FolkClub, Torino: sabato 26 ottobre Elliot Sharp in "Fourth Blood Moon" con John Edwards e Mark Sanders
FolkClub, Torino: sabato 26 ottobre Elliot Sharp in "Fourth Blood Moon" con John Edwards e Mark Sanders feat. Eric Mingus (Usa). Un travolgente trio free-rock-funk composto dal capitano, il geniale compositore, produttore e polistrumentista americano Elliot Sharp, dal bassista John Edwards e dal batterista Mark Sanders. Ai tre, per il concerto del 26 ottobre, si aggiunge eccezionalmente la voce del poliedrico Eric Mingus. Una serata di canzoni folk per questi post-factual times, musica beat-futuristica priva di compromessi e ricca di riferimenti a James Brown, Funkadelic, Sly and the Family Stone e Miles Davis. L’estro vocale di Mingus si unisce alla potenza delle chitarre e dell'elettronica di Elliot e all'intensa sezione ritmica britannica di John Edwards al basso e Mark Sanders alla batteria
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Sabato 26 ottobre ore 21.30
Elliot Sharp "Fourth Blood Moon" con John Edwards e Mark Sanders (Gb)
feat. Eric Mingus (Usa)
Avanguardia di qualità assoluta
Ingresso: 25.00 €
Un travolgente trio free-rock-funk composto dal capitano, il geniale compositore, produttore e polistrumentista americano Elliot Sharp, dal bassista John Edwards e dal batterista Mark Sanders. Ai tre, per il concerto del 26 ottobre, si aggiunge eccezionalmente la voce del poliedrico Eric Mingus. Una serata di canzoni folk per questi post-factual times, musica beat-futuristica priva di compromessi e ricca di riferimenti a James Brown, Funkadelic, Sly and the Family Stone e Miles Davis.
L’estro vocale di Mingus si unisce alla potenza delle chitarre e dell'elettronica di Elliot e all'intensa sezione ritmica britannica di John Edwards al basso e Mark Sanders alla batteria: talenti ad ampio raggio che consentono di mettere in scena i groove più feroci e allo stesso modo, con stupefacente disinvoltura, di avventurarsi in regni cosmici di puro suono… insomma: grandissima innovazione, qualità totale!
Elliott Sharp è il compositore, produttore e polistrumentista di Cleveland che guida i progetti Orchestra Carbon, SysOrk, Tectonics e Terraplane. Le sue straordinarie innovazioni musicali comprendono l'uso della geometria frattale, la teoria del caos, gli algoritmi e le metafore genetiche, oltre a escogitare nuove strategie per la notazione grafica utili a realizzare lavori che catalizzino un approccio più sensoriale e percettivo che cognitivo alla produzione musicale e a funzioni puramente visive come l’arte retinica.
Nel 2015 Sharp ha ricevuto il Berlin Prize e il prestigioso Jahrespreis del der Deutscher Schallplatten Kritiks, autorevole associazione indipendente composta da 156 critici musicali e giornalisti provenienti da Germania, Austria e Svizzera. Nel 2014 ha ricevuto la Guggenheim Fellowship e nel 2014 e nel 2019 la Fellowships dal Center for Transformative Media. Si è esibito ai festival di Darmstadt e Huddersfield, New Music Stockholm, Au Printemps-Paris, Hessischer Rundfunk Klangbiennale, Tomorrow Shenzhen e alla Biennale di Venezia. Elliot è il soggetto del film-documentario Doing The Don't ed è apparso su All Things Considered della National Public Radio. Tra le sue installazioni sonore vanno ricordate Chorale, Foliage, Fluvial, Chromatine e Tag. La composizione Storm of the Eye, realizzata da Sharp per il violinista Hilary Hahn, è presente nel suo album In 27 Pieces, vincitore del Grammy. L’opera Filiseti Mekidesi è stata presentata in anteprima alla Ruhr Triennale nel 2018 e la sua opera Walter Benjamin Port Bou è stata presentata a New York nel 2014.
Nel corso della sua carriera Sharp ha collaborato, tra gli altri, con il cantante Qawwali Nusrat Fateh Ali Khan, l’Ensemble Modern, Debbie Harry; leggende del blues quali Hubert Sumlin e Pops Staples; grandi del jazz come Jack Dejohnette e Sonny Sharrock; artisti dei media come Christian Marclay e Pierre Huyghe, e Bachir Attar, leader dei Master Musicians Of Jahjouka. Il suo libro IrRational Music è stato pubblicato da TerraNova Press nel 2019 ed è un mix di memorie, teoria della musica e discussione culturale.
Eric Mingus. Figlio del grande Charles, di impostazione classica, Eric Mingus si è formato respirando jazz, blues e liturgie della chiesa afromericana. Canta il blues come nessun altro, improvvisa con i migliori e suona un basso feroce. Ha studiato le complesse partiture orchestrali e i lussureggianti arrangiamenti assemblati dal padre per le sue band futuriste, ma poi è andato per la propria strada, macinando e digerendo tanto funk, rock e hip-hop. Se parla o canta, con le sue parole crea mondi, e quando Elliott Sharp lo ha scelto per il suo progetto Terraplane, sapeva che era la voce giusta per portare il blues contemporaneo dentro la sua visione musicale. Eric ha una sensibilità unica nel portare la musica nel cinema e ha realizzato due documentari sulla boxe per ESPN, e uno dei più recenti successi di Eric è la sua interpretazione nel musical Who's Tommy.
Le ‘invettive’ hip hop blueseggianti del suo album Um...Er...Uh... sono immerse dentro paesaggi sonori creativi che rubano idee al jazz e al funk mentre Robber Soles è un fiammante esempio del suo jazz-rock, con i sassofoni che si rincorrono a perdifiato, il ritmo incalzante e gli arrangiamenti possenti.
http://www.elliottsharp.com/
FolkClub, Via Perrone 3 bis Torino
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