XXIX Salone Internazionale del Libro di Torino: dal dal 12 - 16 maggio, Lingotto Fiere

XXIX Salone Internazionale del Libro di Torino: dal dal 12 - 16 maggio, Lingotto Fiere

XXIX Salone Internazionale del Libro di Torino

dal 12 - 16 maggio, Lingotto Fiere

Il SALONE DEI VISIONARI: presentato da poco, il 26 aprile, il programma completo della XXIX edizione

Due Premi Nobel, oltre 1.000 editori di cui 70 nuovi, 1.222 eventi: tutti i nomi, i progetti e le novità del grande evento torinese

Il 29° Salone Internazionale del Libro di Torino si tiene nei Padiglioni 1, 2, 3 e 5 di Lingotto Fiere da giovedì 12 a lunedì 16 maggio 2016. L’inaugurazione, alle 10.30 di giovedì 12 maggio, è affidata al Ministro per i Beni, le Attività Culturali e il Turismo Dario Franceschini. È annunciata nel corso del Salone la visita del Presidente del Consiglio Matteo Renzi.

Il programma completo è stato presentato martedì 26 aprile 2016 a Torino alla Fondazione Merz dalla Presidente della Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura Giovanna Milella e dal Direttore Editoriale del Salone, Ernesto Ferrero. Sono intervenuti il Presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino, il Sindaco di Torino Piero Fassino, il Direttore generale Lingotto Fiere – Gl events Italia Régis Faure e i rappresentanti dei due Ministeri con i quali il Salone ha appena stretto un Protocollo d’Intesa per l’ingresso quali nuovi Soci Fondatori: Arnaldo Colasanti, Consigliere del Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca, e la Direttrice generale Biblioteche e Istituti Culturali del Ministero dei Beni e Attività Culturali e del Turismo, Rossana Rummo in collegamento da Roma.

Con questo Salone parte il nuovo assetto della Fondazione: oltre a Miur e Mibact entra fra i Soci Fondatori anche Intesa Sanpaolo come importante partner privato, rappresentato da Michele Coppola, Responsabile Beni Culturali e Direttore Gallerie d'Italia.

Ha commentato la Presidente della Fondazione, Giovanna Milella:

«Questo Salone – intitolato Visioni - riunisce le forze più dinamiche dell’Italia di oggi, puntando sulla cultura e sulla formazione dei giovani.

Noi per primi ci siamo mossi seguendo il tema conduttore, cercando di risolvere i problemi ereditati dal passato grazie a un nuovo assetto societario, un assetto  pubblico-privato,  fondato  non solo sul riordino dei conti, ma anche su un progetto innovativo di  contenuti condivisi.

In quest’ottica stiamo superando le difficoltà economiche e la prossima edizione – la 29ma – è già andata felicemente oltre le migliori aspettative. Sotto la guida sicura e ineguagliabile di Ernesto Ferrero, il Salone ha preso corpo giorno per giorno e gli editori hanno risposto all’appello.

Li ringraziamo per la loro sensibilità e il loro sostegno. Insieme è cresciuto un Salone del libro in cui si riconoscono scrittori, artisti, scienziati, studenti, insegnanti, imprenditori. Nell’immagine donataci da Mimmo Paladino, ci sono gli occhi attenti e consapevoli di tutti coloro che partecipano al Salone del Libro a Torino o ci seguono in diretta attraverso radio, tv e internet: un pubblico che davvero possiamo dire globale grazie alle dirette streaming che abbiamo testato in questi mesi al Salone Off 365 con la collaborazione degli Istituti Italiani di Cultura, e che ora porteranno in tutto il mondo gli eventi più importanti del Salone. A tutti dico grazie.

In particolare voglio ringraziare il presidente Chiamparino e il Sindaco Fassino, gli assessori Parigi e Braccialarghe, che ci sono sempre stati accanto, Miur Mibact e Intesa San Paolo per la fiducia accordataci per gli anni futuri. E naturalmente il Consiglio d’Amministrazione, con il quale lavoriamo in stretta e costruttiva sintonia.

Inoltre abbiamo sempre avuto accanto in questi mesi la Compagnia di San Paolo, la Fondazione Crt, l’Associazione delle fondazioni bancarie, ITA, Camera di Commercio, Centro per il Libro.

Ma la novità di queste ultime ore è l’arrivo di Unicredit che ci sostiene dall’esterno come sponsor.

Non solo. Vorrei ringraziare chi collabora intensamente con il Salone e dà un grande valore alle nostre comuni iniziative: Università e Politecnico di Torino, Iit, Gl events, le scuole, le Circoscrizioni, i Comuni intorno a Torino, così come le biblioteche e le librerie.

Infine un grazie ai colleghi della Fondazione. Condividiamo da mesi difficoltà ed  entusiasmi, e vorrei che anche a loro andasse il vostro caloroso applauso».

Il commento del Ministro per i Beni e le Attività Culturali e il Turismo Dario Franceschini: «L’ingresso del Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo nella Fondazione del Salone del Libro di Torino è l’esito naturale di un lungo processo che tiene conto dell’alto valore culturale del Salone. Stiamo parlando della più importante manifestazione italiana del settore e una delle maggiori a livello europeo, capace di promuovere il libro e la lettura, portando un notevole arricchimento culturale a tutta la società italiana. Un impegno condiviso dal ministero attraverso il Centro per il libro e la lettura (Cepell). Soddisfazione anche per la scelta del Ministro per l’Istruzione, Università e Ricerca Stefania Giannini di aderire con l’ingresso del Miur. Il sostegno del Mibact insieme a quello del Miur permetterà agli organizzatori di agire con più libertà, autorevolezza e serenità, sviluppando, ancora di più, la proiezione internazionale».

