
euro 25
La bella esperienza delle Jazz Jams, organizzate a Maison Musique dal 2008 al 2011, aveva messo in luce alcuni giovani jazzisti dell'area torinese, arruolati nella resident band di quel progetto: uno di quelli dotati di maggiore talento, oggi cresciuto e maturato enormemente, è Fabio Giachino, che ormai a quasi dieci anni dall’inizio di quell’esperienza è oggi un artista a tutto tondo, il cui talento è fiorito sull’humus di una tecnica sopraffina e di un gusto maturo. Giovedì 21 aprile, in occasione dell’anteprima del Torino Jazz Festival, arriva sul palco del FolkClub per presentare il suo quarto CD, il primo in solo, Balancing Dreams. Dopo tanti lavori di ottima fattura con il suo trio, con il quale ha calcato i principali palchi italiani e d’Europa, arriva l’esperienza in piano solo, ricca di intensi spunti musicali: composizioni inedite, standard jazz rielaborati, fino a una atipica miscela tra jazz e hip hop condotta con il noto rapper Ensi, nata durante il felice incontro artistico avvenuto all’interno del Torino Jazz Festival 2014. Dice di lui uno dei Maestri che lo hanno maggiormente influenzato, Dado Moroni, …Giachino propone un linguaggio creativo, lirico e attuale che affonda le proprie radici nella storia del Jazz per poi guardare avanti: piedi ben piantati nella tradizione e sguardo rivolto al futuro.
euro 10
Al FolkClub i minori di 30 anni entrano con biglietto scontato del 50% - Per tutti è necessario sottoscrivere la tessera annuale di associazione.
Dettagli concerti:
Venerdì 15 aprile 2016
ore 21
LALLI & STEFANO RISSO
Ingresso: 15.00 € Minori di 30 anni: 8.00 €
Il ritorno sulle scene della cantante torinese, con il nuovo disco 'Un tempo, appena'
Lalli e Stefano Risso presentano il loro nuovo progetto dal titolo Un tempo, appena. L’idea musicale nasce dal mostrare le mille voci che può avere un contrabbasso acustico, partendo da una traccia registrata e poi lavorata, filtrata, anche stravolta, fino ad ottenere una base dove quasi non si avverte più il suono originale, carica di sonorità bizzarre, inconsuete ma anche sorprendentemente consonanti. A questo, si aggiungono i testi e la melodia della voce per arrivare a una inaspettata casa dove è la forma canzone ad accoglierci, per raccontare storie ed emozioni che ci attraversano, nel nostro essere e nel nostro tempo. ll progetto viene presentato in anteprima assoluta in questa occasione.
Lalli. Molteplici progetti hanno segnato la carriera di Lalli (Franti, Environs, Ishi, Èlia), alcuni dei quali hanno ricevuto riconoscimenti con premi nazionali, sino all’ultimo, uscito nel 2012, registrato dal vivo in teatro, Èlia in concerto. Dal 1999, inizia la collaborazione con Pietro Salizzoni con la scrittura del brano Testa storta, per la colonna sonora del film Preferisco il rumore del mare, del regista Mimmo Calopresti, consolidando negli anni un gruppo di artisti coi quali sviluppare i propri lavori, fra i quali anche il contrabbassista Stefano Risso, coautore del nuovo progetto. Parallelamente, propone dal vivo, con Pietro Salizzoni, il progetto India song, reading musicale il cui filo rosso è rappresentato dagli scritti di Marguerite Duras, presentato con due repliche al Museo Nazionale del Cinema di Torino, nel 2008, all’interno della manifestazione internazionale MI-TO-Settembre Musica. Al suo attivo, anche alcune esperienze di attrice. La più significativa: Nemmeno il destino, del regista Daniele Gaglianone, presentato nella Sezione Giornate degli Autori alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia 2004 e al quale vengono attribuiti molti riconoscimenti fra i quali i premi come Miglior Regia e Migliore Attrice al Sulmona Cinema Festival 2004 e il premio Tiger Award al Festival del Cinema di Rotterdam 2005. Sempre per la regia di Daniele Gaglianone, partecipa come attrice allo spettacolo teatrale In qualunque modo questa guerra finisca, ispirato alla figura e alle opere dello scrittore Malcolm Lowry, presentato al Festival delle Colline a Torino 2007. Nel 2008, nuovamente attrice nel film Senza fine, del regista Roberto Cuzzillo, accolto, con critiche eccellenti, in numerosi festival internazionali, tra i quali il Sundance Film Festival, e distribuito in Germania, Francia, Olanda e Spagna. Ultima esperienza, nel 2015, La storia di Lucia, spettacolo teatrale ideato, prodotto e per la regia di Stefano Giaccone, basato sulla vita di Lucia Sarzi, attrice e partigiana italiana, presentato il 25 aprile 2015 al Teatro Civico di Parma.