Il protocollo rappresenta un traguardo fondamentale nel lavoro compiuto dalla nuova Presidente Giovanna Milella, con il supporto delle Istituzioni per la messa in sicurezza della Fondazione, la costituzione di una solida base societaria pubblico-privata e il ridisegno degli obiettivi del Salone Internazionale del Libro.

Sotto la sua Presidenza lavorerà il nuovo Comitato d’Indirizzo chiamato a delineare i futuri assetti organizzativi del Salone: è composto dai Consiglieri d’Amministrazione della Fondazione, dai rappresentanti di Mibact, Miur e Intesa Sanpaolo.

Grazie a tutto ciò, il 29° Salone - con la sicura direzione editoriale di Ernesto Ferrero che in diciotto edizioni l’ha portato ai risultati che oggi tutti conoscono - parte con i migliori auspici. Anche Unicredit sosterrà come significativo sponsor questa importante edizione.

Fra gli sponsor del Salone 2016 Fca, presente con il marchio Lancia e un sostegno sia economico sia con la fornitura di automobili di servizio; Yakult; Caffè Vergnano; Acqua Valmora; Guido Gobino.

OSPITI INTERNAZIONALI, SAGGISTI, AUTORI ITALIANI: IL NOBEL SHIRIN EBADI, ANTOINE LEIRIS, MARILYNNE ROBINSON...

Tra gli ospiti internazionali del Salone 2016 spicca Shirin Ebadi, la prima donna musulmana a ricevere il Premio Nobel per la pace. Indomabile avvocato iraniano, si è sempre battuta per la difesa di donne e bambini dalle brutalità del regime e racconta in Finché non saremo liberi (Bompiani) una storia di coraggio e di ribellione. Grande attesa per l’americana Marilynne Robinson, vera icona nazionale cui ha reso omaggio Barack Obama in persona, rendendole visita a casa sua. La Robinson viene a ritirare il Premio Mondello Internazionale dalle mani di Michela Murgia, giudice monocratico.

Antoine Leiris è l’uomo che a Parigi ha perso la moglie nella strage del Bataclan. La sua lettera ai terroristi, Non avrete il mio odio, è diventata un libro ed esce presso Corbaccio. Ha scritto Massimo Gramellini: «Se ciò che chiamiamo Occidente ha un senso, questo senso palpita nelle parole con cui il signor Antoine Leiris si è rivolto ai terroristi».

La giapponese Marie Kondo (Vallardi) è diventata un caso internazionale con il suo Il magico potere del riordino, proposta di un metodo insieme pratico e filosofico per mettere ordine nelle proprie cose e nella propria vita, che ha sinora coinvolto cinque milioni di persone.

Per la prima volta al Salone l’americano Michael Cunningham con la sua riscrittura noir delle fiabe più famose (La nave di Teseo); il turco Murat Uyurkulak, per la prima volta in Italia, che al Salone presenterà con Mario Calabresi il romanzo Tol; i francesi Muriel Barbéry dopo il successo di L’eleganza del riccio con Vita degli elfi (e/o);  e Bernard Quiriny (Storie assassine, L’Orma). Ci saranno anche l’indiano Amitav Ghosh che festeggerà anche i 70 anni del suo editore italiano Neri Pozza; Jeffrey Deaver (Rizzoli), Clara Sánchez (Garzanti), l’olandese Tommy Wieringa (Iperborea), il greco Petros Markaris (La nave di Teseo), l’emergente russo Andrej Astvarsaturov, l’americana Wednesday Martin con la sua satira impietosa della ultraricchi newyorkesi dell’Upper East Side e dei loro rituali (Book Me).

 

Consulta il programma completo del Salone del Libro 2016, qui:

http://www.salonelibro.it/it/programma.html

Il sito del Salone del Libro:

http://www.salonelibro.it/

Saggi e saggisti

Tra i saggisti, Enzo Bianchi dialoga con Umberto Galimberti sul tema della Misericordia. La lezione di Luciano Canfora prende spunto dal suo nuovo libro dedicato a Tucidide e a un’Atene opaca, attraversata da tensioni e conflitti, ma capace di produrre Sofocle, Socrate e Fidia. Massimo Recalcati presenta il suo libro su Lacan, Alessandro Barbero la sua biografia di Costantino, Carlo Ossola il suo intenso profilo di Italo Calvino.

Giorgio Ficara si interroga insieme ad Alfonso Berardinelli sulla sopravvivenza della letteratura. Benedetta Craveri presenta il suo elegante saggio Gli ultimi libertini, sette storie di aristocratici francesi che hanno incarnato con suprema eleganza le migliori qualità dell’Età dei Lumi. Alberto Angela racconta le meraviglie di San Pietro. Lo chef Antonino Cannavacciuolo, ormai assurto a star, le emozioni che si possono creare in cucina tra Nord e Sud. Il grecista Giulio Guidorizzi fa raccontare ad Agamennone il mondo omerico, culla della civiltà occidentale. Vittorino Andreoli insegna a costruire qui e ora il tempo della gioia, senza rincorrere un futuro impossibile. Carlo Sini si chiede se l’Occidente, che continua a parlare del proprio tramonto, ne abbia almeno compreso le origini. Infine lunedì i saggi consigli di Paolo Pejrone per «un giardino semplice».

Un vero evento è la prima traduzione italiana del Talmud babilonese (Giuntina), impresa che ha coinvolto 70 redattori e traduttori per un testo che abbraccia ogni aspetto della vita e della legge ebraica, occupandosi anche di scienza, medicina, economia. La illustrano Rav Gianfranco Di Segni, Alberto Melloni, Armando Massarenti e la curatrice Clelia Piperno.

Ritorna al Lingotto anche il Premio Nobel per la Letteratura Dario Fo, che ha appena festeggiato novanta splendidi anni, con il suo nuovo libro-intervista Dario e Dio (Guanda). Con lui Giuseppina Manin.

 

Gli scrittori italiani

Al solito molto nutrita la presenza degli scrittori italiani. Tra loro giovedì Claudio Magris e Erri De Luca. Venerdì Antonio Moresco, Roberto Costantini, Rosa Matteucci, Antonio Scurati, Francesca Paci, Elena Stancanelli. Sabato Roberto Saviano festeggia con Mondadori i dieci anni di Gomorra che torna in una nuova edizione aggiornata; Walter Veltroni (con Pippo Baudo e Chiara Gamberale), Dacia Maraini con il suo libro sul desiderio di paternità, Eugenio Scalfari, Antonio Manzini in dialogo con Alessandro Robecchi, Paolo Rumiz, Andrea Vitali (con il campione mondiale di bocce Mauro Roggero), Eraldo Affinati, Antonio Pennacchi, Simona Sparaco, Mario Baudino, l’attore Marco Bocci in veste di narratore delle periferie romane

Domenica Corrado Augias dialoga con Aldo Schiavone a proposito di Cristo e Pilato, Beppe Severgnini nella veste di esperto viaggiatore, Donato Carrisi, Simonetta Agnello Hornby, Paola Mastrocola con Massimo Gramellini, Giovanni Floris narratore, Marcello Sorgi, Diego De Silva in un reading a due voci con Antonio Pascale, Giancarlo De Cataldo e Carlo Bonini sul passaggio delle storie criminali dal romanzo alla tv, Nadia Fusini, Hans Tuzzi, Caterina Bonvicini, Romana Petri, Massimo Carlotto, Mariapia Veladiano, Gianni Farinetti, Giordano Meacci, Carmine Abate. Lunedì Bruno Arpaia, Vittorino Andreoli, Paolo Pejrone, Giancarlo Caselli. E un pomeriggio all’insegna del calcio, che vede in scena una nutrita pattuglia di juventini storici (Trapattoni, Causio, Tardelli, Gentile, Marchisio) e torinisti.

LE CULTURE ARABE OSPITI AL LINGOTTO: LA LETTERATURA COME PATRIA CONDIVISA

Al posto del Paese Ospite d’onore, quest'anno il Salone inaugura una nuova formula che offre un focus allargato e traversale su realtà culturali che superano le rigide divisioni degli Stati nazionali. A criteri puramente geopolitici subentrano più ampi criteri geoculturali. La letteratura come patria, come rifugio, come portatrice di diritti, come luogo deputato al confronto con l’altro.

È il caso della letteratura e della cultura araba, che dal Marocco all’Iraq offre un quadro quanto mai mosso e variegato, che ci aiuta a capire l’anima profonda e segreta di Paesi che pur affacciandosi sul nostro stesso mare rimangono poco conosciuti. La letteratura è appunto in grado di fornire quel «più» di conoscenza di cui abbiamo bisogno, per supportare le ricerche storiche, le riflessioni politiche, persino l’agenda delle cose da fare.

L’accelerazione che ha subito la storia nel Nord Africa e in Medio Oriente ha investito anche noi, con un impatto la cui forza è stata sino ad oggi sottovalutata. Oggi persino il pubblico più avvertito fatica a decifrare la complessità di storie e civiltà di cui sino a ieri credevamo di poter fare a meno.

Il Salone 2016 vuole proporre alcune voci utili a compilare una sorta di «vocabolario dell’arabo nuovo», che parta da una lettura critica della storia che abbiamo alle spalle. In questo compito il Salone si avvale della competenza e della passione di un nutrito gruppo di arabisti italiani e internazionali, che fanno capo a Paola Caridi e a Lucia Sorbera dell’Università di Sidney, con il concorso attivo di giovani studiosi torinesi.

Grazie a loro possiamo avere una miglior conoscenza delle mutazioni in corso, della persistenza di problemi antichi, e degli apporti delle nuove generazioni. Le rivolte del 2011, anche se incompiute, hanno portato alla ribalta protagonisti, movimenti, tendenze, richieste che negli anni precedenti erano cresciute nell’ombra di regimi politici autoritari e corrotti, affrontando l’emarginazione e l’esilio, ma senza mai rinunciare a mettere a confronto mondi diversi.

Presenti al Lingotto Moncef Ben Moussa il direttore del Museo del Bardo di Tunisi, fatto segno del recente attacco terroristico. È da anni di casa in Italia Tahar Ben Jelloun, che festeggia con La Nave di Teseo un suo nuovo romanzo sui matrimoni combinati. Il poeta siriano-libanese Adonis, considerato l’autore più significativo della lirica in lingua araba, è al Salone con Violenza e Islam (Guanda) lucida analisi della natura profonda delle società arabe, delle rigidezze che le bloccano, e delle radici delle loro  derive  radicali.