Stefano Risso. Compositore, produttore e contrabbassista. La sua grande passione per la canzone lo mantiene sempre a cavallo fra la musica strumentale (jazz, avant-garde) e la musica vocale (rock, folk e d'autore). Ha scritto e prodotto per il teatro e ha collaborato con progetti musicali personali con scrittori, video artisti e danzatori. Ha all’attivo più di cinquanta dischi, molti dei quali realizzati come leader, o co-leader (Barber Mouse, T.R.E., HellmullerRissoZanoli, Vocifero, Les Diables Bleus, fra gli altri), con etichette: italiane, francesi, inglesi, finlandesi, svizzere e giapponesi, votati e riconosciuti dalle riviste specializzate dei differenti paesi. Eclettico e curioso, ha suonato con musicisti e gruppi molto diversi fra loro, come Stefano Battaglia, Gianni Coscia, Roy Paci, Francesco De Gregori, Lalli, Meg. I suoi lavori hanno ricevuto ampio riconoscimento dalla critica. Interviste e approfondimenti sui suoi progetti personali e collettivi compaiono nelle principali riviste italiane ed europee di settore, come Jazzit e Musica Jazz, Jazz&More (Svizzera), JazzThing (Germania) e sui siti web specializzati, quali All About Jazz e Jazz Convention. Dal 2014 è insegnante di basso elettrico al Conservatorio Bomporti di Trento. Nel 2015 esce Tentacoli, il suo primo disco in solo, pubblicato dalla Solitunes Records.
SABATO 16 APRILE
ore 21.30
TABLAO D’AUTORE presenta:
COMPAÑIA MANUEL LIÑAN (Spagna)
Torna il Flamenco al FolkClub con un grandissimo personaggio in collaborazione con Arte y Flamenco
Euro 25,00
Concerto non prenotabile, ma acquistabile in prevendita da lunedì 4 aprile a venerdì 15 aprile, dalle 15 alle 20, presso Arte y flamenco, Corso Trapani 133, Torino. Info prevendite +39/328/260.83.64.
La Rassegna Tablao d’Autore, ideata nel 2004 da Arte y Flamenco, è dedicata a quella particolare forma di spettacolo che prevede esibizioni in solitario o in piccolissime formazioni di grandi nomi del Flamenco, in contesti diversi dal grande teatro. L’idea è stata e rimane oggi quella di presentare i tre elementi fondamentali del Flamenco, il toque, ossia la chitarra, il cante, il canto, e il baile, la danza, in spazi particolari, offrendo agli aficionados performance autentiche, “pure”, proprio perché scevre di tutte quelle sovrastrutture necessarie quando invece si calcano i grandi palchi. L’evento, in costante crescita, ha portato nel 2009 alla realizzazione di un Festival/Concorso Internazionale con cadenza biennale, Flamenco Puro, e nel 2013 all’organizzazione di una nuova versione “giovane” della Rassegna, dal titolo Ma lo spettacolo più atteso rimane Tablao d’Autore, l’originale, organizzato con Folkclub, che fin dagli esordi ha creduto nei progetti di AyF in merito al Flamenco. Con il desiderio di proseguire nella collaborazione, anche quest’anno AyF & Folkclub offrono al pubblico di appassionati una serata particolare, unica, in quanto riunisce sul palco artisti diversi, virtuosi l’uno baile, l’altro del toque e il terzo del cante; i tre, eccellendo ciascuno nella propria disciplina, hanno la capacità di creare in palco un equilibrio di raro livello.