Attese due studiose egiziane che da anni dedicano al loro Paese analisi documentate e stringenti, tanto più utili in queste settimane, dominate dalla drammaticità del caso Regeni. Ahdaf Soueif (1950), saggista e narratrice, scrive per The Guardian. È nata al Cairo, e vive tra Londra e la città natale, che ha raccontato in Il Cairo. La mia città, la nostra rivoluzione (Donzelli). May Telmissany (1965), narratrice e saggista, docente di studi arabi all’Università di Ottawa, ha concentrato le sue ricerche sulle dinamiche sociali del suo Paese.

L’algerino Boualem Sansal (2084. La fine del mondo, Neri Pozza) va persino oltre lo Houellebecq di Sottomissione ipotizzando un futuro in cui gli incubi del presente sembrano realizzati nella forma di una feroce teocrazia totalitaria. Algerino è anche Yasmina Khadra (dal 2001 pseudonimo di Mohamed Moulessehoul, ex ufficiale dell’esercito). Nei suoi libri memoria autobiografica, pamphlet, racconto psicologico, romanzo si fondono nell’affrontare lucidamente i conflitti del nostro tempo, concentrandosi sulle ragioni del fondamentalismo più violento.

Molte le voci giovani che ci illuminano sui comportamenti delle nuove generazioni. Mahi Binebine (1959), marocchino, racconta in Il grande salto (Rizzoli) la storia di un ragazzo di Casablanca che diventa un attentatore suicida. Salem Haddad (1983), di padre libanese-palestinese, ha lavorato per Médecins sans frontières, e vive a Londra, dove si occupa si assistenza ai rifugiati. È  autore del romanzo Ultimo giro al Guapa (tradotto da e/o), ritratto scabroso di una generazione che si batte contro le ipocrisie e le repressioni del regime.

Karim Miské, narratore e documentarista di padre mauritano e madre franco-albanese, cresciuto a Parigi, insegue una possibilità identità ma sentendosi estraneo ovunque (Non appartenere, Fazi). Shadi Hamady (1988), di padre siriano e madre italiana, vive a Milano ed è autore di La felicità araba, storia di una famiglia coinvolta nella rivoluzione siriana. Giovane è anche Leila Slimani (Rabat, 1981), giornalista e scrittrice, con il suo scandaloso romanzo d’esordio Il giardino dell’orco (Gallimard, in traduzione Rizzoli). La storia di una ossessione sessuale che ha vinto il più prestigioso premio letterario del Marocco. Dialoga con lei Elena Stancanelli.

Si parlerà di poesia con Sinan Antoon (1967). Di padre iracheno e madre americana, narratore e documentarista, insegna alla New York University ed è tra i più esperti conoscitori della letteratura mediorientale.

Poesia e musica sono strettamente connessi nelle culture arabe, come dimostra anche l’esperienza di Nabil Salameh (1962), cantautore e giornalista palestinese, corrispondente dall’Italia di Al Jazeera, è fondatore del gruppo di world music Radioderwish (1997), con base in Puglia, che ha presto conquistato notorietà internazionale.

Non potevano mancare a Torino autori di fumetti e di graphic novel molto seguiti come i cairoti Magdy El Shafee (1961), artista e illustratore egiziano che lavora nel filone del realismo sociale (per la sua critica corrosiva, la graphic novel Metro, 2008, gli ha valso un processo e una condanna); e Muhammad Shennawi (1981), uno dei più noti e apprezzati graphic designer e fumettisti egiziani.

L’Islam reale, i suoi rapporti con le culture europee, gli stereotipi correnti sono al centro del dialogo tra Franco Cardini e Pietrangelo Buttafuoco. Si parlerà naturalmente di Isis e di terrorismo con Maurizio Molinari, che presenta il suo libro con un esperto di terrorismo come Marco Minniti, sottosegretario con delega per la sicurezza. Su L’Islam e le donne si interroga anche Lilli Gruber nel suo nuovo libro (Rizzoli)

LE MOSTRE: I QUADERNI DEL CARCERE DI GRAMSCI E LA GUERRA DI PIERO (MELOGRANI)

Il Salone 2016 ospita due importanti mostre legate al libro e alla storia. L’esposizione dei manoscritti autografi dei 33 Quaderni dal carcere di Antonio Gramsci appena restaurati e La Guerra di Piero, che ricostruisce lo studio-biblioteca di Piero Melograni (1930-2012), grande e poliedrica figura di storico e divulgatore.

Al Salone vengono esposti i manoscritti autografi dei 33 Quaderni del Carcere di Antonio Gramsci, scritti fra il febbraio 1929 e l’agosto 1935, corpus fondamentale nel pensiero politico, critico, estetico e filosofico del Novecento (Padiglione 3, in prossimità della Sala Azzurra). I manoscritti dei Quaderni saranno collocati all’interno di 4 teche realizzate appositamente e in grado di garantire il rispetto dei parametri relativi alla temperatura, al grado di umidità e all’esposizione alla luce necessari per la loro conservazione. Due schermi touch affiancano le teche permettendo ai visitatori di sfogliare e ingrandire digitalmente tutte le pagine dei Quaderni.

La Guerra di Piero ricostruisce lo studio-biblioteca di Piero Melograni (1930-2012), grande e poliedrica figura di storico e divulgatore. La mostra prende le mosse dalla sua Storia politica della grande guerra. 1915-1918, apparsa per Laterza nel 1969, che rompe con l’approccio storiografico ufficiale dell’epoca. In mostra documenti originali e riviste; il diario di Irene Mocchiutti, cugina di Guglielmo Oberdan, giovane irredentista contadina friulana sopravvissuta al campo di concentramento austroungarico; celebri manifesti; la prima edizione dell’Alcova d’Acciaio di Filippo Tommaso Marinetti; carteggi privati fra Gabriele d’Annunzio e Arturo Toscanini e rare fotografie.

«OFFICINA»: L’EDITORIA DI PROGETTO E GLI INCONTRI SERALI FRA LIBRO E MUSICA

Il Salone 2016 vede il terzo compleanno di Officina – Editoria di Progetto, il programma curato da Giuseppe Culicchia e dedicato agli Editori Indipendenti, con il loro lavoro spesso ancora artigianale fatto di passione, competenze, qualità. Giovani autori, editori talent-scout, libri da recuperare dall'oblio, incontri con figure chiave come i librai e i bibliotecari. E soprattutto la nuova fascia serale con l'incontro fra letteratura e musica con Massimo Zamboni, Vasco Brondi, Francesco Gabbani, Mauro Ermanno Giovanardi, i Dik Dik, Stelvio Cipriani e Quirino Principe.

Negli spazi del Padiglione 1 del Lingotto, Officina rilancia con l’obiettivo di dare risalto alla promozione della lettura, indispensabile per il futuro di un Paese in cui il numero di lettori purtroppo non è al livello di altre realtà europee.

Ecco perché accanto agli appuntamenti con i librai indipendenti si aggiungono quelli con i bibliotecari: perché le biblioteche italiane, in grande trasformazione, sono non di rado veri e propri avamposti nel deserto, e lungi dall’essere polverose sono oggi molto spesso nuovi luoghi di dialogo e aggregazione. Non solo: all’epoca del self-publishing, tornano gli appuntamenti che raccontano i mestieri del libro e la storia delle case editrici indipendenti, tra cui la torinese Edt che festeggia proprio in questo 2016 i sui primi 40 anni.

In Officina vengono segnalati i titoli che è giusto recuperare dall’oblio di un mercato che nel corso degli ultimi anni ha trasformato i libri in prodotti con una data di scadenza, impedendo a tanti ottimi testi di trovare i propri lettori. Officina ospita poi gli incontri in cui gli autori degli Editori Indipendenti presentano al pubblico del Salone le loro opere, e quelli in cui gli editor mettono in mostra i nuovi talenti scovati tra le migliaia di manoscritti vagliati nel corso degli ultimi dodici mesi. Infine, a partire dal tema del Salone 2016, Officina ospita Visioni Indipendenti, un ciclo di dialoghi sul presente e sul futuro dell’editoria (ma non solo). Inoltre, dalle ore 21, una serie di incontri musicali programmati nella fascia serale, così da non contribuire all’inquinamento acustico, darà un motivo in più ai visitatori intenzionati a entrare al Salone approfittando del biglietto ridotto a partire dalle ore 18.

Ecco le varie declinazioni del programma di Officina – Editoria di Progetto:

Voci indipendenti. Gli incontri con gli autori pubblicati dagli Editori indipendenti e i loro relatori, ospitati nel rinnovato Independents’ Corner. Tra questi: Zerocalcare, Mario Calabresi, Paolo di Paolo, Viola di Grado, David Riondino, Aldo Nove, Vittorio Sgarbi, Ginevra Bompiani, Luca Mercalli.

La Sera in Officina. Dalle 21, il pubblico troverà all’Officina ospiti capaci di sposare la letteratura alla musica tra set acustici, chiacchiere e showcase. Come Massimo Zamboni ex Csi; Vasco Brondi alias Luci della Centrale Elettrica; Francesco Gabbani vincitore di Sanremo Giovani 2016 con il tormentone Amen; Mauro Ermanno Giovanardi ex LaCrus; i cinquant’anni dei Dik Dik; Stelvio Cipriani, l’autore di grandi colonne sonore come Anonimo Veneziano. Il musicologo Quirino Principe che racconta Wagner accompagnato dal vivo dagli allievi del Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino. E un giallo svedese di Carin Bartosch Edström, intitolato Quintetto, presentato da un… quartetto d’archi live.

I Mestieri del Libro. Il backstage dell’editoria in cui i professionisti del settore, spesso ignoti al grande pubblico, raccontano i passaggi attraverso cui il testo dell’autore arriva tra le mani del lettore. Tra i protagonisti: Achille Mauri di Messaggerie e Fabrizio Dutto per il mestiere di distributore, Marisa Caramella e Yasmina Melouah per quello di traduttore, Filippo Rossi e Gianmario Villalta in veste di organizzatori di festival, Sandro Tiberi cartaio in quel di Fabriano.

Homo Faber. I grandi artigiani dell’Editoria indipendente italiana raccontano la loro storia insieme con gli autori più rappresentativi del loro catalogo. Tra questi spiccano senz’altro Carmine Donzelli, che dopo anni di assenza torna al Salone, e Edt, che in questo 2016 compie 40 anni.

Visioni Indipendenti. Il presente e il futuro dell’Editoria (ma non solo), in un ciclo di dialoghi tra autori, editori, artisti, musicisti, filosofi e «liberi pensatoriı. Tra questi: Elisabetta Sgarbi, Diego Fusaro, Antonio Franchini, Marco Zapparoli, i giovani del Politecnico di Torino che hanno dato vita alla nuova App per la lettura gratuita Yeerida.

Abbecedario. Critici di generazioni diverse recuperano dall’oblio di un mercato editoriale che ha fatto del libro un prodotto a scadenza i titoli che il grande pubblico non ha fatto in tempo a incontrare. E dunque consigli di lettura da parte di «addetti ai lavori» come Massimiliano Parente, Chicca Gagliardo, Susanna Tartaro, Mimmo Candito.