Saranno dunque grandi nomi quelli che il 16 aprile calcheranno le tavole del Folkclub: primo fra tutti Manuel Liñan, bailaòr appartenente al gotha del Flamenco, scelto come figura rappresentativa di uno dei Festival più importanti di Spagna, il Festival de Jerez, e riconosciuto come esponente artistico significativo di questo momento di grande evoluzione, in quanto capace di riunire in sé la radice del baile di impronta tradizionale in perfetta fusione con nuove visioni, più contemporanee. Ha fatto ormai storia la capacità di Liñan di danzare con bata de cola (tradizionale abito con lo strascico) e mantòn (grande scialle con frangia) ‘strumenti’ di regola femminili, che Manuel muove con incredibile maestria, tanto da convincere anche i rigorosi puristi. Direttore, coreografo e interprete di una propria Compagnia, ha danzato in tutti i più importanti Festival di Flamenco, in patria e nel mondo; il 28 febbraio scorso, ha presentato la sua nuova produzione, Reversible, per il Festival de Jerez, ricevendo ovazioni da critica e pubblico. La sua straordinaria capacità tecnica, la gustosa fusione tra virtuosismo e forza espressiva, apprezzabile in modo peculiare nelle sue performance in solitario, come quella alla quale assisteremo a Folkclub, è leggendaria, ed è un privilegio e un onore poterlo ospitare tra noi.
Alla chitarra avremo Francisco Vinuesa, del suo talento, del suo gusto e dei suoi virtuosismi già si parla da tempo in quanto chitarrista che accompagna abitualmente Manuel Liñan e altre giovani figure del Flamenco contemporaneo. Al cante avremo il piacere di riascoltare David Carpio, figlio d’arte del noto cantaòr jerezano Carpio; David è riconosciuto come uno dei cantaores por el baile più esperti, e la sua voce di radici autentiche ha accompagnato con flamencura grandi figure del baile. Si preannuncia una serata storica, e imperdibile.
DOMENICA 17 APRILE
ore 21.30
SAINKHO NAMTCHYLAK (Tuva)
featuring: LIYA AG ABLIL "DIARA" e SANOU AG AHMED (Mali)
Il fantastico incontro tra la voce siberiana di Sainkho e le chitarre del deserto maliano
CONCERTO ECCEZIONALE
Euro 25,00
Si aggiunge in extremis alla nostra stagione una perla rilucente, un concerto eccezionale. A quasi dieci anni dalla sua ultima apparizione al FolkClub e a otto anni esatti dalla sua partecipazione alla nostra festa del Ventennale al Teatro Regio, ritorna la formidabile e inimitabile voce tuvana di Sainkho Namtchylak, e lo fa in una formazione straordinaria, accompagnata da due tra i migliori strumentisti maliani, già membri di Tinariwen e Terakaft (protagonisti di un indimenticabile concerto a Maison Musique sei anni fa): Liya Ag Ablil "Diara" e Sanou Ag Ahmed. Questo fantastico incontro musicale nasce dal vecchio desiderio di Sainkho di confrontarsi con i musicisti nordafricani, ed è stato possibile grazie al produttore, plurinominato e vincitore di un Grammy Award, Ian Brennan (TV on the Radio, Flea, Tinariwen, Lucinda Williams, Los Lobos, Nels Cline dei Wilco, Bill Frisell, Dirty Dozen Brass Band, Jonathan Richman, Richard Thompson sono solo alcuni degli artisti che si sono affidati a lui per la produzione dei loro dischi). Sainkho e Ian si sono dati appuntamento con la sezione ritmica dei Tinariwen in Francia, riuscendo in una manciata di concitate giornate a scrivere e registrare al volo materiale persino per un doppio album, dando luogo a un magico incontro tra due popoli ricchi di tradizioni nomadi, che, seppur provenienti da continenti del tutto diversi, hanno facilmente trovato ispirazione in un terreno di dialogo comune ma soprattutto unico e rappresentativo delle loro realtà musicali, sociali e culturali, entrambe protagoniste di lotte per la