 

Una vita di libri. I librai indipendenti raccontano ai lettori i libri che hanno cambiato loro la vita, facendogli scegliere un mestiere indispensabile per la filiera del libro. Dagli storici librai della Conchiglia di Capri agli organizzatori di Una Marina di Libri a Palermo, passando per i Librai Coraggiosi che promuovono la lettura in tutta la Penisola.

L’Isola del Tesoro. La biblioteca è il solo spazio dove possiamo trovare gratuitamente le storie che nutrono la nostra passione di lettori: e i bibliotecari raccontano com’è cambiato il loro mestiere, e come le biblioteche siano diventate non solo luoghi di cultura ma anche di aggregazione. Ecco dunque alcune eccellenze italiane: dalla Mediateca di Cagliari alla Biblioteca San Giorgio di Pistoia passando per la Mediateca Montanari di Fano.

PUGLIA, REGIONE OSPITE D'ONORE: NON SOLO ZALONE, ANCHE IL MARTA E IL RICORDO DI MORO

La Puglia è la Regione Ospite al Salone Internazionale del Libro 2016. Naturalmente Checco Zalone a parlare di cinema, ma anche Al Bano, grandi scrittori come Lagioia e Carofiglio, editori come Laterza, il ricordo di Aldo Moro a cent'anni dalla nascita e la scommessa del nuovo MarTa, il Museo Nazionale Archeologico di Taranto custode di straordinari capolavori della Magna Grecia.

Quella della Regione Ospite è una tradizione  diventata nell’arco di poche edizioni un elemento dell’identità del Salone di Torino. Come Regione Ospite la Puglia ha un grande stand nel Padiglione 3 che raccoglie le più prestigiose presenze istituzionali, con uno spazio espositivo deato per far entrare il visitatore in un percorso fiabesco, permettendogli di soffermarsi a leggere, a curiosare tra le librerie degli editori pugliesi, ad acquistare, a vivere le diverse esperienze audiovisive in una atmosfera ricca di emozioni.

Trentasette gli editori pugliesi, con una predominanza dell’area barese e salentina, che esporranno le loro produzioni, oltre ottanta gli appuntamenti in programma nello spazio dello stand, tre gli appuntamenti inseriti nel programma del Salone, fra cui trainante quello sui testi di Aldo Moro, di cui quest’anno ricorre il centenario della nascita in Puglia. All’esterno del Lingotto un gazebo promuoverà la Puglia turistica.

«È per noi un onore, ma anche un riconoscimento essere presenti al Salone del Libro di Torino come Regione Ospite. In questo momento la Puglia offre alcune eccellenze della narrazione italiana con autori come il Premio Strega Nicola Lagioia, Gianrico Carofiglio con il suo ultimo best seller, grandi case editrici come Laterza ma anche piccole e medie  case editrici che mostrano tutta  la loro effervescenza; e poi la grande cultura popolare, dalla Taranta ai Negroamaro fino a Checco Zalone. na produzione letteraria e culturale che mescola quantità e qualità e incontra tutti gli strati di pubblico del Salone del libro che non è solo intellettuale né solo popolare” – commenta l’Assessore all’Industria Culturale e Turistica, Loredana Capone – “ Il salone del Libro è un’occasione importante per valorizzare l’offerta del sistema Puglia, favorendo la creazione di un’immagine unitaria che integri i diversi settori del territorio pugliese, tra cui in particolare: cultura, innovazione, turismo, formazione. Strategico sarà in tal senso il Piano regionale della Cultura al quale stiamo lavorando nel quale la promozione alla lettura e il sostegno alle case editrici troveranno un maggiore  riconoscimento, dando spazio ai territori della Puglia e creando sinergie con il teatro, il cinema, le arti».

La maggior parte dell’area  espositiva dello stand Puglia al Salone è destinata all’ospitalità dei piccoli e medi editori pugliesi, che quest’anno sono un dieci per cento in più rispetto allo scorso anno. Per la maggior parte sono sul campo da oltre 15 anni. Alcune case editrici sono evoluzioni di tipografie e pertanto conservano l’intera filiera produttiva, senza trascurare la promozione del prodotto finale; ma non mancano le new entry con un cambio generazionale che le rende più attente all’innovazione, digitale e ebook, con un occhio particolare  al mercato dell’infanzia. Tutte sempre più guardano ai mercati esteri. Attive anche sul territorio con laboratori creativi e letture animate in collaborazione con le librerie. Fra le motivazioni dell‘impegno editoriale primeggiano il desiderio di  promuovere una cultura senza frontiere  e rinsaldare attraverso i libri un legame con il territorio, per favorire sviluppo culturale e sociale.

Tre gli appuntamenti targati Puglia più importanti nel programma generale del Salone: Aldo Moro, cent’anni di visioni politiche a cui intervengono Michele Emiliano, Gero Grassi, Luciano Violante, letture di Roberto Herlitzka, coordina Luigi La Spina. Dalla Russia con amore. Perché la Puglia è un ponte verso l’Oriente, con Loredana Capone e Al Bano, coordina Marinella Venegoni. L’Italia vista dalla Puglia. Visioni cinematografiche, letterarie e musicali con Checco Zalone, Gennaro Nunziante e Gianni Canova, coordina Paolo Verri. Nell’area Book to the future del Salone un incontro sulla Digital Library della Puglia a cui partecipa anche l’editore Alessandro Laterza.