sopravvivenza. Like A Bird Or Spirit, Not A Face, è il titolo del disco così realizzato. Con la voce della più famosa cantante gutturale del mondo al timone del progetto, la collaborazione si è spinta oltre nuovi confini miscelando atmosfere volte alla creazione di un singolare quanto etereo equilibrio che non ha eguali, come dimostra l’esperienza creativa personale vissuta dai tre artisti coinvolti. Cantato in lingua tuva, russa e inglese, la musica di 'Like A Bird Or Spirit, Not A Face', spazia dal punk-rock della steppa agli affascinanti suoni ripetitivi e dilatati tipici del “blues del deserto”, offrendoci anche ballate dal tono epico.
La ricerca musicale di Sainkho Namtchylak si muove tra i due poli, solo apparentemente opposti, della tradizione popolare e della sperimentazione d’avanguardia.
Sainkho Namtchylak, discendente di una famiglia nomade della regione di Tuva, Siberia centro-meridionale, si forma musicalmente all’università locale, per poi perfezionarsi nell’ateneo moscovita. L’oggetto privilegiato dei suoi studi sono le tradizioni musicali siberiane contadine, sciamaniche e lamaiste. Esordisce come cantante nel Tuvan State Folk Ensemble Sayani, per poi dedicarsi all’interpretazione dei musicisti e compositori sovietici più interessati alla contaminazione. Fa parte anche del gruppo Tri-O, con il quale raggiunge la popolarità nel panorama musicale occidentale più attento alla sperimentazione. La sua tecnica vocale sfrutta il tradizionale canto diplofonico, tipico dell’Asia centrale (caratteristico, ad esempio, della tradizione mongola), che consiste nell’emissione contemporanea di due suoni distinti, uno più grave e uno più acuto. Il canto tuvano diplofonico si differenzia dalla più nota versione mongola per una maggiore asprezza e gutturalità, che sfocia in suoni sorprendenti per il loro carattere quasi sovrannaturale. Gli stretti legami che intercorrono a Tuva tra il canto tradizionale e la cultura sciamanica, ne fanno musa ispiratrice per il movimento new age, per il quale diviene punto di riferimento.
…tutto ciò che è nuovo, non è altro che qualcosa che proviene dal passato e che è stato dimenticato. Non c’è mai nulla di completamente nuovo. Nell’arte in particolare sembra tutto innovativo, ma, in realtà, c’è sempre un vecchio decoro all’interno di ogni espressione. Per me non c’è una profonda distinzione tra la tradizione e la modernità, esiste bensì qualcosa che possiamo definire i colori, i disegni, i differenti materiali, che vengono combinati. Tradizione significa conservare la storia dentro di sé, modernità invece trovare un nuovo aspetto, un nuovo vestito alla tradizione... (Sainkho Namtchylak)
Liya Ag Ablil alias Diara, già fondatore dei Tinariwen e dei Terakaft, è l’anima più rock’n’roll del movimento musicale maliano noto sotto il nome di “blues del deserto”. Diara è un vecchio guerriero (non è una metafora, ha davvero combattuto la guerra civile durante la ribellione dei Tuareg contro il governo maliano) la cui unica arma è ormai l'inseparabile Fender Stratocaster. Le chitarre sono un'arma molto più potente, dice, sono loro la guida nel cuore di un artista, non il desiderio di versare il sangue di qualsiasi nemico. Si narra che ascoltando per la prima volta Sticky fingers dei Rolling Stones abbia commentato …ah, sì, questi ragazzi sono molto buoni e hanno un chitarrista che suona un po' come noi. Come si chiama? Keith Richards? Lo terrò a mente…
Alla base del suo blues-rock ipnotico e contagioso c'è un mix, tutt'altro che banale, di folklore tuareg e strumenti della tradizione occidentale. Difficile resistere alla sua musica: d'impatto e senza confini, proprio come il deserto nel quale è nata.