Fra gli eventi che si svolgeranno nello spazio dedicato dello stand Puglia, a cura dei piccoli e medi editori pugliesi, di associazioni, fondazioni pugliesi e scuole, in raccordo con istituzioni anche di altre Regioni, la maggior parte sono presentazioni di libri pubblicati recentemente: romanzi, saggi, letteratura per ragazzi, poesie, fotografici. Ma troviamo anche la presentazione di Premi letterari, di un progetto di lettura in carcere, il lancio  del progetto pilota per far incontrare la scuola e le imprese editoriali, a cura del distretto Dialogoi e in collaborazione con il Miur, una riflessione sulle potenzialità del  digitale e della apertura dei dati in ambito culturale, dibattiti sul Mediterraneo: in particolare un incontro a cura del Ministero della Cultura albanese sulla cooperazione culturale e sul tema degli  emigranti.

BOOKSTOCK VILLAGE, VISIONI SUL FUTURO DA TORINO CITTÀ EUROPEA DELL’INNOVAZIONE

Robot androidi che si aggirano tra il pubblico. Droni componibili in casa a seconda dell’uso. Edifici come boschi. Avventure nella realtà aumentata. Ma anche i cent'anni di Roald Dahl, papà della Fabbrica del cioccolato, le sfide e le incertezze della società contemporanea, i laboratori di creatività e le nuove tecnologie al servizio dei diversamente abili. Giovedì 14 aprile si è alzato il sipario sul Bookstock Village 2016, lo spazio del Salone Internazionale del Libro di Torino realizzato insieme alla Compagnia di San Paolo e dedicato ai bambini e ragazzi, che proprio nel 2016 festeggia i dieci anni: diciotto da quando nel 1999 nacque il primo Spazio Ragazzi.

Lo hanno presentato il 14 aprile 2016 alla Casa del Quartiere San Salvario a Torino la Presidente della Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura Giovanna Milella, il Presidente della Compagnia di San Paolo Luca Remmert, il Direttore Editoriale del Salone Internazionale del Libro Ernesto Ferrero. Sono intervenuti Massimo Violante (Docente Politecnico di Torino), Stefano Amoroso (Direttore Relazioni Esterne Istituto Italiano di Tecnologia), Eros Miari (Curatore programma ragazzi Bookstock Village), Francesco Morgando e Sofia Ferrara (curatori ciclo Mettere a fuoco il presente), Anna Pironti (Dipartimento Educazione Castello di Rivoli).

Titolo del Salone 2016 – che si tiene al Lingotto da giovedì 12 a lunedì 16 maggio 2016 - è Visioni, come l’opera realizzata e donata da Mimmo Paladino. E chi c’è di più visionario dei giovanissimi, capaci di immaginare il futuro, destinati a viverlo e, spesso, a insegnarlo agli adulti?

Il Village 2016 è uno spazio profondamente rinnovato nella formula e nelle proposte, in piena sintonia con il primato che pone Torino fra le città più innovative d’Europa: seconda appena dopo Amsterdam e prima di Berlino, Parigi o Londra.

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Per la prima volta sono partner del Bookstock Village l’IIT – Istituto Italiano di Tecnologia, diretto da Roberto Cingolani e ora protagonista nel dar vita al grande centro di ricerca dello Human Technopole nell’area ex Expo, e il Politecnico di Torino insieme nell’incontro Il futuro è già qui, sveleranno le frontiere delle loro ricerche: l’IIT porterà al Salone e darà vita al prodigioso robot androide iCub, ospitato all’interno dello stand istituzionale della Compagnia di San Paolo; il Politecnico mostrerà invenzioni nate a Torino e destinate a rivoluzionare la vita di noi tutti.

Il programma per i più piccoli è curato da Eros Miari e si intitola Visioni «Dahl» Basso. Prendendo le mosse dai cent’anni di un visionario come il grande scrittore inglese per l’infanzia Roald Dahl, si parlerà anche di cyberbullismo, migrazioni e dell’importanza della memoria per costruire il futuro.

Il ciclo per gli studenti delle superiori si intitola Mettere a fuoco. Istruzioni per guardare il presente. Lo ha curato un gruppo di otto studenti dell’Università di Torino. Grande attenzione al confronto mondo arabo-Occidente con incontri a due voci: fra gli ospiti il blogger siriano Shady Hamadi, la studentessa Chaimaa Fatihi autrice di una lettera di condanna degli attentati di Parigi che ha fatto il giro del web, il giallista greco Petros Markaris, la filosofa Michela Marzano.

L’Arena Bookstock ospita molti incontri per il grande pubblico. Antoine Leiris, il parigino salito all’onore delle cronache per aver risposto «Non avrete il mio odio» ai terroristi che hanno ucciso sua moglie negli attentati del novembre scorso. Dorit Rabinyan, accompagnata da Ferruccio De Bortoli, che racconta l’amore impossibile tra un’israeliana e un palestinese. Karim Franceschi, il partigiano anti-Isis, unico italiano ad aver partecipato alla liberazione di Kobane. Le storie di migranti raccolte da Giuseppe Catozzella, Francesca Barra e Fabio Geda, e molto altro.

Ospiti superstar dell'Arena Bookstock: Benji & Fede, gli youtuber-scrittori Antony Di Francesco e Alberico De Giglio.

Tanti gli approfondimenti sul mondo del sapere scientifico e della ricerca. L’astronauta Samantha Cristoforetti, al debutto come autrice per bambini, il fisico francese Christophe Galfard, Marco Malvaldi, il ricercatore Cnr e divulgatore Mario Tozzi, il direttore del Museo Egizio di Torino Christian Greco.