...Terakaft (così come Tinariwen, e i suoi colleghi nigeriani Tamikrest Etran Finatawa) sono i migliori esempi del blues del deserto, una musica aspra e ripetitiva, strutturata con una chiamata e il canto di risposta [...] Bono stesso ha confessato d'essere rimasto "scioccato" dal loro suono durante i mesi in cui gli U2 vivevano a Fez per preparare il loro album No line on the horizon... (El pais)
Mi sembra logico che un uomo come Bono apprezzi il nostro lavoro, ma il nostro riferimento in materia di impegno artistico sarà sempre Fela Kuti. (Liya Ag Ablil “Diara”)
Sul palco del FolkClub per un concerto assolutamente imperdibile Sainkho Namtchylak (voce), Liya Ag Ablil "Diara" (chitarra e percussioni), Sanou Ag Ahmed (chitarra) e Danilo Gallo dei Guano Padano (basso).
GIOVEDI’ 21 APRILE
ore 21.30
FABIO GIACHINO
presenta il suo nuovo CD Balancing dreams per l’anteprima del Torino Jazz Festival
Euro 10,00
La bella esperienza delle Jazz Jams, che abbiamo organizzato a Maison Musique dal 2008 al 2011, ci ha permesso di conoscere a fondo numerosi giovani jazzisti dell’area torinese, che avevamo “arruolato” nella resident band che supportava gli ospiti che via via si succedevano sul palco rivolese. Uno di quelli dotati di maggiore talento, che ci ha colpito fin da subito e abbiamo poi visto crescere e maturare sotto i nostri occhi e le nostre orecchie, è Fabio Giachino, che ormai a quasi dieci anni dall’inizio di quell’esperienza è oggi un artista a tutto tondo, il cui talento è fiorito sull’humus di una tecnica sopraffina e di un gusto maturo. Ci fa quindi particolarmente piacere, in occasione dell’anteprima del Torino Jazz Festival, ospitarlo sul palco del FolkClub per presentare il suo quarto CD, il primo in solo Balancing Dreams. Dopo tanti lavori di ottima fattura con il suo trio, con il quale ha calcato i principali palchi italiani e d’Europa, arriva l’esperienza in piano solo, ricca di intensi spunti musicali: composizioni inedite, standard jazz rielaborati, fino a una atipica miscela tra jazz e hip hop condotta con il noto rapper Ensi, nata durante il felice incontro artistico avvenuto all’interno del Torino Jazz Festival 2014. Dice di lui uno dei Maestri che lo hanno maggiormente influenzato, Dado Moroni, …Giachino propone un linguaggio creativo, lirico e attuale che affonda le proprie radici nella storia del Jazz per poi guardare avanti… che è un po’ quello che piace a noi in ogni ambito musicale: piedi ben piantati nella tradizione e sguardo rivolto al futuro.