Crossover è il filone dedicato al fumetto e al graphic novel. Con autori come Sergio Staino, Silver, Sio, Leo Ortolani, Zerocalcare, le fiabe illustrate edite da Treccani e il focus su un mondo affascinante e poco conosciuto: quello del fumetto arabo.

Completamente nuovo l’allestimento scenografico dell’Arena, realizzato a cura del Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli guidato da Anna Pironti. È ispirato alla poetica del frammento. Un immenso collage realizzato assemblando tra loro pezzi di carta stampata in diverse sfumature di colori, frammenti di carta salvata dal macero che accostati gli uni agli altri formano un paesaggio con alberi, una foresta in cui immergersi totalmente. Sono diciott’anni che il Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli collabora con il Salone per l’allestimento scenografico dello Spazio Ragazzi fin dalla sua prima edizione e del Bookstock Village poi: nell’Arena un video ripercorrerà per immagini questo affascinante cammino.

E all’ingresso del Village, Castello di Rivoli e Salone stanno preparando una sorpresa. Una grande installazione di un celebre artista contemporaneo di cui per ora non sveliamo nulla…

Info Bookstock Village: http://www.salonelibro.it/it/salone/bookstock-village.html

«VISIONI DAHL BASSO»: SGUARDI SUL MONDO DAL SALONE DEI BAMBINI

La programmazione dedicata ai giovani lettori prende il via da Roald Dahl, grande scrittore inglese di cui proprio nel 2016 si celebrano i cento anni della nascita. Visionario d’eccellenza, per la sua capacità di costruire la letteratura per ragazzi del futuro; e per la capacità di costruire mondi entrati nell’immaginario di generazioni di lettori: dalla terra dei giganti del GGG, fino alla meravigliosa fabbrica del cioccolato Wonka, paradiso in terra dei sogni dei bambini, ma anche vetrina del protagonismo ostentato dei nostri tempi. Alla celebrazione di Roald Dahl è dedicata l’apertura del programma in Arena Bookstock, giovedì 12 maggio: una festa letteraria tra assaggi di letture, giochi e (non potrebbe mancare) di cioccolato, con Eros Miari e Giorgio Scaramuzzino, attore e narratore genovese.

Altri sguardi sul presente si susseguono in molti dei successivi appuntamenti. Parole oggi ben note come profughi, barconi, naufragio, accoglienza, assumono concretezza nel racconto di Erminia Dell’Oro – in programma nelle stessa giornata di giovedì 12 allo spazio Book – dedicato alla storia di Tsegehans Weldeslassie, fuggito dall’Eritrea e approdato in Italia dopo un viaggio di oltre 5.000 chilometri e presente al salone con l’autrice. Si può, poi, parlare di terrorismo ai bambini e ai ragazzi? Si può e si deve, e a farlo saranno lo psicologo Alberto Pellai, lo scrittore Antonio Ferrara, e la giornalista-scrittrice Viviana Mazza, nell’appuntamento in programma in Arena venerdì 13 maggio.

Di cyberbullismo invece parlano – lunedì 16 maggio, in Arena – Pina Varriale, autrice di numerosi romanzi sul bullismo, Davide Morosinotto e Teo Benedetti, che al cyberbullismo hanno dedicato un manuale per ragazzi, e Andrea Vico, esperto di divulgazione scientifica e grande conoscitore di social network.Dagli sguardi sul presente a quelli sul passato e sul futuro, per scoprire che certi temi e valori non hanno tempo. È il caso dell’incontro dedicato al racconto della Resistenza, che ha per protagonisti Andrea Bouchard e Paola Capriolo proposto venerdì 13, in Arena. Capriolo e Bouchard celebrano la storia partigiana con due romanzi che narrano rispettivamente le vicende reali di Rita Rosani, triestina ed ebrea, e quelle immaginarie di Marta, ambientate nelle valli torinesi. Ed è il caso anche del racconto realizzato da Fabio Stassi e Federico Appel, in forma di graphic novel e dedicato a Zumbi, leggendario eroe brasiliano del XVII secolo, in lotta per la libertà e contro lo schiavismo: l’incontro è in programma allo spazio Book, lunedì 16 maggio.

Guarda invece al futuro Tommaso Percivale, che con Fabio Geda e Marco Magnone sarà in Arena lunedì 16. Alla storia di Percivale, fantascientifica, tecnologica e umana, si intreccia l’ucronia (un passato alternativo) costruita da Geda e Magnone nella serie ambientata a Berlino, in un passato-futuro in cui gli adulti sono scomparsi.

Una dimensione fuori dal tempo è quella percorsa da Andrea Vitali, che in Nel mio paese è successo un fatto strano – a cui è dedicato l’appuntamento di giovedì 13 maggio allo spazio Book – ci ricorda che occorre aprire gli occhi per essere visionari e superare la nostra incapacità per cogliere la bellezza nelle cose che ci circondano.Uno sguardo più intimo sull’adolescenza è quello offerto nell’incontro in programma in Arena giovedì 12 maggio. Pierdomenico Baccalario, Alice Basso, Fausto Boccati, Zita Dazzi, Antonio Ferrara, Beatrice Masini e altri autori hanno dato vita a La prima volta che, un’antologia di racconti a più voci per narrare le tante prime volte dei ragazzi, quei momenti particolari capaci di segnare un prima e un dopo nelle vite di un adolescente: il primo bacio, la prima sigaretta, il primo rifiuto, il primo tradimento…

 

 

 

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