Fabio Giachino, classe ’86, è considerato uno dei maggiori talenti apparsi sulla scena musicale italiana degli ultimi anni. Nato ad Alba e trasferitosi successivamente a Torino, è stato insignito di importanti riconoscimenti in tutti i principali premi italiani ed europei. Come solista si è aggiudicato il "Premio Internazionale Massimo Urbani 2011", il "Premio Nazionale Chicco Bettinardi 2011", e il Red Award "Revelation of the year 2011" di JazzUp channel. In trio ha ottenuto il Premio Speciale come "Best Band" al "Bucharest International Competition 2014", il premio "Fara Music Jazz Live 2012" (sia come miglior solista che come miglior gruppo), il premio"Barga Jazz Contest 2012" e il "Premio Carrarese Padova Porsche Festival 2011". È stato votato per quattro anni consecutivi, dal 2011 al 2014, tra i primi 10 pianisti italiani secondo il referendum "JazzIT Awards"; Nel 2013 e 2014 viene votato anche in trio tra i primi 10 gruppi italiani. L'album d'esordio Introducing Myself registrato in trio con la partecipazione speciale del sassofonista Rosario Giuliani e il secondo disco in trio Jumble Up, sono stati inseriti rispettivamente nei "100 Greatest Jazz Album” 2012 e 2013 sempre secondo la rivista JAZZIT.
Parallelamente agli studi accademici classici (conclusi con il diploma in Organo e la laurea di II Livello rispettivamente nel 2006 e nel 2009) ha studiato jazz seguendo lezioni private e workshop con: Antonio Faraò, Dado Moroni, Riccardo Zegna, Danilo Rea; Franco D'Andrea, Stefano Battaglia, Gianluigi Trovesi, Pietro Tonolo, Furio Di Castri (Siena Jazz 2007 dove vince una borsa di studio per il 2008); Barry Harris, Joey Calderazzo, Kurt Rosenwinkel, Scott Colley, Jeff Tain Watts, Salvatore Bonafede (Saint Louis College Roma). Nel marzo 2012 ha terminato il biennio di Jazz presso il Conservatorio G. Verdi di Torino con Furio Di Castri e Dado Moroni. Nel 2011 vola a Detroit con Emanuele Cisi per uno scambio, tra il conservatorio di Torino (dipartimento di jazz) e la Wayne State University of Michigan, dove si è esibito con la big band dell'università e i relativi professori. Nel 2009 e 2012 studia a New York privatamente con Fred Hersh e Hal Crook.
Svolge un'intensa attività concertistica che lo ha visto esibirsi in: Germania, Francia, Svizzera, Belgio, Spagna, Danimarca, Inghilterra, Repubblica Ceca, Polonia, Turchia, Romania, Canada, USA e tutta Italia. Nel 2015, in trio, ha rappresentato ufficialmente la città di Torino a Bruxelles e a Barcellona in onore dell’Expo-TO. Nel 2016 è stato selezionato dall’”associazione nazionale musicisti di jazz” per una residenza d’artista di tre mesi presso l’ambasciata italiana a Copenaghen, dove si è esibito nei festival principali e nell’istituzioni diplomatiche più importanti. In ambito jazzistico, ha collaborato tra gli altri con: Dave Liebman, Furio Di Castri, Emanuele Cisi, Fabrizio Bosso, Rosario Giuliani, Maurizio Giammarco, Marco Tamburini, Dino Piana, Gegè Telesforo, Aldo Mella, Aldo Zunino, Nicola Angelucci, Enzo Zirilli, Gilad Atzmon, Javier Girotto, Miroslav Vitous, Achille Succi, Davide Pastor, Benjamin Koppel, Mark Nightingale, Juan Carlos Calderin, Dusco Goycovitch, Diego Borotti, Paolo Porta, Massimo Manzi, Luca Begonia. In ambito Pop e R&B, ha lavorato tra gli altri con: Roy Paci, Motel Connection, ENSI, Dj2P.
Folk Club, Via Ettore Perrone 3 bis – 10122 Torino - tel 011537636
Al FolkClub i minori di 30 anni entrano con biglietto scontato del 50% - Per tutti è necessario sottoscrivere la tessera annuale di associazione.
Prenotazioni tel 011537636 - Ritiro biglietti presso il Folkclub, la sera del concerto
INFORMAZIONI PER IL PUBBLICO : www.folkclub.it
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